chialex
Erectus
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Concetti Chiave

  • La poesia apre la raccolta "Il Porto Sepolto" del 1916 ed è dedicata all'amico Moammed Sceab, che si suicidò a Parigi nel 1913.
  • Uno dei temi centrali è lo sradicamento e l'esilio, con la perdita di riferimenti che la poesia cerca di sanare attraverso la ricerca di un'identità perduta.
  • La morte dell'amico è causata dalla perdita di appartenenza culturale e religiosa, evidenziata dalla sua incapacità di integrarsi in nuove realtà.
  • Il funerale viene descritto in uno squallido paesaggio urbano, simbolo di solitudine e desolazione.
  • Esiste un parallelismo tra Moammed e Ungaretti: entrambi nomadi esiliati, ma Ungaretti trova nella poesia un mezzo di liberazione che manca all'amico.

Analisi della poesia:

- E’ la poesia che apre la raccolta del Porto sepolto (1916) ed è dedicata all’amico arabo conosciuto in Egitto Moammed Sceab, che nel 1913 si suicidò a Parigi, dove aveva raggiunto Ungaretti.

- Uno dei temi di fondo della raccolta, che questa poesia permette di mettere in luce, è quello dello sradicamento, dell’esilio: la perdita irrimediabile di ogni punto di riferimento, che la poesia ha il compito di sanare, proponendosi come ricerca di un’identità originaria perduta.

Indice

  1. La morte di Moammed Sceab e il suo esilio culturale
  2. Il funerale e la solitudine urbana
  3. Testimonianza e parallelismo con Ungaretti

La morte di Moammed Sceab e il suo esilio culturale

- Ciò che provoca la morte dell’amico è il fatto di non sentirsi più appartenente a nessuna cultura (“fu Marcel/ ma non era Francese/ e non sapeva più/ vivere/ nella tenda dei suoi/ dove si ascolta la cantilena/ del Corano”), e a nessuna religione.

Il funerale e la solitudine urbana

- Ricorda poi il funerale dell’amico, in uno squallido paesaggio urbano: la descrizione allude alla condizione di solitudine desolata.

Testimonianza e parallelismo con Ungaretti

- La notazione precisa dell’albergo in cui stavano si offre come testimonianza che lui sia esistito, nonostante di lui non sia rimasto nulla.

- Parallelismo tra la vicenda di Moammed e la vita di Ungaretti: entrambi hanno vissuto la condizione di nomadi ed esiliati, della ricerca dell’identità, tuttavia Ungaretti ha trovato nella poesia la possibilità di liberare la propria sofferenza, mentre l’amico no.

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