Concetti Chiave
- Le vergini delle rocce è parte del ciclo Il giglio, simbolo del superuomo e della passione purificata.
- Nel romanzo, il superuomo si serve delle passioni per realizzare la propria volontà di potenza, distaccandosi dalla tradizionale morale ipocrita.
- Il protagonista, Claudio Cantelmo, è un aristocratico che aspira a creare un nuovo sovrano attraverso un matrimonio strategico.
- Le principesse Massimilla, Violante e Anatolia sono parte di una decaduta famiglia borbonica, i Capece-Montaga, residenti a Trigento.
- Cantelmo incarna il concetto di superuomo dannunziano, volendo rinnovare l'umanità e creare un nuovo re di Roma.
Il Giglio e il Superuomo
Le vergini delle rocce fa parte del ciclo Il giglio. Il giglio è simbolo del superuomo, della passione che si purifica. Nel processo di evoluzione, il superuomo non è più schiavo delle passioni (nel ciclo La rosa, i protagonisti sono schiavi delle passioni), ma si serve di queste per realizzare la propria volontà di potenza, di onnipotenza. D'Annunzio si rifà al superomismo; non auspicava all'avvento di un uomo superiore agli altri, che si dovesse imporre, ma un uomo diverso che potesse rinnovare un'intera umanità per liberarla da ogni soggezione alla morale tradizione fatta di ipocrisie e finzioni non c'è idea di superiorità.
d'Annunzio credeva di essere al di sopra di tutti, capace di liberarsi delle proprie passioni. Da adesso nei romanzi si parla di supernomini.Claudio Cantelmo e il Matrimonio
Il romanzo è del 1896. Il protagonista è Claudio Cantelmo, un aristocratico, seguace delle teorie del superuomo. Concepisce il disegno di unirsi in matrimonio con una delle principesse (Massimilla, Violante, Anatolia) di un'antica famiglia borbonica del Regno delle due Sicilie, la cui famiglia si chiamava Capece-Montaga. La famiglia si era ridotta a vivere nell'ultimo dei suoi feudi, quello di Trigento, un paese di rocce (da qui il titolo). Lo scopo del matrimonio non derivava dall'amore, ma Cantelmo voleva unirsi ad una delle tre per poi creare un nuovo sovrano, un nuovo re di Roma, al quale un giorno il popolo, disgustato dalla corruzione della vita politica, offrirà la corona regale. Cantelmo rappresenta a pieno il concetto di superuomo dannunziano.