Concetti Chiave
- L'operetta rappresenta un dialogo tra un venditore di almanacchi e un passante colto, riflettendo l'opinione comune e il pensiero di Leopardi.
- Il venditore crede fermamente che l'anno nuovo sarà più felice, nonostante le esperienze passate di sofferenza.
- Il passante, senza deridere, cerca di guidare il venditore a riconoscere che il male nella vita ha prevalso sul bene.
- L'ironia sottile del dialogo svela che la vera bellezza della vita risiede nella speranza di un futuro migliore e sconosciuto.
- La conclusione ironica afferma che la felicità è un'illusione condivisa necessaria per vivere, secondo l'uomo consapevole.
Il Confronto tra Popolano e Uomo Colto
L'operetta si presenta come un confronto fra due anonimi interlocutori, un popolano, il venditore di almanacchi, e un uomo colto, il passante. Dietro di questi si cela evidentemente Leopardi stesso. Il popolano, che riflette l'opinione corrente, è convinto che l'anno nuovo sarà sicuramente più felice di quelli precedenti, nonostante l'esperienza gli dica che il passato è stato sempre e regolarmente infelice. L'uomo colto non lo irride per questo, dall'alto della sua superiore consapevolezza del male di vivere, ma cerca pazientemente di condurlo, attraverso il ragionamento, ad ammettere che nella vita passata di ognuno è stato maggiore il peso del male che quello del bene, tanto che nessuno accetterebbe di riviverla tale e quale.
Ironia e Speranza nel Futuro
Questa operazione è condotta con una sottile ironia, che non implica disprezzo per l'opinione volgare, ma al contrario una forma di pietà per l'infelice sorte toccata all'umanità. L'ironia è più sensibile quando il passeggere, fingendo di condividere la convinzione generale, afferma che la vita è una cosa bella e induce l'interlocutore ad acconsentire. Ma poi, poche battute più avanti, precisa il senso effettivo che può avere la sua affermazione: la vita che è una cosa bella non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Cioè l'unica felicità concessa all'uomo è la speranza nel futuro ignoto, che si fonda sull'illusione che possa essere migliore del passato. L’affermazione conclusiva, che con l’anno nuovo comincerà la vita felice, con cui ancora il passante mostra di adeguarsi all’opinione comune, è di nuovo ironica, ma al tempo stesso ribadisce che l’uomo consapevole del vero, se vuole vivere deve condividere le illusioni di tutti gli altri uomini.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del confronto tra il popolano e l'uomo colto?
- Come viene utilizzata l'ironia nel dialogo tra i due interlocutori?
- Qual è il messaggio finale dell'uomo colto riguardo alla felicità?
Il tema centrale è la differenza di percezione tra il popolano, che crede in un futuro più felice, e l'uomo colto, che cerca di farlo riflettere sulla prevalenza del male nella vita passata, senza deriderlo ma con pazienza e ironia.
L'ironia è usata per esprimere pietà verso l'umanità e per sottolineare che la vera bellezza della vita risiede nella speranza del futuro ignoto, piuttosto che nella vita già vissuta.
Il messaggio finale è che, nonostante la consapevolezza del male di vivere, l'uomo deve condividere le illusioni comuni per poter vivere, mantenendo la speranza che il futuro possa essere migliore del passato.