Concetti Chiave
- Entrambi i componimenti, L'Infinito e La Sera del dì di Festa, sono stati scritti da Leopardi durante il periodo degli Idilli e fanno parte della raccolta "I Canti".
- Sono scritti in endecasillabi sciolti, ma La Sera del dì di Festa contiene un numero di versi circa triplo rispetto a L'Infinito.
- Temi comuni come il tempo, la natura e la concezione del limite sono trattati in entrambi i testi, ma con sviluppi differenti.
- Ne L'Infinito, il viaggio mentale è solitario e senza fine, mentre ne La Sera del dì di Festa c'è un conflitto tra l'io del poeta e il mondo circostante.
- La riflessione su se stessi porta a percezioni contrastanti: l'Infinito ha un tono positivo, mentre La Sera del dì di Festa ha un tono negativo e chiuso.
Indice
Confronto tra due opere di Leopardi
Mettendo a confronto l'Infinito e la Sera del dì di Festa di Leopardi, possiamo trovare analogie e differenze.
Come prima cosa diciamo che entrambi i testi sono stati scritti dal poeta nello stesso periodo, quello degli Idilli, e fanno parte della raccolta "I Canti". Sono entrambi scritti in endecasillabi sciolti, ma la Sera del dì di Festa presenta circa il triplo di versi rispetto l'Infinito.
Temi e sviluppo nei due idilli
Riguardo i temi trattati, alcuni sono ricorrenti in entrambi, per esempio i temi riguardanti il tempo, la natura, la concezione del limite sono assolutamente centrali, sono la chiave per capire il significato profondo di questi due idilli.
Ciò che cambia, però, è lo sviluppo di essi: i suoi interminati spazi, il naufragar nel mare, aderiscono ad un'immagine molto più vasta rispetto alla finestra dalla quale il poeta si affaccia per l'altro componimento.
Differenze nei dialoghi e riflessioni
Altra differenza sostanziale sta nei diversi dialoghi che vengono fuori: nell'Infinito la dimensione è soggettiva, solitaria; è un viaggio mentale senza fine.
Invece ne La Sera del dì di Festa troviamo un dialogo, o più che altro un conflitto tra l'io del poeta e il mondo circostante, dove non si parla solamente di una natura onnipossente, ma di una donna, del dolore provato, della vita che passa anche quando si sta fermi; della voce di un artigiano, dal presente al passato, a Roma e gli antichi; alla sera che arriva piano, quando tutti rientrano a casa dopo i trastulli del dì di festa. Sembra quindi che l'autore tratti molti e vari argomenti, ma in realtà tutto ciò che lo riporta al suo io, a quella riflessione su se stesso che gli ricorda tutto ciò che non ha e che desidera.
Questo testo è quindi un testo chiuso: riporta l'autore al punto di partenza, e per questo la natura e il mondo esterno assumono caratteri negativi, in contrasto a quelli positivi che invece vengono percepiti nell'Infinito.
Domande da interrogazione
- Quali sono le analogie tra "L'Infinito" e "La Sera del dì di Festa" di Leopardi?
- In che modo si sviluppano diversamente i temi nei due idilli di Leopardi?
- Quali sono le differenze nei dialoghi e riflessioni tra le due opere?
Entrambi i testi sono stati scritti nello stesso periodo degli Idilli e fanno parte della raccolta "I Canti". Sono scritti in endecasillabi sciolti e trattano temi ricorrenti come il tempo, la natura e la concezione del limite.
Nell'Infinito, i temi si sviluppano attraverso immagini vaste come gli interminati spazi e il naufragar nel mare, mentre ne La Sera del dì di Festa il poeta si affaccia da una finestra, creando un contrasto tra l'immensità e un ambiente più ristretto.
Nell'Infinito, la dimensione è soggettiva e solitaria, un viaggio mentale senza fine. In La Sera del dì di Festa, c'è un dialogo o conflitto tra l'io del poeta e il mondo circostante, trattando vari argomenti che riportano il poeta a riflettere su se stesso e i suoi desideri insoddisfatti.