Concetti Chiave
- Giovanni Pascoli nacque nel 1855 e visse un'infanzia traumatica a causa della perdita del padre e di altri familiari, influenzando profondamente la sua vita e poesia.
- Nonostante le difficoltà economiche e personali, Pascoli riuscì a completare gli studi e divenne un rinomato professore e poeta, iniziando a insegnare in diverse città italiane.
- La sua poesia è caratterizzata dall'immagine del "nido" come simbolo di protezione familiare e dalla percezione del mondo esterno come minaccioso e ostile.
- Pascoli collaborò con riviste e pubblicò importanti opere di critica dantesca, consolidando la sua posizione nel panorama letterario italiano.
- Morì di cancro nel 1912, lasciando un'eredità letteraria che riflette il suo dolore personale e la sua visione del mondo.
Infanzia e Studi di Pascoli
La vita: Giovanni Pascoli nacque nel 1855 in una famiglia composta da otto figli di un amministratore delle tenute dei principi Torlonia. Pascoli aveva 11 anni quando suo padre fu assassinato e seguono alla sua morte anche la madre e tre fratelli. Egli continuò gli studi nel collegio; qui approfondì gli studi della cultura classica.
In seguito si iscrive alla facoltà di Lettere dell'università di Bologna dove entrò nella cerchia di Carducci; ma dopo tre anni interruppe gli studi e si ridusse in miseria. In questo periodo andò per tre mesi in carcere e uscito di prigione riprese gli studi e si laureò.Carriera e Vita Familiare
Iniziò la carriera di professore di ginnasio, prima a Matera, poi a Massa e a Livorno. Quando ebbe una tranquillità economica chiamò a vivere con sé due sorelle per ricostruire una famiglia ormai distrutta. In questi anni scrive le prime poesie come ad esempio 'Myricae'. Poco dopo fu docente di letteratura a Messina e Pisa. Sempre in questo periodo collabora con una rivista, pubblica tre volumi di critica dantesca. Nel 1905 venne chiamato alla cattedra di Letteratura italiana di Bologna al posto di Carducci che andava in pensione. Infine morì di cancro nel 1912.
Simbolismo e Temi Poetici
Pascoli si era raffigurato come un eroe del dolore, un uomo che con la forza di carattere è riuscito a vincere la sventura e a conquistarsi un ruolo morale e sociale; anche se Pascoli tendeva a ingigantire ogni difficoltà e a percepire il mondo intero come ostile. Questa personalità è stata segnata dalla tragedia familiare. La sua poesia la simboleggia nell'immagine ricorrente del nido, il luogo dove ci si tiene stretti e caldi, ci si protegge reciprocamente dal mondo esterno come ad esempio avviene nei 'Poemetti'. Fuori dal nido la realtà gli appare oscure e minacciosa, sia negli aspetti sociali che in quelli naturali. A Pascoli la natura gli appare animata da presenza inquietanti, gli animali e le cose mandano oscuri messaggi e questo si può collegare all'ossessiva presenza dei morti (i propri morti familiari), che entrano nella sua immaginazione e lo chiamano a sé.
Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno segnato l'infanzia di Giovanni Pascoli?
- Come si è sviluppata la carriera accademica di Pascoli?
- Quali sono i temi ricorrenti nella poesia di Pascoli?
Giovanni Pascoli nacque nel 1855 e visse un'infanzia segnata dalla tragedia familiare, con l'assassinio del padre e la morte successiva della madre e di tre fratelli.
Pascoli iniziò come professore di ginnasio e successivamente divenne docente di letteratura a Messina, Pisa e infine a Bologna, dove sostituì Carducci.
I temi ricorrenti includono il simbolismo del nido come rifugio e la percezione del mondo esterno come ostile, con la natura animata da presenze inquietanti e messaggi oscuri.