Concetti Chiave
- I Poemetti di Pascoli hanno una storia editoriale complessa, con la prima edizione pubblicata nel 1897, seguita da altre raccolte fino alla divisione in "Primi Poemetti" e "Nuovi Poemetti".
- I poemetti sono brevi racconti in versi che descrivono la vita di una famiglia di contadini di Barga, esaltando i valori della vita campestre come rifugio dal male della vita contemporanea.
- Pascoli adotta una prospettiva di "Utopia Regressiva", esaltando la piccola proprietà contadina, un ideale economico proiettato nel passato.
- Lo stile di Pascoli è caratterizzato da una ricerca plurilinguistica, con termini rurali, inglesi e regionali, e un'influenza epica per celebrare il lavoro semplice dei campi.
- Alcuni componimenti hanno un carattere autobiografico, come "L’aquilone" e "Itali", che affrontano temi come l'infanzia e il confronto tra il mondo nuovo e tradizionale.
Indice
Storia editoriale dei Poemetti
I Poemetti sono la seconda raccolta poetica di Pascoli. Hanno una storia editoriale complessa. La prima edizione viene pubblicata nel 1897, ci saranno poi successivamente altre raccolte, fino a che i poemetti si divideranno in “Primi Poemetti” e “Nuovi Poemetti”.
Temi e struttura dei Poemetti
Si tratta di componimenti molto diversi da quelli di Miryce. Sono infatti di maggiore estensione e scritti in terzine dantesche. In realtà si tratta di brevi racconti in versi che riguardano, nella maggior parte dei casi ,una famiglia di contadini di Barga descritta dal poeta nelle diverse attività agricole, articolate secondo i cicli della natura, quindi le stagioni e i vari momenti della vita rurale. Per questo il critico Barberi Squarotti ha definito i poemetti “romanzo georgico”, con riferimento alle Georgiche di Virgilio; in effetti in quest’opera il poeta vuole esaltare i valori autentici della vita campestre, è un po’ come se volesse proporre un modello di resistenza al male della vita contemporanea. Persiste quindi l’idea della poesia come rifugio e difesa, l’unica risorsa dell’uomo in grado di trasmettere l’unica gioia possibile, quella della natura e della campagna. Questa forma di felicità però è sempre figlia di una terribile esperienza di dolore passato e può essere vissuta solo accontentandosi del poco che si riesce a conquistare e stando stretti, per quanto si può, l’uno all’altro.
Ideologia e rappresentazione della natura
C’è una dimensione ideologica molto forte in questi poemetti, che va nella direzione di esaltare la piccola proprietà contadina, una dimensione economica che in Italia stava scomparendo (come già avvenuto nei decenni precedenti nel resto d’Europa). Per questa ragione si suole definire la prospettiva di Pascoli come “Utopia Regressiva” ossia un ideale economico non più esistente nella realtà, nel presente, ma proiettato nel passato, in un Italia che esisteva ma che adesso sta scomparendo. In questa rappresentazione della natura non c’è nessun approccio di tipo naturalistico, al contrario non si fa mai riferimento alla fatica, alla miseria associate al lavoro dei campi, all’abbrutimento, alla frustrazione che spesso questo tipo di questo lavoro porta con sé, ma la rappresentazione è evidentemente idillica e idealizzata.
Stile e influenze letterarie
Per quanto riguarda lo stile, la ricerca plurilinguistica di Pascoli prosegue anche in questa raccolta. Ci sono molti termini relativi alla specificità del lavoro rurale, cosi come ci sono tanti termini stranieri soprattutto derivanti dalla lingua inglese e anche termini “regionali”, relativi al contesto del paesino di Barga. Come sempre Pascoli si sofferma anche sugli aspetti più minuti della realtà, anzi molto spesso sono proprio quegli aspetti che catturano la sua attenzione, però la cosa eccezionale è che molto spesso li rappresenta con l’enfasi che era riservata alla materia epica. Molto forte infatti è l’influenza di Omero, Virgilio e perfino di Esiodo , come se l’autore per celebrare il lavoro semplice dei campi, volesse adottare lo stile epico e quindi sovrapporlo ad una realtà che fino a quel momento era stata rappresentata sempre in termini molto dimessi.
Componimenti autobiografici e tematiche
Ci sono altri componimenti che hanno invece un carattere maggiormente autobiografico, quindi sono meno ideologici e più personali, come ad esempio "L’aquilone" che è un poemetto nel quale si affronta uno dei temi preferiti di Pascoli: la regressione nel mondo dell’infanzia. Da ricordare anche “Itali” che è un poemetto nel quale il poeta descrive il ritorno nel paesino di origine di una famiglia emigrata negli Stati Uniti. In questo componimento si confronta il mondo nuovo con le sue regole e i suoi valori e quello tradizionale ( l’influenza dell’inglese in questo componimento è fortissima)
Domande da interrogazione
- Qual è la storia editoriale dei "Poemetti" di Pascoli?
- Quali sono i temi principali dei "Poemetti"?
- Come viene rappresentata la natura nei "Poemetti"?
- Quali influenze letterarie si notano nello stile dei "Poemetti"?
- Quali componimenti dei "Poemetti" hanno un carattere autobiografico?
I "Poemetti" sono la seconda raccolta poetica di Pascoli, pubblicata per la prima volta nel 1897. Successivamente, la raccolta si è evoluta in "Primi Poemetti" e "Nuovi Poemetti".
I "Poemetti" trattano principalmente la vita rurale e i cicli della natura, esaltando i valori della vita campestre come rifugio e difesa contro i mali della vita contemporanea.
La natura è rappresentata in modo idillico e idealizzato, senza riferimenti alla fatica e alla miseria del lavoro agricolo, riflettendo un'ideologia di "Utopia Regressiva".
Lo stile dei "Poemetti" è influenzato da Omero, Virgilio ed Esiodo, con un uso di termini specifici del lavoro rurale e una ricerca plurilinguistica che include termini inglesi e regionali.
Componimenti come "L’aquilone" e "Itali" hanno un carattere autobiografico, affrontando temi personali come l'infanzia e il confronto tra il mondo nuovo e quello tradizionale.