Concetti Chiave
- Giovanni Verga, nato nel 1840 a Catania, viaggiò tra Milano e Firenze, ma tornò in Sicilia negli ultimi anni di vita.
- Iniziò con i Romanzi Rosa, ma il successo limitato lo spinse a scrivere opere più realistiche, diventando un esponente del Verismo.
- Tra i suoi primi romanzi veristi ci sono 'Tigre Reale' e 'Storia di una Capinera', scritti mentre viveva a Milano.
- Il 'Ciclo dei Vinti', incluse opere come 'I Malavoglia' e 'Mastro Don Gesualdo', esplora temi di sconfitta e miseria.
- Le raccolte come 'Novelle Rusticane' e 'Vita dei Campi' affrontano il latifondismo siciliano e le tensioni sociali in modo realistico.
Indice
Giovanni Verga: Vita e Viaggi
Giovanni Verga nacque nel 1840 a Catania da una famiglia di proprietari terrieri.
Egli viaggiò molto nella sua vita, soprattutto tra Milano e Firenze, per poi tornare nell’ultimo periodo di vita nella sua Sicilia.
Dalla Narrativa Rosa al Verismo
Inizialmente la sua produzione romanzesca era legata ai Romanzi Rosa, definiti ‘di cassetta’, ossia che dovevano essere venduti in gran quantità per arricchire sia l’editore che l’autore; non ebbero il successo aspettato, allora il suo editore gli propose di produrre romanzi più vicini alla realtà della sua terra: fu così che Verga divenne un Verista.
Opere Veriste e Novelle Importanti
Tra i primi romanzi veristi scritti a Milano troviamo: ‘Tigre Reale’ e ‘Storia di una Capinera’.
Successivamente scrisse il ‘Ciclo dei Vinti’, di cui fan parte i ‘Malavoglia’ e il ‘Mastro Gesualdo’; accanto a questi due romanzi egli scrisse anche altre novelle di grande importanza, come le ‘Novelle Rusticane’, delle quali fan parte il ‘Rosso Malpelo’ o l’’Amante di Gramigna’.
Altra raccolta di novelle è la ‘Vita dei Campi’, che raccoglie novelle di carattere agro-pastorale, dove parla del latifondismo in Sicilia e del rapporto sociale tra le differenti classi; egli denuncia, senza un giudizio vero e proprio, le condizioni di miseria, e descrive gli scontri tra il popolo e coloro che erano al potere in modo realistico.