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Concetti Chiave

  • "La vergine delle rocce" è considerato il manifesto politico del superuomo, un romanzo che esplora le ambizioni di Claudio Cantelmo per l'Italia.
  • Claudio, un nobile intellettuale, cerca di risollevare l'Italia e costruire un nuovo impero riscattandola dalla mediocrità borghese.
  • Il protagonista desidera generare un futuro Re d'Italia, cercando una donna nobile che possa aiutarlo nel suo intento.
  • Il viaggio di Claudio in Abruzzo lo porta a una villa in disfacimento, dove incontra tre sorelle nobili, ma nessuna soddisfa le sue aspettative.
  • Il romanzo è caratterizzato da lunghi discorsi politici e una narrazione in prima persona, riflettendo il delirio di onnipotenza del protagonista.

Indice

  1. Il Manifesto del Superuomo
  2. Il Viaggio in Abruzzo
  3. Il Fallimento del Progetto

Il Manifesto del Superuomo

Le vergine delle rocce è il secondo romanzo appartenente a quelli del superuomo. In origine questo doveva essere il primo del ciclo, che poi non fu mai stato concluso, ed è considerato dalla critica come il manifesto politico del superuomo. Il protagonista Claudio Cantelmo è un nobile intellettuale di origini abruzzesi che vuole ricostruire il futuro dell’Italia, dare nuova linfa alla stirpe latina costruendo un nuovo impero, riscattando il paese dalla mediocrità del presente ed in particolare dalla mediocrità della società borghese. Per questi motivi il vuole generare un figlio che possa essere il futuro Re d’Italia, e per per ciò ha bisogno di una donna abbastanza nobile che possa assecondare questo suo desiderio.

Il Viaggio in Abruzzo

Claudio fa quindi un viaggio in Abruzzo, anche questo primitivo ed ancestrale, dove trova una villa nobiliare in disfacimento all’interno della quale trova tre sorelle nobili di cui si invaghisce. Nessuna di queste però si rivela all’altezza del desiderio del protagonista. In realtà una di loro, Anatolia, avrebbe anche la statura, però è invischiata in una vicenda familiare molto torbida ed estremamente negativa, per cui non può seguirlo.

Il Fallimento del Progetto

A differenza del Trionfo della morte, questo è romanzo è scritto in prima persona, però cosi come il primo, non ha una struttura narrativa molto forte, anzi prevalgono le tirate oratorie, ossia lunghi discorsi politici nei quale esprime il suo delirio di onnipotenza, la sua megalomania. L’autore dice di essere come un Dio che plasma il destino del proprio paese e quindi vuole dare origine ad una sorta di nuovo mito della fondazione dell’Italia, ma questo progetto ovviamente fallisce.

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