Concetti Chiave
- Il poeta contrappone la potenza della Natura alla fragilità dell'uomo, suggerendo la sua impotenza di fronte ai decreti naturali.
- La Natura è descritta come inesorabilmente ostile, in netto contrasto con la superbia umana che si crede padrona della terra.
- Il canto esprime pietà per le creature viventi, paragonando gli uomini a formiche, enfatizzando la loro debolezza.
- Una similitudine tra la distruzione di un formicaio da parte di un frutto e la devastazione causata da un vulcano sottolinea l'incontrollabilità della Natura.
- L'uomo spesso ignora il suo comportamento egoista, cercando di spiegare fenomeni naturali senza riflettere su se stesso.
“Non ha natura al seme
Dell’uom più stima o cura
Che alla formica: e se più rara in quello
Che nell’altra è la strage,
Non avvien ciò d’altronde
Fuor che l’uom sue prosapie ha men feconde.” Vv. 231-236 da La Ginestra
Indice
Contrapposizione tra Natura e Uomo
Il poeta in questo canto mette in contrapposizione la smisurata potenza della Natura con la debolezza e fragilità, e direi quasi impotenza del genere umano: da un lato la Natura che tutto può e dall'altro l'uomo che deve subire ciò che la divinità superiore con i suoi "decreti" ha stabilito per lui; l'inesorabile inimicizia della Natura nei confronti degli uomini in contrasto con la ridicola superbia degli uomini che, pur non essendo nulla, si credono padroni e signori della terra e dell'universo.
La Pietà per i Viventi
Il senso di pietà per i viventi e per le loro debolezze, che percorre tutto il canto, trova espressione nell’affettuosa rappresentazione del popol di formiche, trasportata in una prospettiva umana. A riprova di ciò, nella vicenda del formicaio annientato dall’accidentale caduta di un frutto maturo, l’attenzione è tutta rivolta alla fatica e all’impegno dei laboriosi insetti nel costruire ( vv. 205-210 ), mentre nella seconda parte della similitudine (vv. 212-226 ) la scena grandiosa e dettagliata mette in risalto l’impeto inarrestabile della natura nel distruggere.
L'Inarrestabile Potenza della Natura
Tutto ciò che l’uomo si affanna a costruire, la natura può distruggerlo all’istante, se le ceneri e la lava eruttati dal vulcano annientarono città e campi coltivati con la stessa facilità con cui un frutto cadendo dall’albero schiaccia un formicaio. Spesso accade che l’uomo si domandi e cerchi di spiegarsi lo svolgersi dei fenomeni naturali, perdendo di vista il suo agire, molto spesso egoista e unicamente dedito alla propria persona.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della contrapposizione tra Natura e Uomo nel testo?
- Come viene espressa la pietà per i viventi nel canto?
- Cosa simboleggia l'inarrestabile potenza della Natura nel testo?
Il tema principale è la smisurata potenza della Natura rispetto alla debolezza e impotenza dell'uomo, che si crede padrone della terra ma è in realtà soggetto ai decreti della Natura.
La pietà per i viventi è espressa attraverso la rappresentazione affettuosa delle formiche, evidenziando la loro fatica e impegno, e mettendo in risalto la distruzione inarrestabile della Natura.
L'inarrestabile potenza della Natura simboleggia la capacità della Natura di distruggere istantaneamente ciò che l'uomo costruisce, come illustrato dalla distruzione causata da un vulcano o da un frutto che schiaccia un formicaio.