Concetti Chiave
- "Via Crucis" di Verga è una novella della raccolta "Per le vie" che esplora la distruzione morale di Santina, una sarta sedotta e abbandonata.
- Ambientata a Milano, la storia presenta un approccio narrativo che enfatizza l'empatia del lettore attraverso una catena di eventi drammatici.
- Il racconto inizia in medias res, coinvolgendo il lettore nella relazione tra Santina e Poldo, che la tradisce sposando un'altra donna.
- La narrazione è gestita da un narratore onnisciente, la cui presenza è abilmente mascherata concentrandosi su Santina e utilizzando segni esterni per esprimere l'emotività.
- Il titolo "Via Crucis" simboleggia il cammino di dolore di Santina, paragonato alle stazioni della crocifissione di Gesù, accentuando il tema religioso.
Indice
La vita di Santina sconvolta
La novella “Via Crucis” appartiene alla raccolta “Per le vie” e rappresenta un quadro psicologico e umano della vita di Santina, una povera sarta la cui vita tranquilla viene sconvolta quando viene sedotta e poi abbandonata da diversi uomini, il lettore assiste dunque inerme alla graduale distruzione morale della ragazza, che precipita in una vita misera in cui è costretta a prostituirsi.
Ambientazione e approccio narrativo
Innanzitutto, Verga decide di ambientare questa storia stranamente a Milano, invece che nei territori sperduti della Sicilia, e inoltre utilizza un approccio più narrativo che descrittivo attraverso una catena di eventi che si susseguono e fanno capire le ragioni della fine della ragazza, aumentando anche di conseguenza la pietà del lettore nei suoi confronti. Infatti Verga punta molto l’attenzione sull’apparato emotivo e di empatia, già dalle prime righe della novella, quando proietta immediatamente il lettore nella narrazione, attraverso un incipit medias res, che sconvolge lui tanto quanto la protagonista. Si dà infatti notizia del matrimonio tra Poldo, l’uomo di cui Santina è innamorata, e Ernestina Mirelli, informazione di cui la ragazza era stata tenuta allo scuro dal proprio amato, il quale però non mostra alcuna intenzione di ritornare sui suoi passi anche dopo aver consumato la sua passione con la protagonista.
Il narratore onnisciente e gli espedienti
Tutta la storia viene narrata da un narratore onnisciente, la cui posizione si nota in alcuni interventi specifici che si soffermano su particolari precisi oppure per le varie analessi che intercorrono nel testo. Tuttavia questa massiccia presenza del narratore viene abilmente mascherata da Verga, grazie soprattutto a tre espedienti:
• La narrazione viene per la maggior parte focalizzata su Santina, il narratore onnisciente si sarebbe infatti notato molto di più se invece si fosse focalizzato sui vari amanti;
• L’aspetto emotivo, rivolto soprattutto alla protagonista della novella, viene sottolineato grazie a segni esterni invece che ad un’analisi introspettiva
• Il narratore non mostra alcun giudizio o interpretazione personale
Significato del titolo e simbolismo
Il titolo ovviamente si riferisce ad una preghiera cristiana che viene fatta durante le processioni e che ha il compito di ricordare il cammino di Gesù verso la sua crocifissione diviso in quattordici stazioni. Similarmente, il cammino di Santina viene paragonato per le varie tappe di dolore che si sommano nel suo percorso personale, e questo collegamento sembra anche enfatizzato dal suo nome, che rievoca ovviamente un aspetto più religioso.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale della novella "Via Crucis"?
- Come influisce l'ambientazione milanese sulla narrazione?
- Quali espedienti utilizza Verga per mascherare la presenza del narratore onnisciente?
- Qual è il significato simbolico del titolo "Via Crucis"?
La novella "Via Crucis" esplora la distruzione morale e psicologica di Santina, una sarta la cui vita viene sconvolta dopo essere stata sedotta e abbandonata, portandola a una vita di miseria e prostituzione.
L'ambientazione a Milano, piuttosto che in Sicilia, e l'approccio narrativo più dinamico, aiutano a far emergere le ragioni della caduta di Santina, aumentando l'empatia del lettore verso di lei.
Verga maschera la presenza del narratore onnisciente focalizzandosi su Santina, sottolineando l'aspetto emotivo attraverso segni esterni e evitando giudizi personali.
Il titolo "Via Crucis" simboleggia il percorso di sofferenza di Santina, paragonato alle stazioni del cammino di Gesù verso la crocifissione, enfatizzato anche dal nome della protagonista.