Anna___04
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Concetti Chiave

  • "Spesso il male di vivere ho incontrato" di Montale esplora il pessimismo esistenziale attraverso paesaggi ostili e l'idea di un "meriggio" opprimente.
  • La poesia utilizza correlativi oggettivi per rappresentare il dolore umano come un elemento intrinseco della natura e della vita.
  • Montale suggerisce che l'indifferenza è l'unico bene, richiamando la filosofia stoica e rappresentandola con immagini verticali come nuvole e falchi.
  • Il linguaggio è caratterizzato da suoni aspri nella prima strofa e più dolci nella seconda, riflettendo il contrasto tra pessimismo e ricerca di trascendenza.
  • La struttura della poesia con enjambement sottolinea parole chiave, evidenziando il legame tra il male di vivere e la natura ostile.

Indice

  1. La Poetica di Montale
  2. Natura Ostile e Meriggio
  3. Il Male di Vivere
  4. Correlativi Oggettivi e Indifferenza
  5. Linguaggio e Suoni

La Poetica di Montale

"Spesso il male di vivere ho incontrato" è una poesia di Eugenio Montale pubblicata nel 1925, che riprende la poetica leopardiana. La poesia è formata da due quartine con frequenti enjambement agli ultimi due versi delle strofe in modo da evidenziare rispettivamente le parole "riarsa" e "meriggio". Montale ritiene che il pomeriggio sia infatti il momento della giornata più ostile, in cui il sole picchia più forte.

Natura Ostile e Meriggio

Montale descrive una natura ostile e negativa e il momento di massima ostilità è il "meriggio", con il caldo eccessivo. I paesaggi sono bruciati e riarsi, non c'è l'idillio ma la natura dell'ultimo Leopardi.

Il Male di Vivere

Il male di vivere non è un concetto astratto ma il dolore dell'uomo viene concretizzato nell'atto del vivere. Vivere significa soffrire. La natura è una natura ostile, matrigna, concepita in questo modo anche a causa del periodo in cui vive Montale. Il pessimismo di Montale non è fine a se stesso, infatti l'uomo deve continuare la sua ricerca nonostante il male di vivere. Ecco perché bisogna trovare un varco, una maglia che non tenga e che faccia uscire l'uomo dalla sua prigionia esistenziale. Il male di vivere viene messo in evidenza attraverso la natura dolorosa.

Correlativi Oggettivi e Indifferenza

Nel primo verso Montale parla in prima persona e spiega di aver incontrato il male di vivere. "Ho incontrato" concretizza il male di vivere. Nel secondo verso con "era" illustra una serie di situazioni naturali che corrispondono al male di vivere, utilizzando una serie di correlativi oggettivi (il cavallo, il rivo strozzato, la foglia accartocciata) che rimandano a una dimensione orizzontale, fatta di aspetti negativi presenti orizzontalmente intorno all'uomo che nei concretizzano il dolore. Il male è tipico di tutta la natura e tutte le manifestazioni della natura sono male perché esprimono materialmente il dolore umano.

Il poeta afferma di non aver mai conosciuto altro bene se non l'indifferenza, definita come divina perché supera i limiti umani (e quindi è attribuita alla divinità), la quale è in grado di non farsi travolgere dal dolore. Qui c'è un rimando alla filosofia stoica. Il correlativo oggettivo dell'indifferenza è descritto in una dimensione verticale, che va dal basso verso l'alto e che si palesa ad oggetti come la statua, nuvole e il falco.

Linguaggio e Suoni

Il linguaggio rispecchia il pensiero pessimistico di Montale, che ricerca suoni aspri soprattutto nella prima strofa, in modo da richiamare il tema dell'aridità, mentre nella seconda strofa abbiamo suoni più dolci grazie all'utilizzo delle vocali.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale della poesia "Spesso il male di vivere ho incontrato" di Montale?
  2. Il tema centrale è il "male di vivere", che rappresenta il dolore concreto dell'esistenza umana, evidenziato attraverso una natura ostile e negativa.

  3. Come viene descritta la natura nella poetica di Montale?
  4. La natura è descritta come ostile e negativa, particolarmente durante il "meriggio", quando il sole è più forte e i paesaggi appaiono bruciati e riarsi.

  5. Cosa rappresentano i "correlativi oggettivi" nella poesia di Montale?
  6. I "correlativi oggettivi" rappresentano situazioni naturali che concretizzano il male di vivere, come il cavallo, il rivo strozzato e la foglia accartocciata, esprimendo materialmente il dolore umano.

  7. Qual è il ruolo dell'indifferenza nella poesia di Montale?
  8. L'indifferenza è vista come un bene divino che supera i limiti umani, capace di non farsi travolgere dal dolore, e viene rappresentata attraverso una dimensione verticale con oggetti come la statua, le nuvole e il falco.

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