Concetti Chiave
- Giovanni Verga è un pilastro del Verismo italiano, influenzato dai moti risorgimentali e dalla prima guerra mondiale.
- La novella "Rosso Malpelo" segna il debutto di Verga nel Verismo, seguita da opere come "Vita dei campi" e "I Malavoglia".
- Le opere di Verga si concentrano sui "vinti", persone oppresse dal destino e dalla società, legati all'ideale dell'ostrica.
- La poetica verghiana si basa sulla rappresentazione oggettiva della realtà, senza elementi autobiografici.
- Verga credeva che il progresso dell'umanità si fondasse sull'infelicità individuale, accentuando il suo tragico sentimento della vita.
Indice
Giovanni Verga e il Verismo
Giovanni Verga è stato uno dei più importanti scrittori della letteratura italiana, nonché uno dei massimi esponenti del Verismo italiano ed europeo.
Influenze storiche sulle opere
Il periodo storico in cui Verga ha vissuto è stato fortemente impregnato da avvenimenti storici che hanno notevolmente influenzato le opere dell’autore: in particolare, i moti risorgimentali, il periodo unitario e post-unitario e la prima guerra mondiale.
Opere principali e tematiche
La novella “Rosso Malpelo” ha costituito una svolta nella produzione di Verga: è costituita la prima opera verista.
Successivamente, l’autore pubblica le opere “Vita dei campi” e “Novelle Rusticane”, “I Malavoglia” e “Mastro don Gesualdo”.
Questi ultimi hanno al centro dei personaggi vinti, cioè i deboli, gli umili, che sono sempre in lotta contro il destino e le difficoltà della vita. I vinti soccombono quando si allontanano da quello che Giovanni Verga denomina “l’ideale dell’ostrica”, cioè la fedeltà alle condizioni sociali a cui siamo predestinati.
La poetica di Verga
La poetica di Verga è caratterizzata dalla centralità della verità reale della vita: Verga riesce a rappresentarla senza intrusioni autobiografiche e soggettive.
Verga sosteneva che il progresso inesorabile della specie era costruito sull’infelicità della persona, da cui il suo tragico sentimento della vita.