Concetti Chiave
- La nebbia è simbolicamente rappresentata come una barriera protettiva tra il mondo esterno e il mondo familiare, simboleggiando sicurezza e affetti.
- I versi del componimento sono liberi e di diversa lunghezza, con rime baciate, assonanze e consonanze, senza uno schema metrico fisso.
- Il testo utilizza figure retoriche come apostrofe e anafora, evidenziando il desiderio del poeta di celare la brutalità del mondo esterno e il dolore personale.
- Nel "Gelsomino notturno", la sera è associata alla morte, e il poeta descrive un'atmosfera di quiete interrotta solo da bisbigli provenienti da una casa, suggerendo un atto di concepimento.
- Pascoli percepisce l'atto sessuale come violento e complesso, in contrasto con il vitalismo di D'Annunzio, rivelando un rapporto problematico con la sessualità.
Indice
La Nebbia come Protezione
La nebbia in questo testo è vista come una sorta di protezione tra il mondo esterno ed il mondo familiare.
La nebbia assume quindi un valore simbolico è un’intercapedine una barriera tra il mondo degli affetti e della sicurezza ed il mondo esterno.
Elementi Poetici e Figure Retoriche
Si tratta di versi liberi di diversa lunghezza non c’è uno schema metrico preciso anche se troviamo delle rime baciate , assonanze e consonanze.
I versi vanno al trisillabo all’endecasillabo.
Al primo verso abbiamo un’apostrofe.
Apostrofe: ci si riferisce a qualcosa di inanimato o astratto.
Simbolismo e Temi Ricorrenti
È presente anche un’anafora ricorrente “nascondi le cose lontane”, è come se il poeta pregasse alla nebbia di nascondergli il modo esterno, le cose lontane rappresentano la brutalità del mondo collegato anche al ricordo tragico della morte del padre.
Ricorrente è anche l’idea del dolore.
La sera è qualcosa che fa pensare anche alla morte, quest’associazione tra la sera e la morte è già stata usata da Ugo Foscolo in “Alla sera”.
Il poeta ci racconta che appaiono dei fiori bianchi di forma sferica comunemente chiamati soffioni ed in mezzo ad essi appaiono delle farfalle crepuscolari, dice che tutto tace ad accezione di una sola casa da dove provengono dei bisbigli, sottolinea che anche nei nidi gli uccelli dormono e poi abbiamo una percezione olfattiva quando ci parla del profumo dei fiori che ricorda quello delle fragole.
“Odore di fragole rose” è una sinestesia perché associa due percezioni sensoriali diverse.
Nella seconda parte del componimento racconta cosa accade in questa casa, i due sposi si recano in camera da letto con un lume che poi spengono.
Negli ultimi versi ci sono dei riferimenti indiretti all’atto sessuale (in modo simbolico) e si allude anche al concepimento di una nuova vita.
Si nota che Pascoli percepisce l’atto sessuale come un atto di violenza poiché intimorito dalla donna.
Contrasti tra Poeti
Per D’Annunzio invece il rapporto con l’eros è percepito pienamente in quanto è un uomo affamato di vita, questo rientra nel vitalismo d’annunziano, D’Annunzio ha una vita colma di esperienze.
Pascoli invece vive l’eros in modo complesso questo perché ha un rapporto problematico con la sua sessualità secondo i critici.
La sua decisione di non sposarsi dipende da questo poiché è spaventato dal rapporto carico di violenza secondo lui .
Al verso 12 “ fosse “ ci rimanda all’idea di morte .
Al verso 13 abbiamo un’onomatopea “sussulta”.
Al verso 16 abbiamo una metafora ed una sinestesia “pigolio di stelle”.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico della nebbia nel testo?
- Quali figure retoriche sono presenti nei versi?
- Quali temi ricorrenti emergono nel componimento?
- Come si differenziano le visioni di Pascoli e D’Annunzio riguardo all’eros?
La nebbia è vista come una protezione tra il mondo esterno e quello familiare, fungendo da barriera simbolica tra gli affetti e la sicurezza e il mondo esterno.
Sono presenti rime baciate, assonanze, consonanze, apostrofi, anafore, sinestesie, onomatopee e metafore, che arricchiscono il testo poetico.
I temi ricorrenti includono il dolore, la morte, e il contrasto tra la vita familiare e il mondo esterno, con riferimenti simbolici alla sessualità e al concepimento.
Pascoli vive l'eros in modo complesso e problematico, percependolo come un atto di violenza, mentre D’Annunzio lo vive pienamente, in linea con il suo vitalismo e la sua vita ricca di esperienze.