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di yya
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Concetti Chiave

  • Il testo di Montale si sviluppa in due quartine opposte, usando simboli per rappresentare il male di vivere attraverso un ruscello, una foglia e un cavallo.
  • La seconda quartina offre una visione di bene attraverso immagini di distacco e indifferenza, come una statua, una nuvola e un falco.
  • La struttura binaria del testo mette in contrasto il male, rappresentato dalle immagini della prima quartina, con il bene della seconda.
  • La metrica utilizza rime incrociate e un uso particolare dell'enjambement per sottolineare il classicismo moderno di Montale.
  • Il messaggio centrale è pessimista e leopardiano: il male è comune a tutte le cose e l'indifferenza è l'unico rifugio.

Il testo, nel quale Montale parla in prima persona, fa parte della raccolta Ossi di seppia.

Le due quartine costituiscono due blocchi opposti:

1.

Indice

  1. Simbolismo nella prima quartina
  2. Contrapposizione nella seconda quartina
  3. Struttura e metrica del testo
  4. Lessico e messaggio leopardiano

Simbolismo nella prima quartina

nella prima c’è la considerazione desolata secondo cui la vita è un male di vivere rappresentato dal ruscello che gorgoglia, da una foglia arsa dal sole, da un cavallo che stramazza al suolo.

Montale usa tre correlativi oggettivi, ovvero tre parole comuni che diventano simboli di qualcos’altro:

• il rivo è simbolo del male di vivere che colpisce il mondo inanimato;

• La foglia è il simbolo del male di vivere che colpisce il mondo vegetale;

• Il cavallo è il simbolo del male di vivere che colpisce il mondo animale.

C’è un climax ascendente in cui non è presente l’uomo che è sottinteso (strozzato): l’uomo è nella personificazione del rivo, della foglia e del cavallo. Nel testo è presente poi un altro climax ascendente: si passa dalla difficoltà della vita (rivo), al punto di finire (foglia) e alla fine della vita (cavallo).

2.

Contrapposizione nella seconda quartina

La seconda quartina ribalta la raffigurazione della seconda: il poeta afferma di non aver mai conosciuto il bene al di fuori di un momento miracoloso che schiude l’indifferenza divina. Come Leopardi, Montale è del parere che il bene consista nell’assenza del male.

Nel distacco dalle angosce della vita l’uomo riesce ad avere un momento di minor male. L’indifferenza qui è rappresentata da tre immagini:

• la statua, immobile in un caldo pomeriggio;

• La nuvola;

• Il falco.

Queste tre immagini si contrappongono alle tre immagini della prima quartina. La statua corrisponde al ruscello, la nuvola corrisponde alla foglia (la nuvola porta la pioggia che potrebbe rianimare la foglia) e il falco al cavallo.

Struttura e metrica del testo

Il testo ha una struttura binaria che contrappone in modo semplice, ma radicale il “male” al “bene”.

Il male è rappresentato dalle tre immagini della prima quartina. Il bene invece è individuabile solo nella distanza, nell'imperturbabilità, nella chiaroveggenza, rappresentate dalle tre immagini della seconda quartina. Come si vede, il bene è di tale natura, da rafforzare la diagnosi pessimistica della prima quartina.

Si crea una contrapposizione basso-alto: la foglia che cade in basso è controbilanciata dalla nuvola che è in alto, il cavallo dal falco che si eleva. Questa contrapposizione è sottolineata dai verbi stramazzato e levato.

METRICA

La prima quartina ha rime incrociate (ABBA), la seconda presenta tre endecasillabi di rima CDD. Entrambe hanno una rima classica: la prevedibilità di quella che in musica si chiamerebbe una “cadenza” è accresciuta dall'identica presenza di un enjambement tra terzo e quarto verso di ciascuna quartina.

Lessico e messaggio leopardiano

Il lessico è duro, aspro. È qualcosa di simile a ciò che in musica si chiamerebbe “cadenza evitata”. In questa soluzione è possibile cogliere un indizio del classicismo moderno dell’autore, che nell’atto stesso di rispettare una convenzione tradizionale (cioè classica), com'è la doppia quartina di endecasillabi a rima incrociata, ne viola poi al dunque la compiutezza.

Il messaggio è tipicamente leopardiano: secondo Montale esiste un destino di male per tutte le cose, un male comune. Per sopravvivere l’uomo ha “una maglia rotta nella rete, un anello che non tiene”, ovvero indifferenza, distacco.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il simbolismo presente nella prima quartina del testo di Montale?
  2. Nella prima quartina, Montale utilizza tre correlativi oggettivi per rappresentare il male di vivere: il rivo, la foglia e il cavallo, simboli rispettivamente del male nel mondo inanimato, vegetale e animale.

  3. Come si contrappone la seconda quartina alla prima nel testo di Montale?
  4. La seconda quartina ribalta la desolazione della prima, suggerendo che il bene si manifesta solo in momenti di indifferenza divina, rappresentati da immagini come la statua, la nuvola e il falco.

  5. Qual è la struttura e la metrica del testo di Montale?
  6. Il testo ha una struttura binaria con rime incrociate nella prima quartina (ABBA) e rime CDD nella seconda, con un enjambement tra il terzo e il quarto verso di ciascuna quartina.

  7. Qual è il messaggio leopardiano presente nel testo di Montale?
  8. Il messaggio leopardiano di Montale è che esiste un destino di male comune a tutte le cose, e l'uomo può sopravvivere solo attraverso l'indifferenza e il distacco.

  9. Come si manifesta il classicismo moderno di Montale nel testo?
  10. Il classicismo moderno di Montale si manifesta nel rispetto della forma tradizionale delle quartine di endecasillabi a rima incrociata, che viene però violata nella sua compiutezza attraverso un lessico duro e aspro.

Domande e risposte

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