Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La poesia "La mia sera" di Pascoli è composta da 5 strofe di otto versi ciascuna, con una struttura metrica che include novenari e senari.
  • Pascoli utilizza uno sperimentalismo metrico, introducendo ipermetri e frantumazioni del verso per rompere l'armonia e creare effetti sonori distintivi.
  • Onomatopee e allitterazioni sono elementi chiave del testo, con suoni che vengono amplificati e ripresi nei versi successivi per enfatizzare l'atmosfera.
  • La lirica esplora il contrasto tra fenomeni atmosferici e stati d'animo, evidenziando opposizioni tra lampi e stelle, tumulto e pace.
  • L'ultima strofa suggerisce una regressione all'infanzia, con suoni che richiamano canti di culla, simboleggiando pace e annientamento.

1.

Indice

  1. La poesia di Pascoli
  2. Sperimentazione metrica
  3. Significato e simbolismo

La poesia di Pascoli

Il giorno fu pieno di lampi;

2. ma ora verranno le stelle,

3. le tacite stelle. Nei campi

4. c'è un breve gre gre di ranelle.

5. Le tremule foglie dei pioppi

6. trascorre una gioia leggiera.

7. Nel giorno, che lampi! che scoppi!

8. Che pace, la sera!

9. Si devono aprire le stelle

10. nel cielo sì tenero e vivo.

11. Là, presso le allegre ranelle,

12. singhiozza monotono un rivo.

13. Di tutto quel cupo tumulto,

14. di tutta quell'aspra bufera,

15. non resta che un dolce singulto

16. nell'umida sera.

17. E', quella infinita tempesta,

18. finita in un rivo canoro.

19. Dei fulmini fragili restano

20. cirri di porpora e d'oro.

21. O stanco dolore, riposa!

22. La nube nel giorno più nera

23. fu quella che vedo più rosa

24. nell'ultima sera.

25. Che voli di rondini intorno!

26. Che gridi nell'aria serena!

27. La fame del povero giorno

28. prolunga la garrula cena.

29. La parte, sì piccola, i nidi

30. nel giorno non l'ebbero intera.

31. Nè io ...

che voli, che gridi,

32. mia limpida sera!

33. Don ... Don ... E mi dicono, Dormi!

34. mi cantano, Dormi! sussurrano,

35. Dormi! bisbigliano, Dormi!

36. là, voci di tenebra azzurra ...

37. Mi sembrano canti di culla,

38. che fanno ch'io torni com'era ...

39. sentivo mia madre ... poi nulla ...

40. sul far della sera

La lirica si compone di 5 strofe di otto versi ciascuna. In ogni strofa il primi sette versi sono novenari, mentre l’ultimo è senario. I versi senari terminano con la rima fissa “sera”.

1.a strofa

Sperimentazione metrica

Un’ aspetto fondamentale della poetica di Pascoli è lo sperimentalismo metrico., cioè l’uso sperimentale che egli fa delle forme poetiche tradizionali. Nella lirica gli esempi di questa affermazione sono numerosi:

• 2 ipermetri (vv. 19 e 34) cioè versi di dieci sillabe e non di 9 come gli altri. Di conseguenza i vv. 20 e 35 sono di otto sillabe e non di nove: questo si spiega col fatto che la sillaba mancante è anticipata nel verso precedente ( in entrambi i casi dalla sillaba finale dei vv.19 e 34 –no)

• Frantumazione del verso, ricorrendo a pause a cesure che hanno l’effetto di rompere l’armonia e la musicalità dell’insieme. Questo è evidente nel v.3 che è spezzato da una cesura, nei versi 11 e 17 che hanno l’accento sulla prima sillaba [Là….. – È…]

• Presenza di onomatopee, ai vv. 4 e 34. In questo caso, occorre iotare che il suono onomatopeico noin resta a se stante, ma nei versi vicini viene ripreso ed amplificato. . Infatti il “…gre, gre” viene ripreso da breve, ranelle, tremule, , trascorre, mentre il “Don….Don” delle campare trova un’eco nelle parole “dormi” ripetuta più volte.

• D’altra parete le allitterazioni e le assonanze sono diffuse in tutto il componimento, soprattutto nell’ultima strofa [cantano….. sussurrano……bisbigliano…. fanno]

Significato e simbolismo

Un particolare significato ci è dato dai vv.37 e 39 in cui culla rima con nulla. Nel corso della lirica, viene stabilito un rapporto fra fenomeno atmosferico e condizione esistenziale del poeta, del resto già presente nel titolo in cui la sera diventa mia sera. Il passaggio avviene per gradi e ricorrendo a delle gradazioni e a delle opposizioni fra quiete ed agitazione. Infatti, i “lampi” si oppongono alla “tacite stelle”, gli “scoppi” si oppongono alla “pace”, il “cupo tumulto” al “dolce singulto” . Nell’ ultima opposizione si individuano anche due sinestesie (sensazione visiva e uditiva e sensazione gustativa e sensazione uditiva. Ma nell’ espressione “dolce singulto” si può individuare anche un ossimoro perché un singulto non può essere mai dolce. Negli ultimi versi, la pace raggiunta si identifica con una chiara regressione verso l’infanzia Infatti il suono delle campane riporta rimanda ai canti per addormentare il bambino nella culla che invitano al dormire, alla pace e all’annientamento: questo è il significato della rima culla/nulla.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della sperimentazione metrica nella poesia di Pascoli?
  2. La sperimentazione metrica è fondamentale nella poetica di Pascoli, che utilizza forme poetiche tradizionali in modo innovativo, come l'uso di ipermetri e la frantumazione del verso per rompere l'armonia e la musicalità.

  3. Come viene utilizzato il simbolismo nella poesia di Pascoli?
  4. Il simbolismo nella poesia di Pascoli si manifesta attraverso opposizioni tra fenomeni atmosferici e stati esistenziali, come i "lampi" opposti alle "tacite stelle" e il "cupo tumulto" al "dolce singulto", creando un legame tra natura e condizione umana.

  5. Qual è il significato della rima "culla/nulla" nei versi finali?
  6. La rima "culla/nulla" simboleggia una regressione verso l'infanzia, con il suono delle campane che richiama i canti per addormentare i bambini, invitando alla pace e all'annientamento.

  7. In che modo Pascoli utilizza le onomatopee nella sua poesia?
  8. Pascoli utilizza le onomatopee per amplificare i suoni, come il "gre, gre" delle ranelle e il "Don... Don" delle campane, che trovano eco nei versi vicini, creando un effetto sonoro coinvolgente.

  9. Quali figure retoriche sono presenti nella poesia di Pascoli?
  10. La poesia di Pascoli contiene figure retoriche come sinestesie e ossimori, ad esempio, il "dolce singulto" che combina sensazioni visive, uditive e gustative, e l'ossimoro che unisce concetti opposti.

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