Concetti Chiave
- Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d'Egitto, spesso richiama nei suoi versi il paesaggio africano, creando immagini fantastiche e poco realistiche.
- La poesia di Ungaretti è influenzata dal simbolismo decadente francese e da figure come Baudelaire e Mallarmé, nonché dalla filosofia di Bergson e dall'arte di Picasso.
- Il legame con la Prima Guerra Mondiale è centrale nella produzione di Ungaretti, con opere come "Il porto sepolto" e "L'allegria" che riflettono l'esperienza bellica.
- Durante il ventennio fascista, Ungaretti aderisce al regime, pubblicando opere come “Il sentimento del tempo”, e insegna letteratura italiana in Brasile e a Roma.
- La poesia di Ungaretti è autobiografica e riflessiva, attribuendo alla letteratura un valore quasi religioso nel svelare il senso nascosto delle cose attraverso l'analogia e la sintesi.
Indice
Le origini e influenze di Ungaretti
Giuseppe Ungaretti nasce l’8 febbraio 1888 ad Alessandria d’Egitto. I genitori erano però originari di un paese italiano, provenivano infatti dai dintorni di Lucca. È importante sottolineare l’origine africana perché molto spesso nei suoi versi affiora la memoria del paesaggio africano (paesaggio fantastico che ha poco di realistico).
Importante è anche il rapporto che Ungaretti ha con la poesia decadente simbolista (Baudelaire, Mallarmé...). Egli ebbe dei contatti significativi con questi autori perché fu a Parigi e anche per l’arte occorre tenere presente la conoscenza di Picasso ecc, per quanto riguarda la filosofia tra i suoi maestri ebbe il filosofo Bergson (confronti con lingue straniere, con l’arte e la filosofia).
Ungaretti e la Prima Guerra Mondiale
Ungaretti è importantissimo anche per il legame con la guerra (anche Umberto Saba partecipò alla prima guerra mondiale). Ungaretti infatti dalla Francia venne in Italia proprio per partecipare al primo conflitto mondiale. Legati a questa guerra sono i versi pubblicati nel 1916 (la guerra mondiale scoppiò nel 1914, l’ingresso dell’Italia in guerra avvenne nel 1915, e già nel 1916 Ungaretti pubblicò i versi sotto il titolo “Il porto sepolto”). Questi versi con altri formarono la raccolta “Allegria di naufragi” (1919), poi confluiti in un unico volume “L’allegria” (1931).
L'adesione al fascismo e la carriera accademica
Durante il ventennio fascista ci fu anche l’adesione di Ungaretti al fascismo. Legato al regime fascista è l’altra raccolta intitolata “Il sentimento del tempo”. Giuseppe Ungaretti fu docente universitario di letteratura italiana prima in Brasile poi a Roma. Fu anche traduttore, molte furono le sue traduzioni dall’inglese (punto in comune con Foscolo). Un periodo difficile per Ungaretti fu quello della seconda guerra mondiale e anche quello caratterizzato da gravi lutti familiari (perdita di un figlio). Questa esperienza così dolorosa si riflette in un’altra raccolta di poesie, intitolata “Il dolore” (1947).
Il carattere autobiografico della poesia di Ungaretti
La produzione poetica di Ungaretti è strettamente legata alla vita, quindi molto importante è il carattere autobiografico degli scritti. Il fatto che sia fondamentale la componente autobiografica nei versi di Ungaretti viene confermato dal titolo della raccolta in cui Ungaretti riordinò tutte le poesie, intitolata “Vita di un uomo”. Ungaretti propose tutta l’opera poetica come una ricerca del tempo perduto (riferimento a Proust). Ungaretti fu forse il primo scrittore a parlare di Proust in Italia. Le poesie di Ungaretti non si riducono però alla sola narrazione della vita dell’autore, in quanto la letteratura viene presentata anche come strumento di riflessione e di individuazione del senso nascosto delle cose (alla letteratura viene dunque attribuito un valore quasi religioso e la funzione di svelare il senso nascosto delle cose). La poesia seleziona alcune esperienze significative della vita, e fornisce dei chiarimenti sull’essenza stessa della vita (si passa da una dimensione autobiografica a una dimensione esistenziale, all’attenzione all’intera umanità, e al senso della vita in generale e non dell’autore in particolare). In questo troviamo un’affinità con Saba, secondo cui al di là della vicenda personale, c’è la riflessione sull’esistenza. Questa funzione attribuita alla poesia ci spiega anche l’analogia come tratto fondamentale, tutto diventa essenziale (la sintassi, la parola) e per raggiungere l’essenza profonda dell’esistenza si ricorre all’analogia, si instaurano cioè dei legami tra immagini molto lontane tra loro e non c’è un passaggio chiaro, cosa che determina difficoltà nella comprensione, perché il modo di fare poesia è rapido e istantaneo (legami con il simbolismo, in modo particolare con Mallarmé e con il filone che attribuisce alla parola valore evocativo).
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e le influenze principali di Giuseppe Ungaretti?
- Come ha influenzato la Prima Guerra Mondiale la poesia di Ungaretti?
- Qual è stato il rapporto di Ungaretti con il fascismo e la sua carriera accademica?
- In che modo la poesia di Ungaretti riflette la sua vita personale?
- Qual è la funzione attribuita alla poesia da Ungaretti?
Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d'Egitto da genitori italiani originari di Lucca. Le sue opere sono influenzate dal paesaggio africano e dalla poesia decadente simbolista, avendo avuto contatti significativi con autori come Baudelaire e Mallarmé.
Ungaretti partecipò alla Prima Guerra Mondiale, esperienza che influenzò profondamente la sua poesia. Pubblicò i suoi versi nel 1916 sotto il titolo "Il porto sepolto", che insieme ad altri componimenti formarono la raccolta "Allegria di naufragi" e successivamente "L'allegria".
Durante il ventennio fascista, Ungaretti aderì al regime e pubblicò la raccolta "Il sentimento del tempo". Fu docente universitario di letteratura italiana in Brasile e a Roma, e tradusse molte opere dall'inglese.
La poesia di Ungaretti è strettamente autobiografica, come confermato dalla raccolta "Vita di un uomo". Le sue opere riflettono esperienze personali e lutti, ma anche una ricerca esistenziale e un'indagine sul senso della vita.
Ungaretti attribuisce alla poesia un valore quasi religioso, come strumento di riflessione e di svelamento del senso nascosto delle cose. La sua poesia utilizza l'analogia per instaurare legami tra immagini lontane, rendendo la comprensione più complessa ma essenziale.