Concetti Chiave
- La poesia descrive un notturno lunare attraverso sensazioni visive e uditive immerse in un'atmosfera misteriosa.
- La natura attende la luna, ma le immagini si trasformano in un'ambientazione inquietante con i suoni delle nubi e dell'assiuolo.
- Il mare cullante evoca sensazioni di abbandono e dolcezza materna, creando un contrasto con l'atmosfera generale.
- Nell'ultima strofa emerge l'angoscia della morte, sottolineando un senso di non ritorno.
- Le immagini poetiche usano elementi naturali per trasmettere un senso di inquietudine e malinconia.
Dov’era la luna? ché il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù...
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù...
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?...);
e c’era quel pianto di morte...
chiù...
Indice
Descrizione di un notturno lunare
La poesia esteriormente è la descrizione di un notturno lunare. reso attraverso una serie di sensazioni visive e uditive, ma come sempre il quadro impressionistico si rivela immerso in un’atmosfera misteriosa.
Atmosfera misteriosa e inquietante
La natura aspetta la comparsa della luna e le immagini sono quiete, sirene, ma poi si delinea un’immagine inquietante: il verso delle nubi e il verso dell’assiuolo che a poco a poco diventa un canto di morte.
Sensazioni di abbandono e morte
Il rumore del mare cullare rievoca sensazioni di abbandono infantile alla dolcezza materna.
L’immagine più inquietante è nell’ultima strofa che è l’angoscia della morte che non consente il ritorno da cui incorparsi.