ely90
Genius
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Concetti Chiave

  • La poesia esplora la guerra interiore del poeta, paragonando la sua anima a una pietra fredda e disanimata, trasformata dalla sofferenza.
  • Attraverso una lunga similitudine, la poesia usa aggettivi di intensità crescente per descrivere una condizione di totale disanimazione.
  • La pietrificazione del pianto del poeta simboleggia la sua sofferenza e si collega al tema della morte.
  • La morte è descritta come un inevitabile sollievo, visto come una ricompensa dopo le sofferenze della vita.
  • La struttura dei versi frantumati enfatizza l'espressività tragica del tema della morte e della pietrificazione.

Come questa pietra

del S. Michele

così fredda

così dura

così prosciugata

così refrattaria

così totalmente

disanimata

Come questa pietra

e il mio pianto

che non si vede

La morte

si sconta

vivendo

Indice

  1. Analisi della Guerra Interiore
  2. Similitudini e Intensità Crescente
  3. Pietrificazione e Morte

Analisi della Guerra Interiore

In questa poesia si parla sempre della guerra, ma di una guerra non descritta che coinvolge l’animo del poeta.

Egli è una creatura, un essere vivente che però il dramma della guerra ha trasformato in materia fredda e disanimata, tanto che la morte diviene un privilegio, quasi un premio che si conquista dopo avere pagato con le sofferenza durante la vita.

Similitudini e Intensità Crescente

Le prime due strofe costituiscono l’avvio alla massima conclusiva attraverso una lunga similitudine (…così…così…) che introduce una serie di aggettivi di crescente intensità. Viene presentata in tal modo, progressivamente, la sua espressione culminante nelle parole “totalmente / disanimata”. Qui, la disposizione in due versi fa intuire una condizione definitiva ed inevitabile solo alla fine della lunga similitudine.

Pietrificazione e Morte

Dopo una pausa, si chiarisce l’altro termine di paragone: il pianto pietrificato del poeta. E’ una pietrificazione che si lega al tema conclusivo della morte, anch’esso espresso in versi distaccati (che letti insieme costituirebbero un novenario ( la-mor-te-si-scon-ta-vi-ven-do ). Ma che proprio dalla loro frantumazione ricavano l’espressività tragica.

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