Concetti Chiave
- Leopardi è visto come un paradosso, considerato romantico da De Sanctis, ma influenzato dal classicismo per via del padre e Pietro Giordani.
- L'interesse di Leopardi per la natura, il concetto di infinito e il piacere emerge durante il periodo del pessimismo storico.
- Gli Idilli di Leopardi esplorano la natura e forniscono riflessioni sul senso della vita, ponendo l'accento sull'immaginazione e la felicità.
- Leopardi afferma che la felicità è nell'attesa e nell'immaginazione, non nel possesso o nel raggiungimento di desideri.
- Secondo Leopardi, la società moderna limita la fantasia con la razionalità, mentre gli antichi erano felici vivendo in contatto con la natura.
Indice
Leopardi e il Romanticismo
La storia di Leopardi prevede subito un paradosso: il poeta viene considerato da Francesco de Sanctis verso la fine dell'800 un rappresentante del Romanticismo in quanto tratta nelle sue liriche temi strettamente romantici ponendo particolare attenzione all'aspetto dell'anima e dell'inquietudine, al senso di sofferenza e felicità.
Influenze Classiche su Leopardi
L'esperienza di formazione culturale e ideologica leopardiana è però maggiormente orientata verso la corrente del classicismo, grazie all'influsso paterno, intellettuale culturalmente formatosi su autori classici senza alcun interesse per la cultura contemporanea, e grazie all'amicizia con Pietro Giordani, per la quale nel 1819 inizierà a sentire più forte la vicinanza al classicismo.
Il Pessimismo Storico
In questo periodo emerge in Leopardi la sensibilità per la natura, il concetto di piacere, quello di infinito.
Questa fase, durante la quale vengono prodotti gli Idilli e comincia ad essere scritto lo Zibaldone dei pensieri, viene indicato col nome di pessimismo storico.Gli Idilli e la Natura
Gli Idilli o poemetti sono liriche, poesie brevi di tema personale, individuale e sentimentale. Sono tutti caratterizzati da uno sguardo sulla natura che offre lo spunto per una serie di riflessioni sul senso della vita, uno sguardo da cui emerge una riflessione sul senso dell'esistenza. Il primo motore della sua composizione poetica è il godimento della visione naturale che stimola l'immaginazione e offre uno spunto di ragionamento.
La Felicità e l'Immaginazione
Viene indicato pessimismo storico in quanto secondo Leopardi l'uomo non raggiunge mai la felicità che in senso materialistico-sensista consiste nella gioia del possesso di determinate cose o nel raggiungimento di un'emozione. La felicità dell'uomo non è raggiungibile in quanto la gioia è momentanea e da questa discende delusione e tristezza.
La felicità consiste nell'attesa, nella speranza, nell'immaginazione. Il vero piacere consiste nell'aspettativa non nel raggiungimento.
Razionalismo e Perdita dell'Illusione
Leopardi sostiene che nella sua epoca l'uomo non sia capace di essere felice in quanto ha voluto allontanarsi dalla natura fino a restare in balia del razionalismo causa della perdita della capacità di illudersi. Il vero eroismo è quello antico perché solo gli antichi erano capaci di azioni eroiche in quanto vicini alla natura. Gli uomo antichi erano felici perché vivevano a contatto con la natura. La loro facoltà immaginativa era libera, non legata alla razionalità
Natura e Felicità
La natura è considerata madre, sviluppa la facoltà immaginativa dell'uomo che sognando è felice. Il limite alla felicità è dato dalla limitatezza temporale, tuttavia l'uomo può continuare a cercare stimoli di felicità che proviene dal vago e indefinito. Il piacere che l'uomo prova ha origine da sensazioni che scaturiscono dalla osservazione della natura nei suoi aspetti più propensi a far pensare all'infinito, come un paesaggio che si estende senza limiti visibili in un orizzonte che sembra non finire mai e che fa scaturire nell'uomo la fantasia. Quando non viene data una risposta ma è possibile stimolare all'infinito la curiosità si è felici. Se invece si fa esperienza oggettiva il piacere si interrompe in quanto si interrompe la facoltà immaginativa dell'uomo. La coscienza, la consapevolezza causata dai genitori, dalla società, dalla scuola, blocca la facoltà di immaginare e fantasticare. Il sistema educativo sviluppa il senso razionale e del dovere ma viene a meno la fantasia.
Domande da interrogazione
- Qual è il paradosso nella considerazione di Leopardi come poeta romantico?
- Quali influenze classiche hanno formato Leopardi?
- Cosa caratterizza il pessimismo storico di Leopardi?
- Come Leopardi definisce la felicità?
- Qual è il ruolo della natura nella felicità secondo Leopardi?
Leopardi è considerato un poeta romantico da Francesco de Sanctis per i temi dell'anima e dell'inquietudine, ma la sua formazione è più orientata verso il classicismo.
Leopardi è stato influenzato dal classicismo grazie al padre e all'amicizia con Pietro Giordani, che lo avvicinarono agli autori classici.
Il pessimismo storico di Leopardi si manifesta nella sensibilità per la natura e il concetto di infinito, espressi negli Idilli e nello Zibaldone dei pensieri.
Leopardi definisce la felicità come un'attesa e un'immaginazione, poiché il vero piacere risiede nell'aspettativa e non nel raggiungimento.
La natura è vista come madre che stimola l'immaginazione e la felicità, poiché offre sensazioni indefinite che alimentano la fantasia e il senso dell'infinito.