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Concetti Chiave

  • Leopardi attraversò diverse fasi di studio, iniziando con uno studio erudito caratterizzato da conoscenze mnemoniche approfondite.
  • La conversione estetica di Leopardi lo portò a concentrarsi sulla bellezza nei grandi miti classici, studiando poeti greci e romani come Mosco, Bione, Catullo e Orazio.
  • Durante la conversione filosofica, Leopardi passò dall'estetica al vero, riflettendo sull'uomo, la vita e il senso del vivere.
  • Il pessimismo di Leopardi inizia con un pessimismo individuale, influenzato da difficoltà familiari e un senso di isolamento.
  • Il pessimismo storico e cosmico di Leopardi si evolve nella convinzione che l'infelicità sia una condizione eterna, influenzando non solo gli uomini ma anche tutti gli esseri viventi.

Indice

  1. Le Fasi dello Studio di Leopardi
  2. La Conversione Estetica di Leopardi
  3. La Conversione Filosofica di Leopardi
  4. Il Pessimismo di Leopardi
  5. Il Pessimismo Storico e Cosmico

Le Fasi dello Studio di Leopardi

Abbiamo affermato che Leopardi visse molti anni in uno studio “matto e disperatissimo”. Nella prima fase di questa sua attività si parla di uno studio erudito, cioè costituito da uno studio appurato e da conoscenze pressoché mnemoniche.

La Conversione Estetica di Leopardi

In una seconda fase Leopardi si dedica allo studio dei grandi miti classici dove permane e ricerca la bellezza.

Pertanto tale fase viene definita estetica e si parla addirittura di una conversione, in quanto passò dall’erudizione al bello; la bellezza, come abbiamo già detto, stava nei temi classici in autori greci e romani dediti soprattutto alla poesia; tra questi figurano i lirici greci, come Mosco e Bione e, tra i poeti romani, ricordiamo Catullo, Tibullo, Propersio, Ovidio, Virgilio e Orazio.

La Conversione Filosofica di Leopardi

La terza fase che si definisce conversione filosofica, Leopardi passa dalla considerazione del bello a quella del vero, cioè il poeta comincia a fare riflessioni sull’uomo, sulla vita, sul fine di quest’ultima e sullo stesso senso del vivere.

Riepilogando, abbiamo quindi tre fasi:

1) periodo dell’erudizione;

2) periodo dall’erudizione al bello (conversione estetica);

3) periodo della filosofia, ovvero dal bello al vero (conversione filosofica).

Il Pessimismo di Leopardi

Leopardi, durante la formazione e quindi in giovane età, soffrì di una forma di pessimismo individuale; a causa delle difficoltà familiari e per la freddezza dei genitori avvertì un forte senso di disagio credendo che tutto il mondo fosse contro di lui.

Il Pessimismo Storico e Cosmico

In una seconda fase, detta del “Pessimismo Storico”, credette che gli uomini in origine fossero stati felici in quanto a contatto con la natura e quindi con gli dei; poi la civilizzazione e il progresso allontanarono l’uomo da questo primitivo stato di felicità.

La terza fase è quella del “Pessimismo Cosmico” poiché il poeta giunge alla determinazione che gli uomini sono stati, sono, e sempre saranno di loro natura infelici estendendo l’infelicità, a tutti gli esseri viventi, non solo quindi all’uomo, ma anche agli animale e alle piante così come attestano alcune pagine della Zibaldone e alcune operette morali e per la poesia i cosiddetti Grandi Idilli, poesie che egli compose dal 1828 al 1830, di cui fanno parte poesie come “A Silvia”, “Il passero solitario”, “La quiete dopo la tempesta”, “Il Sabato del villaggio” e, per ultimo, la lunga poesia “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le fasi principali dello studio di Leopardi?
  2. Le fasi principali dello studio di Leopardi sono tre: il periodo dell'erudizione, la conversione estetica e la conversione filosofica.

  3. In cosa consiste la conversione estetica di Leopardi?
  4. La conversione estetica di Leopardi consiste nel passaggio dallo studio erudito alla ricerca della bellezza nei miti classici e nella poesia di autori greci e romani.

  5. Come si evolve il pessimismo di Leopardi nel tempo?
  6. Il pessimismo di Leopardi evolve in tre fasi: il pessimismo individuale, il pessimismo storico e infine il pessimismo cosmico, che estende l'infelicità a tutti gli esseri viventi.

  7. Quali opere di Leopardi riflettono il suo pessimismo cosmico?
  8. Il pessimismo cosmico di Leopardi è riflesso in opere come "A Silvia", "Il passero solitario", "La quiete dopo la tempesta", "Il Sabato del villaggio" e "Canto notturno di un pastore errante dell’Asia".

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