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Habilis
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Indice

  1. Fantasticheria
  2. Temi
  3. Una sorta di premessa
  4. Il metodo verista
  5. L’«ideale dell’ostrica» e il dramma di chi abbandona lo scoglio
  6. Comprensione
  7. Analisi versi

Fantasticheria

La novella si presenta come una lettera scritta dall’autore a un’amica, una dama dell’alta società che aveva sostato con lui nel villaggio siciliano di Aci Trezza.

Temi

- la fedeltà ai valori della casa e della famiglia
- il proposito dell’autore di osservare il mondo degli umili «col microscopio

Una sorta di premessa

Fantasticheria, il primo testo del libro, costituisce una specie di premessa ai successivi. La novella racconta infatti un ritorno dell’autore in Sicilia per le vacanze estive: a contatto con il mondo della sua infanzia, egli è preso dal desiderio di raccontare la vita di quell’umile gente che, seppur in un contesto di povertà e ignoranza, appare ai suoi occhi dignitosa

Il metodo verista

Verga si reca ad Aci Trezza in compagnia di una ricca signora, che all’inizio appare molto interessata a quella vita semplice, ma poi, annoiata, si chiede come sia possibile trascorrere lì l’intera esistenza. Nella sua risposta Verga difende la fedeltà di quella gente ai loro valori, a cui sono attaccati come l’ostrica allo scoglio. Essi amano la propria casa e la famiglia, si stringono fra loro per resistere alle tempeste della vita. Annuncia poi il proposito di scrivere un racconto su quei pescatori.

Lo scrittore enuncia un importante proposito di poetica: per comprendere il mondo degli umili bisogna farsi «piccini» (r. 8), assumere cioè il loro punto di vista; bisogna restringere il proprio «orizzonte fra due zolle e guardare col microscopio» (r. 9) quella realtà, analizzandola dettagliatamente, in modo scientifico.

L’«ideale dell’ostrica» e il dramma di chi abbandona lo scoglio

Verga spiega il criterio che ispira la vita di quegli umili pescatori attraverso l’immagine dell’ostrica caparbiamente attaccata allo scoglio. Allo stesso modo essi sono fedeli alle tradizioni e alla morale ricevuta, ai valori supremi della famiglia (la «religione della famiglia», r. 27), del lavoro, della casa, del paese. Questo mondo arcaico, sempre fedele a se stesso, non ricerca nulla di alternativo, ma può subire uno sconvolgimento quando uno dei membri della comunità si distacca dalle tradizioni «per vaghezza dell’ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità di conoscere il mondo» (rr. 36-38). È l’origine del dramma narrato nei Malavoglia.

Comprensione

1. Per quale motivo l’elegante visitatrice ribalta il suo iniziale proposito di volersi fermare un mese ad Aci Trezza?
2. Spiega con parole tue il senso della frase «noi non abbiamo altro motivo di trovarlo ridicolo, che quello di non esser nati ostriche anche noi» (rr. 22-23).
3. In quali punti del testo, secondo te, emerge in maniera chiara il passaggio di Verga dalla narrativa
mondana alla poetica verista?

Analisi versi

7-10: l’autore deve assumere il punto di vista dei pescatori;
21-23: l’ostrica aggrappata al suo scoglio simboleggia la fedeltà dei pescatori alle tradizioni
35-40: viene anticipata la trama dei Malavoglia: chi si ribella alla religione della famiglia è severamente punito

1. Aci Trezza: borgo di pescatori, vicino a Catania.
2. voi: l’autore parla alla dama che viaggia con lui.
3. siffatta caparbietà: la fedeltà di quei pescatori al loro paese, in cui trascorrono l’intera esistenza.
4. metterci un occhio: fermarvi a guardare.
5. città: Catania; anticipazione del destino di padron ’Ntoni nei Malavoglia.
6. guaiolando: lamentandosi.
7. religione della famiglia: la famiglia è uno dei valori supremi di questa gente semplice
8. tenaci … deboli: durevoli passioni degli umili.
9. sgominati: sconfitti.
10. vi racconterò: nei Malavoglia.
11. vaghezza: desiderio.
12. brama: voglia.

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