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Concetti Chiave

  • Andrea Sperelli viene introdotto come protagonista, con un'educazione non convenzionale basata su libri, esperienze e viaggi con il padre.
  • Il padre di Andrea ha trasmesso un'ideologia edonistica, influenzando profondamente la sua visione della vita e il suo trasferimento a Roma.
  • D'Annunzio dipinge Andrea come un eroe mancato, condannato a non realizzare le proprie aspirazioni in arte e amore.
  • Il narratore adotta un approccio naturalista, analizzando Andrea come un caso clinico e distanziandosi moralmente da lui.
  • D'Annunzio utilizza un tono giudicante per evidenziare i difetti di Andrea, sottolineando la sua ignoranza e decadenza progressiva.

Nel secondo capitolo del romanzo “Piacere” il narratore introduce il lettore alla figura del protagonista Andrea Sperelli, fornendone un quadro culturale, fisico e psicologico che parte dai valori che gli sono stati trasmessi sin dall’infanzia dal padre, che ovviamente ha avuto un ruolo essenziale nell’influenza e nella crescita di una persona. Andrea viene infatti presentato a partire dall’educazione che ha ricevuto non tramite i canali tradizionali di scuole di grande spessore, bensì grazie all’accumulazione graduale di libri, esperienze di vita e anche di persone, che aveva conosciuto nei lunghi viaggi che affrontava insieme al padre per tutto il continente europeo.

Indice

  1. Formazione e Influenze
  2. Decadenza e Aspirazioni
  3. Analisi del Personaggio

Formazione e Influenze

Ma il ruolo principale, il nucleo fondamentale di questa sua particolare formazione è comunque rappresentato dalla figura del padre, che gli aveva tramandato un’ideologia edonistica della vita, simile a quella condivisa dallo stesso autore D’Annunzio e che porta l’uomo a vivere seguendo il piacere, da vero esteta che ricerca la bellezza in ogni aspetto e cosa che domina la propria esistenza.

Decadenza e Aspirazioni

Inevitabile era quindi il suo trasferimento nella capitale italiana, nella “splendida Roma dei papi” Andrea dà avvio alla sua vera e propria vita, andando ad abitare nella dimora nell’Urbe, questo provoca nel protagonista un senso di “languore” di generale decadenza. La presentazione di Andrea Sperelli termina poi con uno sguardo quindi più profondo, rivolto alla sua anima in maniera screditante in quando già in partenza viene condannato a non realizzare le proprie aspirazione in ogni campo della sua vita, né in arte né in amore, rappresentando quindi il tipico personaggio dannunziano dell’eroe mancato.

Analisi del Personaggio

Questa descrizione avviene in maniera completamente impassibile dal narratore, che si presenta in maniera fedele alla tecnica naturalista. Il protagonista si può infatti indicare come l’alter ego di D’Annunzio ma al contempo il suo personaggio viene analizzato come un caso clinico da scienziato che giudica i difetti e l’indeterminatezza dei suoi sogni ed aspirazioni. In questo modo, D’Annunzio riesce a risultare superiore sia sul piano di coscienza storica, morale e psicologica, e infatti prende le distanze da Andrea tramite il suo tono giudicante e i verbi che sottolineano la sua ignoranza: “egli non si accorgeva che la sua vita era la riduzion progressiva delle sue facoltà”, “lo spirito di lui non era soltanto corrotto dall’alta cultura ma anche dall’esperimento” o ancora “un tal seme trovò nell’ingegno malsano del giovine un terreno propizio”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del padre di Andrea Sperelli nella sua formazione?
  2. Il padre di Andrea ha avuto un ruolo essenziale nella sua formazione, trasmettendogli un'ideologia edonistica della vita, simile a quella dell'autore D'Annunzio, che lo porta a vivere seguendo il piacere e a ricercare la bellezza in ogni aspetto della sua esistenza.

  3. Come viene descritto il trasferimento di Andrea Sperelli a Roma?
  4. Il trasferimento di Andrea a Roma è descritto come inevitabile e segna l'inizio della sua vera vita. Tuttavia, provoca in lui un senso di "languore" e decadenza generale, condannandolo a non realizzare le sue aspirazioni né in arte né in amore.

  5. In che modo il narratore presenta Andrea Sperelli?
  6. Il narratore presenta Andrea in maniera impassibile, fedele alla tecnica naturalista, analizzandolo come un caso clinico e giudicando i suoi difetti e l'indeterminatezza dei suoi sogni e aspirazioni, distanziandosi da lui con un tono giudicante.

  7. Qual è la relazione tra Andrea Sperelli e D'Annunzio?
  8. Andrea Sperelli può essere visto come l'alter ego di D'Annunzio, ma l'autore prende le distanze da lui, risultando superiore sul piano storico, morale e psicologico, e sottolineando l'ignoranza e la corruzione dello spirito di Andrea.

Domande e risposte

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