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Concetti Chiave

  • Leopardi's final phase of poetry, written during his time in Florence, explores unrequited love for Fanny Tozzetti, viewing love as a redeeming force.
  • The Aspasia Cycle, consisting of five poems, presents love as a powerful and combative force, breaking from youthful illusions.
  • The cycle includes "Il pensiero dominante" (1831), portraying love as the only force against time, and "Amore e Morte" (1832), depicting love and death as siblings.
  • "A se stesso" (1833) marks a turning point, with the lyrical self rejecting desires and embracing rest, while "Aspasia" addresses a past love.
  • In his later years in Naples, Leopardi employs satire to critique contemporary optimism, targeting spiritualism and societal structures in works outside the Canti.

Indice

  1. L'amore e il Ciclo di Aspasia
  2. Il potere dell'amore
  3. Satira e critica sociale

L'amore e il Ciclo di Aspasia

L’ultima fase della produzione di Leopardi si colloca dopo l’allontanamento da Recanati, durante il secondo soggiorno fiorentino. Il poeta ha un nuovo amore, non corrisposto, per Fanny Tozzetti.

Il potere dell'amore

Nei canti composti in questo periodo l’amore ha il potere di riscattare un’intera vita di affanni.

La celebrazione dell’amore dà luogo a una poesia antidillica, non più basato sul vagheggiamento degli inganni giovanili, ma combattivo ed energico, cosciente del proprio valore.

Il ciclo è di cinque canti, denominati Ciclo di Aspasia.

Inizia con Il pensiero dominante (1831), in cui l’amore è visto come l’unica potenza capace di sconfiggere il tempo.

Il canto Amore e Morte (1832) presenta le due entità come fratelli.

In Consalvo (1832) è una sorta di novella sentimentale.

Il canto A se stesso (1833) rappresenta la brusca interruzione del sentimento verso una donna concreta: l’io lirico, invita il proprio cuore a riposare per sempre, rinunciando a ogni desiderio vitale.

Nel canto Aspasia Leopardi si rivolge alla donna un tempo amata, ed evoca il suo volto.

Satira e critica sociale

Nell’ultima fase della sua esistenza, trascorsa a Napoli, Leopardi usa la satira per criticare l’ottimismo del suo tempo. Satira politica e satira metafisica contro la fede in una vita oltremondana ritornano in due componimenti non inclusi nei Canti. In uno sono presi di mira alcuni esponenti dello spiritualismo, mentre nell’altro c’è una derisione dell’intero sistema sociale, della storia e dell’agire umano.

Troviamo poi Il tramonto della luna e La ginestra.

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