Concetti Chiave
- Leopardi, attraverso la "conversione filosofica", passa dalla letteratura alla filosofia, sviluppando il suo pensiero nello Zibaldone, che riflette il suo pessimismo in tre fasi: storico, storico-individuale e cosmico.
- Il pessimismo storico di Leopardi attribuisce l'infelicità umana al progresso della civiltà e alla ragione, che svela la vanità delle illusioni, contrastando con la natura che originariamente rendeva felici gli uomini.
- Il pessimismo storico-individuale si concentra sull'esperienza personale, dove il passaggio dall'infanzia all'età adulta porta alla consapevolezza dolorosa della realtà, con la ragione che distrugge le illusioni infantili.
- Nel pessimismo cosmico, Leopardi vede l'universo come un luogo indifferente e ostile, dove l'essere umano percepisce la propria insignificanza e deve affrontare la transitorietà della vita e l'impossibilità di soddisfare il bisogno infinito di felicità.
- Leopardi si distacca dal cattolicesimo e abbraccia il materialismo e il sensismo illuministico, vedendo la ricerca del piacere come insita nella natura umana ma insoddisfatta a causa della limitatezza dei piaceri disponibili.
Indice
Le fasi del pessimismo leopardiano
Leopardi, con la “conversione filosofica”, passa dalla letteratura alla filosofia. Nel 1819 conosce Giordani e con lui si sfoga per l’insofferenza verso Recanati, si apre alle idee progressiste e nel 1817 inizia a scrivere lo Zibaldone.Zibaldone: testo che è lo specchio della filosofia di Leopardi.
In esso Leopardi riporta meditazioni brevi o estese e qui si forma il suo pensiero filosofico che viene diviso in:
- Pessimo storico.
- Pessimismo storico-individuale.
- Pessimismo cosmico.
Descrizione del pessimismo storico
Il pessimismo storico affronta la motivazione del perché l’uomo sia infelice.
Conclusione: Si parla di pessimismo storico, perché è basato sull’idea dell’infelicità che diventa un dato storico. Leopardi afferma che la poesia, l’eroismo (“le urne dei forti” di Foscolo) sono illusioni che consentono all’uomo di ricercare la felicità e richiamano l’ideologia foscoliana.
Nello Zibaldone Leopardi oppone natura e ragione. Leopardi afferma che la natura è grande, la ragione è piccola; la natura ha creato uomini felici, la ragione è il principio dell’infelicità degli uomini; la natura è il regno del bello, degli eroici entusiasmi, della poesia, la ragione è il regno del vero, demolisce i sogni, inaridisce la poesia.
Il pessimismo storico è detto individuale. E' storico, perché stabilisce l’infelicità come frutto del progresso della civiltà che coinvolge l’intera società umana. È la storia della società umana che porta a questa conclusione. E' individuale, perché il poeta vive il contrasto tra i sogni di bambino e la verità (“arido vero”) che scopre avvicinandosi all’età adulta. Un individuo da piccolo è meno infelice che da adulto e la colpa dell’infelicità è della ragione umana.
Le illusioni per il poeta sono favole che svaniscono quando subentra la ragione.
Nel congedo del Sabato del villaggio, Leopardi invita il “garzoncello scherzoso” a godere della sua infanzia e delle sue illusioni. Nel Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica egli dichiara che la ragione è nemica della vita umana.
Tra il 1819 e il 1823 Giacomo Leopardi:
- Aderisce al pieno materialismo e si stacca dal cattolicesimo.
- Entra a far parte del sensismo illuministico.
- Svanisce l’unica illusione dell’eroismo civile (falliscono i moti rivoluzionari).
- Fugge da Recanati (lettera al Giordani).
- Si reca a Roma, dove si trova male.
In sintonia col sensismo del 1700, crede che la ricerca del piacere sia insita nella natura umana e continua per tutta la vita. Siccome l’uomo ha un infinito bisogno di felicità e i piaceri umani sono tutti finiti, ovvero limitati, da questo contrasto nasce l’infelicità dell’uomo.
Essa deriva dall’impossibilità di soddisfare il piacere dal momento che l’uomo è in grado di soddisfare soltanto un piacere. Quindi la natura (“natura matrigna”) diventa colpevole dell’infelicità umana, diviene carnefice della sua famiglia. Per Leopardi adesso l’infelicità dell’uomo non è più un dato storico, ma individuale, costitutivo dell’uomo.
Tutto ciò che compone l’universo soffre. Avviene il superamento del pessimismo storico e individuale (tutti soffrono). I mondi “sono infelici di necessità”.
Il pessimismo storico individuale
Nella visione del pessimismo storico individuale, l'essere umano si trova intrappolato in una sorta di prigione temporale, costretto a confrontarsi con le delusioni e le tragedie della storia personale. Questa prospettiva, spesso associata alle esperienze individuali di perdita, fallimento e dolore, porta l'individuo a percepire il passato come un carico pesante e il futuro come un inevitabile susseguirsi di difficoltà e sofferenze. Il pessimismo storico individuale si alimenta delle esperienze personali di ingiustizia e sofferenza, portando l'individuo a interrogarsi sul significato della propria esistenza e sulla possibilità di trovare consolazione e speranza in un mondo tanto dominato dalla fatalità e dall'ingiustizia.Il pessimismo cosmico di Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi è noto per la sua concezione del pessimismo cosmico, una visione del mondo intrisa di malinconia e desolazione. Leopardi considerava l'universo come un luogo freddo e indifferente, nel quale l'essere umano è destinato a confrontarsi con la propria insignificanza e la transitorietà della vita. Il pessimismo cosmico di Leopardi si manifesta nella sua opera poetica attraverso una profonda riflessione sulla natura umana, sul dolore e sulla vanità delle aspirazioni umane. Questa visione cupa e disillusa del mondo ha reso Leopardi una figura emblematica del romanticismo italiano e una fonte di ispirazione per generazioni di pensatori e artisti.Domande da interrogazione
- Quali sono le fasi del pessimismo leopardiano?
- Come Leopardi descrive il pessimismo storico?
- In cosa consiste il pessimismo storico-individuale secondo Leopardi?
- Cosa caratterizza il pessimismo cosmico di Giacomo Leopardi?
- Quali sono le cause della depressione di Leopardi tra il 1819 e il 1823?
Le fasi del pessimismo leopardiano includono il pessimismo storico, il pessimismo storico-individuale e il pessimismo cosmico, come descritto nello Zibaldone di Leopardi.
Leopardi descrive il pessimismo storico come la condizione di infelicità umana causata dalla ragione, che svela la vanità delle illusioni, e vede il progresso della civiltà come un fattore che aumenta l'infelicità.
Il pessimismo storico-individuale si basa sull'idea che l'infelicità è un risultato del progresso storico e delle esperienze personali di delusione e sofferenza, con la ragione che distrugge le illusioni dell'infanzia.
Il pessimismo cosmico di Leopardi è caratterizzato dalla visione dell'universo come un luogo indifferente e freddo, dove l'essere umano affronta la propria insignificanza e la transitorietà della vita.
Le cause includono l'adesione al materialismo, il distacco dal cattolicesimo, il fallimento dei moti rivoluzionari, la fuga da Recanati e l'insoddisfazione a Roma, che lo portano a una tremenda depressione.