frostino
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Concetti Chiave

  • La teoria del piacere di Leopardi postula che l'uomo aspiri a un piacere infinito, ma essendo finito, non può raggiungerlo, risultando in eterna infelicità.
  • Leopardi passa dal pessimismo storico, dove gli uomini potevano ancora immaginare e illudersi, al pessimismo cosmico, che interpreta la natura come indifferente e ciclica.
  • Nel pessimismo cosmico, la natura conduce l'umanità a una condizione di sofferenza universale e inevitabile, dove gli uomini sono solo ingranaggi di un ciclo di rinnovamento.
  • Leopardi utilizza termini del "vago e indefinito" per evocare piacere e bellezza poetica, stimolando emozioni e ricordi dell'infanzia.
  • Il bello poetico, secondo Leopardi, nasce dalla suggestione di parole che richiamano sensazioni ed emozioni ancestrali e affascinanti.

Indice

  1. La Teoria del Piacere di Leopardi
  2. Il Pessimismo Cosmico
  3. Il Bello Poetico e lo Zibaldone

La Teoria del Piacere di Leopardi

Al centro del pensiero di Leopardi si colloca la teoria del piacere. L’uomo per sua natura tende ad un piacere infinito, per estensione e durata, ma esso, essere finito, non è in grado di raggiungerlo ed è destinato a rimanere in una condizione di eterna infelicità.

Il Pessimismo Cosmico

Dopo la fase del pessimismo storico, in cui la lontananza dal progresso della ragione consentiva agli uomini di potersi illudere e immaginare, Leopardi approda ad una condizione di pessimismo cosmico, in cui la natura svolge un ruolo importante; difatti, se in un primo momento essa offriva alle sue creature una mera felicità, adesso opera esclusivamente per un ciclo di rinnovamento continuo di cui gli uomini sono semplici ingranaggi e coinvolge indistintamente ogni essere umano a vivere in una condizione di assoluta e universale sofferenza.

E’ questo il punto di arrivo del pensiero leopardiano definito pessimismo cosmico.

Il Bello Poetico e lo Zibaldone

Da un punto di vista poetico, così come emerge dalle pagine dello Zibaldone, vi è una tensione al piacere attraverso l’uso di termini e parole appartenenti al “vago e indefinito” , sia dal punto di vista visivo che uditivo. Il bello poetico per Leopardi, dunque, consiste proprio in questo: queste parole non solo sono “poeticissime”, ma sono suggestive perché evocano emozioni e sensazioni che ci hanno affascinati da fanciulli( la rimembranza).

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