filippo.mauro
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Concetti Chiave

  • La poesia di Montale utilizza il correlativo oggettivo per esprimere il male di vivere attraverso immagini come un cavallo stramazzato e un rivo strozzato.
  • Le metafore iniziali rappresentano il malessere esistenziale del poeta, mentre la ripetizione del verbo "era" introduce queste immagini di sofferenza.
  • La soluzione proposta al male di vivere è l'indifferenza, simboleggiata dalla statua della sonnolenza e dalla distanza di una nuvola e un falco.
  • La poetica dell'oggetto di Montale si manifesta nella connessione tra oggetti naturali e stati d'animo, ambientata nella costa ligure.
  • La sofferenza esistenziale è resa universale e affrontabile attraverso un atteggiamento distaccato e indifferente, come suggerito dalle immagini poetiche.

Indice

  1. La Poetica del Correlativo Oggettivo
  2. Metafore del Male di Vivere
  3. Indifferenza come Soluzione
  4. Espressione della Poetica dell'Oggetto

La Poetica del Correlativo Oggettivo

In questa poesia è molto evidente la poetica del correlativo oggettivo. La morte che vede in un cavallo stramazzato sta ad identificare il sentimento del poeta in quel momento, il male di vivere.

Metafore del Male di Vivere

Il verbo “era” ripetuto 3 volte all’inizio introduce 3 metafore del male di vivere: il rivo strozzato, l’incartocciarsi della foglia riarsa ed il cavallo stramazzato. Quest’ultimo cade a terra perché affaticatissimo. Sono 3 correlativi oggettivi che metaforicamente definiscono il male di vivere dell’io lirico.

Indifferenza come Soluzione

I primi due versi della seconda strofa dicono “non ho conosciuto altro bene all’infuori del miracolo dell’indifferenza”, ossia per superare questo male di vivere, questa sofferenza esistenziale non c’è altro da fare che essere indifferenti. L’indifferenza la si trova nella statua della sonnolenza, cioè in una fredda insensibilità. La nuvola e il falco stanno sopra, guardano dall’alto, non sono dentro. Queste 3 immagini dell’indifferenza sono il correlativo oggettivo dell’unica cosa fattibile per superare la negatività della vita. La nuvola e il falco sorvolano le cose.

Espressione della Poetica dell'Oggetto

È la massima espressione della poetica dell’oggetto, vista nella raccolta “Ossi di seppia”. Questo perché questa sensazione di malessere, il male di vivere dell’io lirico, viene correlata a degli oggetti: il ruscello, che ormai non ha quasi più acqua, il cavallo stramazzato a terra dalla fatica e la foglia bruciata dal caldo e dall’afa estiva. Queste poesie sono ambientate soprattutto nella costa ligure. Questa sensazione di arsura che porta queste estati assolate, sono una delle tematiche di questa raccolta di poesie. La poetica dell’oggetto qui si rivede in questo. È una correlazione tra oggetto e sensazione abbastanza esplicita: l’io lirico dice che il suo male di vivere lo ritrova in questi oggetti. Questa sofferenza esistenziale si concretizza nella realtà in questi 3 momenti. Di fronte a questo male di vivere, che è a questo punto universale, bisogna restare indifferenti, come la statua (fredda e insensibile) o la nuvola e il falco alto ed elevato (stanno al di sopra, non intervengono a ciò che succede nella società). Questa poetica dell’oggetto è però chiara, viene spiegata al lettore.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del "correlativo oggettivo" nella poesia?
  2. Il "correlativo oggettivo" rappresenta il sentimento del poeta attraverso oggetti concreti, come il cavallo stramazzato, che simboleggiano il male di vivere.

  3. Come viene rappresentato il male di vivere nella poesia?
  4. Il male di vivere è rappresentato attraverso tre metafore: il rivo strozzato, la foglia riarsa e il cavallo stramazzato, che fungono da correlativi oggettivi del sentimento di sofferenza esistenziale.

  5. Qual è la soluzione proposta per superare il male di vivere?
  6. La soluzione proposta è l'indifferenza, rappresentata da immagini come la statua della sonnolenza, la nuvola e il falco, che simboleggiano un distacco freddo e insensibile dalla sofferenza.

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