Concetti Chiave
- La poesia di Pascoli utilizza la luna e la natura come simboli, rivelando un senso di angoscia e richiamando memorie e dolori passati.
- I suoni della natura, come quelli delle cavallette, sono paragonati a strumenti rituali egizi, suggerendo temi di morte e mistero.
- L'indeterminatezza è una caratteristica centrale, con domande e visioni indistinte che evocano attese e assenze, enfatizzate da silenzi e sospensioni.
- Sintagmi come "soffi di lampi" e "nebbia di latte" creano immagini sensoriali complesse attraverso sinestesie e metonimie, intensificando l'atmosfera.
- Le allitterazioni e il fonosimbolismo conferiscono alla poesia un significato evocativo oltre il semantico, trasfigurando la realtà descritta.
Indice
Simbolismo della Natura Notturna
Lo spettacolo della natura che si manifesta attraverso il sorgere della luna in una notte chiara e i rumori che animano la campagna si carica progressivamente di valenze simboliche e risonanze misteriose: le immagini illuminazioni, accostate senza un apparente ordine logico, comunicano infatti pian piano un senso di angoscia. La serena luminosità dei primi versi viene filtrata anche allo stesso tempo dalla sensibilità del poeta, il quale personifica gli elementi, che in tal modo finiscono per non far altro che alludere ad antiche memorie personali, a passati dolori, a segreti luttuosi.
Risonanze Misteriose e Antiche Memorie
Il suono acuto emesso dalle cavallette viene paragonato a quello dei sistri, gli strumenti musicali utilizzati in antichi riti egizi legati ai culti dell'oltretomba. Ma la domanda, posta in inciso, introdotta da un forse e chiusa dai puntini di sospensione non ha risposta se non nell'apparizione conclusiva: la morte.
Antinaturalismo e Indeterminatezza Pascoliana
Il testo è uno degli esempi più significativi dell'antinaturalismo di Pascoli, essendo costruito
oltre che sulla semplice e apparente rievocazione di una notte lunare su una diffusa allusività di suoni e richiami. L'indeterminatezza del quadro inizia già al primo verso, con una domanda che sottintende l'assenza o, meglio, l'attesa della luna non ancora apparsa all'orizzonte (Dov'era la luna?); prosegue con la successiva congiunzione ché (v. 1), la quale introduce una subordinata causale priva però di una reggente dichiarata (a senso va sottintesa una frase del tipo "la luna non si vedeva"); si estende poi per tutto il componimento attraverso visioni indistinte (laggiù, v. 6), echi remoti (com'eco d'un grido che fu, v. 14), singhiozzi che suonano lontano (v. 15) e i silenzi resi dai puntini di sospensione che chiudono ogni strofa.
Sintagmi e Atmosfera Indefinita
A rendere l'indefinitezza dell'atmosfera sono anche alcuni sintagmi: soffi di lampi (v. 5), che configura una sinestesia per indicare i lampi senza tuono delle sere estive; un nero di nubi
(v. 6), metonimia che evidenzia il colore cupo di una parte del cielo attraverso un'espressione in cui la qualità (nero) prevale sulla sostanza materiale espressa dal sostantivo (nubi); la nebbia di latte (v. 10), che allude al chiarore opalescente del cielo; il cullare del mare (v. 11), che dice il suo mormorio, quasi «la nenia delle onde» (Garboli); un sospiro di vento (v. 18), che sembra animare la natura di sentimenti umani; e, ancora, i sistri d'argento del v. 20 e il pianto di morte del v. 23.
Simbolismo Fonico e Trasfigurazione
Vanno infine segnalate le frequenti allitterazioni, le quali generano un simbolismo fonico basato su suoni che si richiamano diffusamente e caricano il testo di ulteriori significati: in fer (fru fru tra le fratte, v. 12); in s (squassavano [...] / finissimi sistri, vv. 19-20); in n (tintinni a invisibili, v. 21). Si tratta di un fonosimbolismo che non mira soltanto all'imitazione del reale, ma anche e soprattutto alla sua trasfigurazione: in tal modo, infatti, il linguaggio dilata il proprio valore puramente semantico, assumendo una più ampia funzione evocativa.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico della natura notturna nel testo?
- Come viene rappresentato il suono delle cavallette nel testo?
- In che modo si manifesta l'antinaturalismo di Pascoli nel testo?
- Quali sintagmi contribuiscono all'atmosfera indefinita del testo?
- Qual è il ruolo del simbolismo fonico nel testo?
La natura notturna simboleggia risonanze misteriose e antiche memorie, con immagini che comunicano un senso di angoscia e alludono a memorie personali e dolori passati.
Il suono delle cavallette è paragonato ai sistri degli antichi riti egizi, suggerendo un legame con i culti dell'oltretomba e culminando nell'apparizione della morte.
L'antinaturalismo si manifesta attraverso l'indeterminatezza e l'allusività di suoni e richiami, con visioni indistinte e silenzi che permeano il componimento.
Sintagmi come "soffi di lampi", "un nero di nubi", "la nebbia di latte", e "un sospiro di vento" creano un'atmosfera indefinita, animando la natura con sentimenti umani.
Il simbolismo fonico, attraverso allitterazioni, non solo imita il reale ma lo trasfigura, ampliando il valore semantico del linguaggio e assumendo una funzione evocativa.