Sara5657
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Concetti Chiave

  • Montale si distanzia dall'Ermetismo, adottando la poetica degli oggetti, focalizzandosi sulla realtà quotidiana e sull'aridità.
  • La sua prima raccolta, "Ossi di Seppia", simboleggia il residuo della vita corroso dal tempo, riflettendo sull'inaridimento esistenziale.
  • Montale esplora il tema del tempo che erode la memoria umana, generando un disincanto amaro e una consapevolezza della propria condizione presente.
  • La realtà è percepita come arida, proiettando tale sensazione sull'uomo, che si confronta con il male di vivere e la "divina indifferenza".
  • La poesia di Montale è antilirica e si concentra sugli oggetti, evitando l'espressione diretta dei sentimenti personali.

Indice

  1. Contrasto tra Ermetismo e Poetica degli Oggetti
  2. Il significato di "Ossi di Seppia"
  3. La realtà arida e il male di vivere
  4. Antilirismo nella poesia di Montale

Contrasto tra Ermetismo e Poetica degli Oggetti

Mentre in Italia tra il 1920 e il 1950 la tendenza poetica dominante era quella dell’Ermetismo (quindi una poesia sublimata, astratta, allegorica), Montale perseguì una linea opposta, ovvero quella della poetica degli oggetti, contrariamente alla poetica della parola caratteristica della poesia ermetica.

Montale sceglie sempre oggetti ascrivibili al tema della quotidianità che spesso alludono al motivo dell’aridità, fondamentale nella poetica di Montale.

Il significato di "Ossi di Seppia"

La sua prima raccolta poetica è “Ossi di Seppia”. Il titolo indica ciò che il mare corrode e poi restituisce ed indica quindi il residuo della vita, lo scheletro dell’esistenza. Quest’azione corrosiva del mare rappresenta l’azione inesauribile del tempo che investe tutto e inaridisce la realtà, consumando qualsiasi forma di vita. Anche la memoria dell’uomo è un qualcosa che è continuamente sottoposto all’azione distruttiva del tempo e l’impossibilità di ricordare scatena un amaro disincanto nell’uomo.

La realtà arida e il male di vivere

L’uomo è incapace di prendere coscienza della propria condizione e si trova a vivere in un presente dove non può fare altro che testimoniare l’inaridimento della realtà; l’unica possibilità di sopravvivenza per l’uomo consiste nella cosiddetta “divina indifferenza”. La realtà, per Montale, è arida e proietta la propria aridità anche sul soggetto che sente inevitabilmente questo disagio esistenziale, questo male di vivere (a differenza di Ungaretti o di D’Annunzio per i quali la realtà era panica, cioè era capace di accogliere l’uomo; l’uomo trovava armonia nel sentirsi parte del tutto, nel sentirsi fibra dell’Universo).

Antilirismo nella poesia di Montale

La poesia di Montale è volutamente antilirica. Essa si gioca intorno agli oggetti, senza esprimere dunque i sentimenti dell’autore, ma limitandosi ad esprimere l’arida condizione esistenziale dell’uomo, come attesta la poesia “Non chiederci parola”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra l'Ermetismo e la Poetica degli Oggetti secondo Montale?
  2. Montale si oppone all'Ermetismo, che è caratterizzato da una poesia sublimata e astratta, scegliendo invece la Poetica degli Oggetti, che si concentra su elementi della quotidianità e allude all'aridità della realtà.

  3. Cosa rappresenta il titolo "Ossi di Seppia" nella raccolta poetica di Montale?
  4. "Ossi di Seppia" simboleggia ciò che il mare corrode e restituisce, rappresentando il residuo della vita e l'azione corrosiva del tempo che inaridisce la realtà e consuma la memoria umana.

  5. Come viene descritta la condizione esistenziale dell'uomo nella poesia di Montale?
  6. L'uomo vive in una realtà arida e prova un disagio esistenziale, il "male di vivere", trovando l'unica possibilità di sopravvivenza nella "divina indifferenza", a differenza di altri poeti che vedevano la realtà come accogliente e armoniosa.

Domande e risposte

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