Concetti Chiave
- Il paesaggio autunnale è caratterizzato da un aratro abbandonato, simbolo di desolazione.
- Le lavandaie lavorano vicino al torrente, accompagnando la loro attività con cantilene.
- Il vento e la neve accentuano il senso di attesa e solitudine del poeta.
- La lirica è un quadretto campestre che trasmette un sentimento di malinconia e smarrimento.
- Gli oggetti quotidiani, come l'aratro, assumono significati simbolici profondi.
Lavandare
Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese
Indice
Il paesaggio autunnale e l'aratro
Nel paesaggio autunnale campeggia un aratro abbandonato.
Echi del lavoro delle lavandaie
Dal vicino torrente si avvertono gli echi del lavoro delle lavandaie, il tonfo ai panni battuti e la cantilena con cui le donne accompagnano la loro fatica. Il vento soffia e nevica e tu non ritorni ancora qui, al tuo paese! da quando sei partito io sono rimasta sola come il carro in mezzo alla maggese
Quadretto campestre e simbolismo
La breve lirica si presenta come un quadretto campestre, delineato attraverso sensazioni visive e uditive. In realtà, la campagna autunnale costituisce solo lo scenario su cui il poeta proietta uno stato d’animo smarrito e malinconico. Gli oggetti quotidiani si caricano cosi di significati particolari e di profonde suggestioni e l’immagini dell’aratro in mezzo al campo si rivela come un simbolo di desolazione e di abbandono.