Concetti Chiave
- D'Annunzio scopre Nietzsche nel 1892, reinterpretando il concetto di superuomo in modo consumistico e semplificato, privandolo della critica radicale alle tradizioni filosofiche originali.
- Il superuomo d'annunziano emerge come una figura dominante e disprezzante verso la folla, con l'obiettivo di guidare il popolo attraverso la sua forza e vitalità eccezionali.
- D'Annunzio mescola l'estetismo e il superomismo, abbandonando la seduzione delle folle in favore di una dominazione, ispirandosi al classicismo greco e al passato.
- Il passaggio dal romanzo al teatro segna un allontanamento dal decadentismo, con l'idea di un nuovo rinascimento letterario dove la parola e lo stile diventano strumenti di creazione della vita.
- D'Annunzio prefigura una nuova sintesi tra arte e scienza, vedendo l'artista come centrale nella società moderna e promotore di un pieno vissuto umano.
Indice
L'influenza di Nietzsche su D'Annunzio
Esaurita anche la fase della bontà, che possiamo circoscrive agli anni 80, agli inizi degli anni 90 si inaugura un nuovo momento della produzione di D’Annunzio, un momento che abbraccia con incredibile entusiasmo precisamente nel 1892, con la produzione di un articolo “la bestia elettiva” nel quale il poeta afferma di aver scoperto Nietzsche ed il concetto di superuomo.
Questa scoperta gli consegna nuova energia per affrontare le nuove sfide letterarie.Interpretazione superficiale del superuomo
In realtà il modo in cui D’Annunzio legge Nietzsche è di estrema superficialità, traduce il filosofo in termini consumistici, di facile consumo, soprattutto priva quel pensiero filosofico di tutta la sua carica negativa. Il concetto nietzschiano di “oltreuomo” è molto complesso, e parla di una figura che doveva nascere dalla critica radicale di tutte le tradizioni, quindi quella estetica, religiosa e morale. È un uomo che deve liberarsi dalla dimensione trascendente e che deve essere totalmente immerso nel presente per viverlo appieno, e che per questo deve affermare tutte le sue capacità. In realtà il concetto di volontà di potenza non è un concetto banale, era piuttosto legato alla negazione di tutte le forme di vita e di produzione tipicamente borghesi. Sostanzialmente l’umanità immaginata dal filosofo era un’umanità che riusciva a liberarsi dalla schiavitù di tutte quelle ideologie che avvertiva in qualche modo oppressive . Questo concetto molto complesso viene però banalizzato da D’Annunzio, viene tradotto infatti in termini di dominio. Il superuomo d’annunziano è un superuomo che disprezza la folla , che cerca di dominarla, è un individuo eccezionale che riesce ad affermarsi su tutto il popolo e a guidare tutta la sua stirpe verso un futuro che deve essere luminoso e lo fa attraverso la sua potenza da conquistatore e attraverso un incredibile forza vitale.
Contraddizioni nell'estetismo di D'Annunzio
Già l’estetismo di D’Annunzio era pieno di contraddizioni, da una parte grazie al suo vivere eccezionale disprezzava le folle, dall’altra parte ne cercava il consenso e l’amore attraverso la pubblicità e lo scandalo. Anche il rapporto con il decadentismo non è così sereno come sembra, perché D’Annunzio condivide sicuramente quella sensualità un po’ morbosa, però non ne condivide il languore, nel senso che il poeta ha una personalità attiva, piena di entusiasmo e voglia di affermazione, e per questo poco si adegua a quel senso di svenimento e rassegnazione tipicamente decadente. L’idea di superuomo d’annunziano ingloba quella di esteta e la porta in un'altra dimensione, risolve l’atteggiamento ambivalente nei confronti del pubblico, rinunciando a sedurlo e tentando invece di dominarlo, quindi di sopraffarlo continuamente. Il suo superuomo è una sorta di eroe che si rifà anche al grande passato classico. Incomincia in questo periodo ad apprezzare più il mondo greco rispetto a quello latino , ed è l’ennesimo modo in cui D’Annunzio ricicla qualcosa che viene dal passato.
D'Annunzio e il nuovo classicismo
Perfino il classicismo rientra in questo progetto, arrivando addirittura a concepire un qualcosa di più più ampio che lo porta ad abbandonare la scrittura dei romanzi per approdare al teatro, che sulla scia di Wagner gli ricordava una forma d’arte totale. In un’intervista rilasciata nel 95 D’Annunzio, rovesciando tutti i luoghi comuni del decadentismo , parla di un nuovo rinascimento, quindi altro che decadenza, arriviamo alla prefigurazione di una nuova rinascita della letteratura e della parola, infatti per D’Annunzio la parola e lo stile possono creare la vita. In questo c’è un grande ponte che D’Annunzio offre ai grandi letterati del 900, perché conferisce alla parola questo potere straordinario e quindi in un contesto nel quale l’artista si sente sempre più ai margini della società D’Annunzio arriva ad affermare che l’artista troverà un nuovo posto nella società grazie alla collaborazione con la scienza, quindi eliminando questa differenza si può arrivare ad una nuova sintesi nella quale l’uomo tornerà al centro di tutto e quindi potrà alimentare di nuovo quello che è il sogno essere umano, cioè vivere pienamente la propria vita.
Domande da interrogazione
- Qual è l'influenza di Nietzsche su D'Annunzio?
- Come interpreta D'Annunzio il concetto di superuomo di Nietzsche?
- Quali sono le contraddizioni nell'estetismo di D'Annunzio?
- In che modo D'Annunzio si avvicina al classicismo?
- Qual è la visione di D'Annunzio per il futuro della letteratura?
D'Annunzio scopre Nietzsche nel 1892, trovando nel concetto di superuomo una nuova energia per affrontare le sfide letterarie, sebbene la sua interpretazione sia considerata superficiale.
D'Annunzio banalizza il concetto nietzschiano di superuomo, traducendolo in termini di dominio e potenza, distaccandosi dalla complessità filosofica originale.
L'estetismo di D'Annunzio è contraddittorio poiché, pur disprezzando le folle, cerca il loro consenso attraverso la pubblicità e lo scandalo, e il suo superuomo tenta di dominarle.
D'Annunzio abbraccia il classicismo, apprezzando il mondo greco e abbandonando la scrittura di romanzi per il teatro, concepito come un'arte totale.
D'Annunzio prefigura un nuovo rinascimento letterario, dove la parola e lo stile creano vita, e l'artista trova un nuovo posto nella società collaborando con la scienza.