Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il capitolo si concentra su una tempesta che coinvolge la barca Provvidenza, mettendo in pericolo la vita dei Malavoglia e culminando nella ferita di padron 'Ntoni.
  • Padron 'Ntoni, dopo essere stato gravemente ferito, oscilla tra la vita e la morte, mentre i paesani si riuniscono per commentare la situazione.
  • Nonostante le avversità, i Malavoglia si riprendono economicamente vendendo arance, noci e acciughe salate, con l'intenzione di riscattare la loro casa.
  • Il giovane 'Ntoni è diviso tra la fedeltà alla famiglia e il desiderio di una vita nuova, mentre affronta le aspettative e i pettegolezzi del villaggio.
  • L'interazione tra i personaggi del villaggio, tra cui Brasi Cipolla e Santa la Vespa, arricchisce la narrazione con intrighi e dinamiche sociali.

• ’Ntoni di padron ‘Ntoni

Alessi

• Padron ‘Ntoni

• la famiglia Malavoglia al completo

• Do Michele

• La Zuppidda ed altri paesani

Santuzza

Brasi Cipolla

• la Vespa

don Ciccio

• il curato

• la Provvidenza, presa nella tempesta

• la casa dei Malavoglia

• l’osteria di Santuzza

Indice

  1. Padron ‘Ntoni tra Vita e Morte
  2. Intrighi e Pettegolezzi ad Aci Trezza
  3. Il Tormento Interiore di ‘Ntoni

Padron ‘Ntoni tra Vita e Morte

Il capitolo può essere diviso in tre sequenze: la tempesta, la situazione di padron ‘Ntoni che passa la notte fra la vita e la morte, i fatti di Aci Trezza.

Nella prima sequenza il protagonista è il mare. Questa è la seconda tempesta presente nel romanzo. L’autore descrive la prima sia attraverso gli occhi e la preoccupazione di Maruzza La Longa che era andata sulla sciara, sia attraverso alcuni presagi ed infine per mezzo delle donne che si facevano il segno della croce come se vedessero coloro che si trovavano sulla barca. La situazione è concentrata nelle due parole pronunciate da padron ‘Ntoni “mare amaro”. In questa tempesta la Provvidenza con il carico dei lupini va a fondo e Bastianazzo vi perde la vita.

Ora, invece, il lettore si trova all’interno della tempesta; egli osserva le manovre comandate da padron ‘Ntoni, egli ode le parole dei marinai, lo schianto dell’imbarcazione sullo scoglio dei colombi e l’invocazione a S. Francesco da Paola.

I Malavoglia, padron ‘Ntoni, il giovane ‘Ntoni ed Alessi, con la Provvidenza si avventurano in mare, nonostante il tempo non prometta nulla di buono, con la speranza di fare una buona pesca come spesso succedeva negli ultimi tempi. Il vento comincia a soffiare e le onde si alzano: è la tempesta. Dimostrando coraggio ed esperienza, il giovane ‘Ntoni esegue alla perfezione gli ordini del nonno e cerca anche di dare coraggio al piccolo Alessi che si mette a piangere. Nonostante la perizia di ‘Ntoni e del nonno, la Provvidenza, dopo essersi curvata su di un fianco, si raddrizza, finisce contro gli scogli e si sente un tonfo sordo. È l’antenna e la vela che cadono sulla barca, colpendo padron ‘Ntoni che giace a terra tramortito. La burrasca scaglia allora l’imbarcazione sulla costa, dove le guardie della riva gettano delle corde per tentare di salvare i naufraghi. ‘Ntoni e Alessi riescono ad aggrapparsi alle funi e a trarsi in salvo, ma non padron ‘Ntoni che resta immobile. I soccorritori, alla luce di una lanterna scorgono che egli ha il viso coperto di sangue. Con l’aiuto degli avventori dell’osteria che avevano saputo dell’accaduto, viene fatto rianimare e portato a casa, adagiato su di una scala. Tutti si accalcano intorno alla casa dei Malavoglia, facendo i soliti commenti, più o meno acidi. Per due o tre giorni, padron ‘Noti sta fra la vita e la morte, gli viene la febbre come aveva previsto lo speziale, ma egli non si lamenta più; ha molta sete e quando Mena o Maruzza gli porgono da bere, egli afferra il boccale con le mani tutte tremanti. Il vecchio è cosciente che ormai morirà e Viene mandato a chiamare il prete affinché gli somministri l’olio santo. Ma don Ciccio che fino ad ora aveva curato il malato, afferma che non c’è bisogno del prete perché padron ‘Ntoni sta meglio. E effettivamente è così.

Intrighi e Pettegolezzi ad Aci Trezza

Seguono i soliti commenti pettegoli delle donne poco rispettosi: padron ‘Ntoni ha il cuoio duro, siamo stati due giorni ad aspettare che morisse, se muore la casa dei Malavoglia va a rovina, ora che Barbara Zuppidda non pensa più a ‘Ntoni, comincerà a pensare a Don Michele e così via. Per quanto riguarda ‘Ntoni fin che il nonno stava male, si era dato da fare, ma ora, nell’attesa che la Provvidenza fosse di nuovo riparata, egli passava il tempo all’osteria, raccontando di come, durante la tempesta, aveva visto la morte in faccia e lamentandosi che don Michele gli aveva rubato Barbara. Tutti in paese erano curiosi di sapere che rapporto esistesse fra don Michele e Barbara e fra ‘Ntoni e Barbara, anche se don Michele continua il suo rapporto con Santuzza. Nelle conversazioni che tengono i vari personaggi non c’è niente di nuovo: i soliti intrallazzi, le solite maldicenze e le solite congetture. ‘Ntoni continua a bighellonare e per due volte viene definitivo in tono dispregiativo “uomo nuovo”: prima da don Franco e poi da don Gianmaria. Ad un certo punto ‘Ntoni afferma che “qui ci vorrebbero le braccia di ferro come la macchina del vapore”, ponendo, in questo, in termini concreti il problema dell’uomo di fronte al progresso. Nel capitolo, degna di nota è la macchietta di Brasi e la proposta di Santa la Vespa di sposarlo, o meglio di ricorrere alla fuitina perché Brasi è preoccupato di quello che farà suo padre, anche se è lo zio Crocifisso che vorrebbe sposare la donna, per altro sua nipote, per poter diventare proprietario di un terreno detto “la chiusa”.

Padron ‘ Ntoni cominciava a stare meglio. Lo mettevano al sole, avvolto nel suo tabarro e con un fazzoletto in testa, la gente, per curiosità lo andava a vedere e lui salutava tutti chinando la testa. Quando iniziò a tenersi sulle gambe, fu portato sulla riva del mare perché gli piaceva molto addormentarsi fra gli scogli, con l’odore dell’acqua salata. La sera, quando tutti i suoi familiari era a casa e la Longa intonava il rosario, egli era felice. Anche La longa era più contenta; aveva conosciuto fino ad ora tante disgrazie, ma era contenta di aver potuto pagare il medico e lo speziale per curare padron ‘Ntoni. Addirittura afferma di essersi dimenticata del lutto che l’ha colpita la morte del marito e del figlio e per questo, credendo di commettere un peccato, va a confessarsi.

A poco a poco, il nonno arrivò a chiedere di fargli fare qualcosa e iniziò a rattoppare le reti, a camminare con un bastone fino a potersi imbarcare di nuovo con Alessi e ‘Ntoni. I Malavoglia provarono a vendere arance, noci, olive e uova sode ed il commercio sembrava che andasse bene, nonostante le malignità dei vicini. Con il ricavato, riuscirono a pagare la riparazione della Provvidenza e ad acquistare una buona scorta di barili per le acciughe ed il sale necessario per la salatura. Più di una volta padron ‘Ntoni diceva a zio Crocifisso di non vendere a nessun altro la casa del nespolo perché l’avrebbe riscattata lui.

Il Tormento Interiore di ‘Ntoni

Nel capitolo ritornano i motivi dominanti del romanzo:

• il ricordo di Mena dell’amore per Alfio Mosca quando sul calar della sera essa, il rumore dei carri che passano la portano a pensare a quello di compare Alfio

• la rivincita di ‘Ntoni nei confronti della Zuppidda che lo aveva lasciato, mentre ora la situazione economica dei Malavoglia sembra migliorate perché i barilotti sono pieni di acciughe salate da vendere

Nel capitolo, comincia a delinearsi il tormento interiore del giovane ‘Ntoni. Essi si trova lacerato fra due sentimenti opposti: quello che lo lega ancora alla famiglia patriarcale e quello che lo spinge a liberarsi da una situazione opprimente ed in parte superstiziosa per potersi rifare una nuova vita. Infatti se da un lato egli compie il suo dovere sulla barca presa nella tempesta e si rivolge con parole affettuose al fratello più piccolo che ha paura oppure piange al capezzale del nonno morente, dall’altro promette, ma senza convinzione, di collaborare alla realizzazione dei progetti dei Malavoglia perseguiti con tanto sacrificio. Nell’opinione degli abitanti di Aci Trezza, ‘Ntoni diventa ormai colui che se ne va a gironzolare davanti all’osteria come Rocco Spatu.

Domande da interrogazione

  1. Chi sono i personaggi principali de I Malavoglia?
  2. I personaggi principali de I Malavoglia sono ’Ntoni di padron ‘Ntoni, Alessi, Padron ‘Ntoni, la famiglia Malavoglia al completo, Do Michele, La Zuppidda ed altri paesani, Santuzza, Brasi Cipolla, la Vespa, don Ciccio, il curato.

  3. Quali sono gli spazi descritti nel capitolo?
  4. Gli spazi descritti nel capitolo sono la Provvidenza, la casa dei Malavoglia e l’osteria di Santuzza.

  5. Come è diviso il capitolo?
  6. Il capitolo è diviso in tre sequenze: la tempesta, la situazione di padron ‘Ntoni che passa la notte fra la vita e la morte, i fatti di Aci Trezza.

  7. Cosa succede durante la tempesta?
  8. Durante la tempesta, la Provvidenza con il carico dei lupini va a fondo e Bastianazzo perde la vita. Padron ‘Ntoni viene colpito dalla barca e resta tramortito.

  9. Quali sono i sentimenti contrastanti che provano ‘Ntoni nel capitolo?
  10. ‘Ntoni prova sentimenti contrastanti tra l'attaccamento alla famiglia patriarcale e il desiderio di liberarsi da una situazione opprimente per rifarsi una nuova vita.

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