Concetti Chiave
- Montale rappresenta il "male di vivere" attraverso immagini di ostacoli naturali: un ruscello che incontra pietre, una foglia rinsecchita dal sole e un cavallo stremato a terra.
- La "divina Indifferenza" è un atteggiamento di distacco raro e miracoloso verso il dolore della vita, chiamato "prodigio" per la sua rarità.
- Le immagini del "bene" includono una statua in torpore, nuvole fisse e un falco immobile, tutte accomunate da un distacco dalla terra e un senso di elevazione.
- Le immagini del "male" sono dinamiche e terrene, mentre quelle del "bene" sono statiche e verticali, sottolineando il legame del dolore con la terra e la serenità con il cielo.
- Nel testo prevale la coordinazione, utilizzata per accentuare l'angoscia associata al "male di vivere" attraverso una struttura semplice e diretta.
Indice
Immagini del Male di Vivere
Le tre immagini che ci rimandano al concetto del “male di vivere” sono: il ruscello che scorre, ma che durante il percorso incontra delle pietre che ostacolano il suo cammini; la foglia accartocciata, caduta dall’albero e rinsecchita perché bruciata dal sole; il cavallo che per la troppa fatica è stramazzato per terra.
Le tre immagini fra di loro sono legate da un’intensità crescenteDivina Indifferenza e Distacco
La divina Indifferenza è l’atteggiamento di distacco e di impassibilità nei confronti del “mal di vivere. Si tratta di un prodigio perché è un fatto che si verifica molto raramente, come un miracolo
Simboli del Bene e Distacco
Le immagini che ci riportano al “bene”, cioè alla possibilità di ignorare il “male di vivere”, sono la statua, circondata dal torpore che caratterizza l’ora di mezzogiorno in estate, le nuvole fisse in cielo, il falco che vola alto nel cielo, talmente lontano che sembra essere immobile. Le immagini sono accomunate dall’idea del distacco della terra.
Dinamismo e Ostacoli Terreni
Il male di vivere, che genera sofferenza, lega l’uomo alla terra. Durante la sua esistenza l’uomo agisce mettendosi in movimento, (il movimento è la vita),ma durante il percorso trova degli ostacoli che non gli permettono di elevarsi: le pietre, la forza di gravità che fa cadere le foglie che diventano arse dal sole, il cavallo che si sforza, ma cade a terra stremato e nuore. Le immagini sono dinamiche (il cavallo è stramazzato, la foglia cade, il ruscello scorre e gorgoglia come se si lamentasse) e tutto si svolge in una direzione orizzontate, che segue sempre la linea della terra.
Immagini di Immobilità e Elevazione
Invece, le immagini dell’immobilità e dell’indifferenza non presentano alcun cenno di movimento: la statua è circondata dal torpore di una calda giornata estiva e che annulla ogni attività, le nubi sono alte e fisse in cielo e il falco vola alto, anch’esso immobile. Non esiste alcun movimento e ogni immagine è vista nel suo aspetto verticale e tendente a verso l’alto.
Nel testo predomina la coordinazione per dare maggiormente il senso dell’angoscia prodotto dal “male di vivere”.
Asprezza e Simbolismo nella Lirica
Nella lirica sono prevalenti suoni aspri: spesso, strozzato, riarsa, stramazzato, soprattutto nella seconda strofa in cui è introdotta l’idea del “male di vivere”. Si possono notare anche delle consonanze come incartocciarsi/riarsa. In pratica è come se l’asprezza delle parole che hanno un valore di simbolo trovassero una corrispondenza nell’asprezza del sentimento del “male di vivere” provato dal poeta.
Domande da interrogazione
- Quali sono le immagini che rappresentano il "male di vivere"?
- Cosa rappresenta la "divina Indifferenza"?
- Quali simboli sono associati al "bene" e al distacco?
- Come viene espressa l'asprezza nella lirica?
Le immagini che rappresentano il "male di vivere" sono il ruscello ostacolato dalle pietre, la foglia accartocciata e rinsecchita dal sole, e il cavallo stramazzato dalla fatica.
La "divina Indifferenza" rappresenta un atteggiamento di distacco e impassibilità nei confronti del "male di vivere", considerato un prodigio raro come un miracolo.
I simboli associati al "bene" e al distacco sono la statua circondata dal torpore estivo, le nuvole fisse in cielo, e il falco che vola alto e immobile.
L'asprezza nella lirica è espressa attraverso suoni aspri e consonanze, come "strozzato", "riarsa", "stramazzato", che simboleggiano il "male di vivere" provato dal poeta.