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Concetti Chiave

  • "Vita dei campi" di Giovanni Verga è una raccolta di otto novelle pubblicata nel 1880, che esplora il mondo agricolo e il contrasto con il progresso economico.
  • La raccolta è caratterizzata dalla poetica verista, con narrazioni da parte di un narratore anonimo che riflette la società del progresso e la lotta degli eroi umili.
  • La novella "Jeli il pastore" racconta la vita di Jeli, un giovane pastore siciliano, e il suo passaggio dall'infanzia alla maturità attraverso eventi significativi e tragici.
  • La struttura circolare di "Jeli il pastore" rappresenta la ciclicità della vita, iniziando e terminando con la relazione tra Jeli e don Alfonso.
  • Jeli è descritto come una figura mitica e solitaria, in armonia con la natura, ma soffre il passaggio alla maturità e la perdita della propria libertà.
In questo appunto di letteratura italiana si tratterà la raccolta “Vita dei campi” di Giovanni Verga, edita nel 1880 prestando particolare attenzione ad una delle otto novelle in essa contenuta, quella che narra le vicende di “Jeli il pastore”.
Giovanni Verga: la novella Jeli il pastore articolo

Indice

  1. Vita dei campi: la raccolta di Giovanni Verga
  2. Jeli il pastore, riassunto della novella
  3. Temi e personaggi: analisi testuale

Vita dei campi: la raccolta di Giovanni Verga

Nel 1880 esce il volume “Vita dei campi”, una raccolta di otto novelle che Giovanni Verga scrisse tra il 1878 e il 1880. Rispettivamente: “Fantasticheria”, “Jeli il pastore”, “Rosso Malpelo”, “Cavalleria rusticana”, “La lupa”, “L’amante di Gramigna”, “Guerra di santi”, “Pentolaccia”. Caratteristica della raccolta è il suo nuovo approccio alla narrativa sul mondo agricolo. Come sarà nell’opera successiva e famosissima “I Malavoglia”, il racconto è tutto incentrato su un mondo agricolo che si integra con il mondo del progresso, mosso dalla corsa al guadagno economico. A questo mondo che si evolve verso la corruzione dei costumi e l’utilitarismo, si contrappongono i personaggi verghiani, degli eroi umili che portano avanti quei valori puri come l’amore, l’amicizia e la fedeltà. Questi personaggi però combattendo contro un sistema ipocrita e violento, inevitabilmente ne escono sconfitti e arrivano a interiorizzare modelli che non appartengono ai loro valori. Perfettamente in linea con la poetica verista che egli va pian piano sviluppando in questi anni, ogni vicenda è raccontata da un narratore anonimo popolare che interpreta la società del progresso. A proposito dell’”artificio letterario” del verismo Verga dirà: “Che la confusione che dovevano produrvi in mente alle prime pagine tutti quei personaggi messi faccia a faccia senza nessuna presentazione, come li avreste conosciuti sempre, e foste nato e vissuto in mezzo a loro, doveva scomparire man mano col progredire della lettura, a misura che essi vi tornavano davanti, e vi si affermavano con nuove azioni ma senza messa in scena, semplicemente, naturalmente, era artificio voluto e cercato anch’esso, per evitare, perdonami il bisticcio, ogni artificio letterario, per darvi l’illusione completa della realtà”. Proprio per questo potere illusorio della sua narrativa, decifrare il testo verghiano richiede un grande sforzo da parte del lettore che dovrò demistificare l’ideologia del narratore e scavare a fondo per arrivare allo spunto critico, implicito, che ha mosso l’autore.
Per ulteriori approfondimenti su Verga vedi qui

Jeli il pastore, riassunto della novella

La novella contenuta in “Vita dei campi” narra di un giovane pastore, Jeli, che, persi entrambi i genitori durante l’infanzia, ha sempre vissuto nei campi siciliani, dedicandosi ad essi. La prima macrosezione della vicenda racconta l’infanzia del protagonista e ci presenta il suo rapporto con Don Alfonso e il suo amore per Mara. Durante questa prima fase della sua vita, alcuni eventi lo segnano e segneranno il passaggio di Jeli all’età adulta: la partenza di Mara, la perdita del lavoro. Grazie all’intervento di Agrippino, padre di Mara, riuscirà a trovare un nuovo lavoro, sempre legato alla natura: il guardiano di pecore. Mara intanto sta per sposarsi, ma viene dissuasa da don Alfonso, che fa in modo invece che i due giovani tornino insieme. Si sposano e iniziano la loro vita coniugale, che in un primo momento procede alla perfezione. Poi però, subentrano delle gelosie e dei dubbi: Jeli ha infatti il sospetto che Mara lo tradisca e diventa sempre più geloso, finché in un eccesso di collera non arriverà ad uccidere il proprio amico, don Alfonso, che stava ballando con sua moglie. La novella “Jeli il pastore” è scritta da Verga seguendo una struttura circolare. Il racconto infatti inizia e si conclude con Jeli e don Alfonso, legati da un rapporto che rispecchia e riflette il percorso che compie l’esistenza umana, anch’essa in maniera circolare, dalla nascita alla morte. Le vicende narrate sono infatti divise in due macrosequenze che rappresentano due fasi della vita di Jeli: la prima in cui il protagonista è libero di agire nella natura, che termina una con la morte dello Stellato, la seconda in cui Jeli ricopre un lavoro servile, e termina con la morte di don Alfonso. La transizione dalla prima fase alla seconda segna e rappresenta anche il passaggio dall’infanzia-adolescenza alla maturità, cioè dalle illusioni alla realtà.
Giovanni Verga: la novella Jeli il pastore articolo
Per ulteriori approfondimenti sul verismo vedi qui

Temi e personaggi: analisi testuale

Jeli, protagonista della novella, è descritto da Verga in maniera essenziale: ha tredici anni e vive nella natura facendo il guardiano di cavalli: “Lo si vedeva sempre di qua e di là, pei monti e nella pianura, dove pascolava le sue bestie, ritto e immobile su qualche greppo, o accoccolato su di un gran sasso” (righe 3-5). La sua amicizia con don Alfonso è profonda, basata sulla complicità e supera ogni differenza sociale. Don Alfonso ogni estate va a trovare Jeli e insieme i due personaggi vivono bei momenti “le frutta rubate al vicino”, riga 7, “divideva con lui il suo pezzetto di cioccolata e il pane d’orzo del pastorello”, righe 6-7. Jeli, come avviene nei paesi, è conosciuto da tutti e proprio per lo stile di vita frugale che fa, viene da tutti associato alla natura. Ci viene descritto quasi come una figura mitica, solitaria e capace di mimetizzarsi e divenire tutt’uno con la natura: “sebbene nessuno lo vedesse mai”, “e ramingasse sempre di qua e di là”, “era piovuto dal cielo e la terra l’aveva raccolto”. Naturale è anche il modo di ragionare di Jeli, che Verga sottolinea abilmente affermando “le idee non gli venivano nette e filate l’una dietro l’altra, ché di rado aveva avuto con chi parlare e perciò non aveva fretta di scovarle e distrigarle in fondo alla testa, dove era abituato a lasciare che sbucciassero e spuntassero fuori a poco a poco, come fanno le gemme dei ramoscelli sotto il sole”. Un personaggio libero dunque, che soffrirà ancora di più il cambiamento e la perdita della libertà.
Per ulteriori approfondimenti sull’opera “Vita dei campi” vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è la caratteristica principale della raccolta "Vita dei campi" di Giovanni Verga?
  2. La raccolta "Vita dei campi" si distingue per il suo nuovo approccio alla narrativa sul mondo agricolo, integrando il mondo del progresso con i valori puri dei personaggi verghiani, come l'amore e l'amicizia, che però finiscono per essere sconfitti da un sistema ipocrita e violento.

  3. Qual è la struttura narrativa della novella "Jeli il pastore"?
  4. "Jeli il pastore" segue una struttura circolare, iniziando e concludendosi con Jeli e don Alfonso, riflettendo il percorso circolare dell'esistenza umana dalla nascita alla morte, divisa in due macrosequenze che rappresentano le fasi della vita di Jeli.

  5. Come viene descritto il protagonista Jeli nella novella?
  6. Jeli è descritto in maniera essenziale come un giovane pastore che vive in simbiosi con la natura, conosciuto da tutti per il suo stile di vita frugale e quasi mitico, capace di mimetizzarsi con l'ambiente naturale.

  7. Quali sono i temi principali affrontati nella novella "Jeli il pastore"?
  8. I temi principali includono il passaggio dall'infanzia all'età adulta, la perdita delle illusioni, la gelosia e il tradimento, e il contrasto tra la libertà della natura e le costrizioni sociali.

  9. Qual è il rapporto tra Jeli e don Alfonso nella novella?
  10. Il rapporto tra Jeli e don Alfonso è profondo e basato sulla complicità, superando le differenze sociali, ma culmina tragicamente con la morte di don Alfonso a causa della gelosia di Jeli.

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