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Concetti Chiave

  • Il dialogo si svolge nella prigione di Sant'Anna di Ferrara, dove Tasso è rinchiuso e intrattiene conversazioni immaginarie con il suo Genio familiare.
  • Le donne e l'amore sono temi centrali, con Tasso che esprime nostalgia per Leonora, mentre il Genio discute la bellezza dell'immaginazione rispetto alla realtà.
  • Il desiderio è considerato irraggiungibile, con Leopardi che sottolinea come il piacere sia sempre un ricordo passato o una speranza futura.
  • La noia e il dolore sono descritti come esperienze inevitabili della vita, con la noia paragonata all'aria per la sua capacità di infiltrarsi in ogni aspetto dell'esistenza.
  • La solitudine viene rivalutata come un'opportunità per riscoprire l'amore per la vita e riaccendere l'immaginazione, avvicinandoci alla giovinezza e alle sue illusioni.

Indice

  1. Il Carcere e il Genio Familiare
  2. Il Desiderio e il Sogno
  3. La Noia e il Dolore
  4. La Solitudine e la Fantasia

Il Carcere e il Genio Familiare

La cornice del dialogo è il carcere Sant’Anna di Ferrara, in cui il poeta è rinchiuso per presunta infermità mentale, dietro le sbarre, a Tasso non rimane altro intrattenimento che il ricordo, l’immaginazione e il sogno: nella solitudine della prigione gli appare il Genio familiare, uno spirito che abitualmente visita la cella del poeta e con cui Tasso si intrattiene dialogando.

Il Desiderio e il Sogno

Il primo tema dell’operetta sono le donne, che stimolano la fantasia e l’immaginazione degli uomini, Tasso confida al Genio la nostalgia per la sua amata Leonora e rimpiange il tempo in cui era giovane, pieno di forza e di illusioni, il Genio gli propone allora di fargliela comparire in sogno, facendo riflettere il poeta sul fatto che la lontananza e l’immaginazione siano condizioni essenziali per ammantare di bellezza l’oggetto desiderato. I due riflettono così sul fatto se la donna sognata sia migliore di quella reale, alla protesta di Tasso di ricevere un sogno in cambio della vera Leonora il Genio risponde: “Bene, io risponderò per te. Sappi che dal vero al sognato, non corre altra differenza, se non che questo può qualche volta essere molto più bello e più dolce, che quello non può mai”. Per tanto, se il piacere è solamente nei sogni, converrà vivere per sognare, si introduce in questo modo la questione del desiderio che, secondo la famosa teoria del piacere sviluppata nello Zibaldone, è per sua natura irraggiungibile.

La Noia e il Dolore

In base a quanto sostiene Leopardi, infatti, il piacere è sempre un evento passato o una speranza futura, una sensazione di cui nessuno può fare effettiva esperienza, affermazione che ricorre in modi altrettanto espliciti nel Dialogo di Malambruno e di Farfarello. Qui Leopardi inserisce anche il tema della noia e del dolore, le sole esperienze consentite all’uomo durante la vita: la noia è un desiderio puro, che non si rivolge a nessun oggetto, è la percezione della vita non alterata da alcun sentimento, Leopardi nell’operetta la paragona all’aria, per la capacità di infiltrarsi ovunque, essendo “tenuissima, radissima e trasparente”. Il suo peso è per l’uomo insopportabile, tanto che secondo l’autore qualsiasi condizione è da preferirle, persino uno stato di travaglio, i modi migliori per placare la noia sono gli espedienti per distrarsi, come l’“oppio”, il “vino” e lo stesso “dolore”, ossia “il più potente di tutti: perché l'uomo mentre patisce, non si annoia per niuna maniera”. Il dolore è invece la condizione necessaria per poi tornare, una volta che esso si interrompe, a provare felicità, che altro non è che il sollievo dallo stato di sofferenza.

La Solitudine e la Fantasia

Lo spirito consola anche Tasso sul tema della solitudine: egli gli spiega come la solitudine non sia da disprezzare perché ha il merito di farci trovare l’amore per la vita e la voglia di rientrare “nella società degli uomini”, ha anche la capacità di “ringiovanire l’animo” e di far ritornare la nostra immaginazione fervida, dunque di riavvicinarci alla fantasia e alle illusioni della gioventù. Dopo queste parole il Genio, vedendo che il poeta sta per addormentarsi, lo abbandona e quando Tasso gli chiede dove abita, con risponde: “in qualche liquore generoso”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto del dialogo tra Tasso e il Genio Familiare?
  2. Il dialogo si svolge nel carcere Sant’Anna di Ferrara, dove Tasso è rinchiuso per presunta infermità mentale, e il Genio Familiare appare come un compagno di dialogo nella solitudine della prigione.

  3. Come viene esplorato il tema del desiderio e del sogno?
  4. Tasso esprime nostalgia per la sua amata Leonora e il Genio suggerisce che la bellezza del desiderio è amplificata dalla lontananza e dall'immaginazione, proponendo che il sogno possa essere più dolce della realtà.

  5. Qual è la visione di Leopardi sulla noia e il dolore?
  6. Leopardi sostiene che il piacere è irraggiungibile e che la noia e il dolore sono le uniche esperienze umane, con la noia paragonata all'aria per la sua capacità di infiltrarsi ovunque, mentre il dolore è visto come un mezzo per apprezzare la felicità.

  7. In che modo la solitudine viene considerata positiva nel dialogo?
  8. La solitudine è vista come un'opportunità per riscoprire l'amore per la vita, ringiovanire l'animo e riavvicinarsi alla fantasia e alle illusioni della gioventù.

  9. Dove afferma di abitare il Genio Familiare alla fine del dialogo?
  10. Alla fine del dialogo, il Genio Familiare risponde a Tasso che abita "in qualche liquore generoso".

Domande e risposte

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