Concetti Chiave
- Il poeta riflette sulla memoria e il tempo attraverso la casa dei doganieri, simbolo del passato abbandonato ma ancora presente fisicamente.
- Il ricordo di una donna amata, forse Arletta, è centrale, ma sottolinea l'unilateralità del ricordo, poiché lei non ricorda.
- Elementi come la bussola e i dadi rappresentano la perdita di orientamento e certezza, simbolizzando l'impossibilità di affidarsi al passato o al futuro.
- Il poeta tenta di mantenere il legame con il passato, ma i ricordi sbiadiscono e la solitudine prevale, evidenziata dalla banderuola indifferente.
- La poesia termina con un dubbio esistenziale, interrogando la vita e la morte, e la solitudine dell'essere, in un ciclo naturale incessante.
Indice
Ricordi di giovinezza
Tema della memoria, ma qui il ricordo è più esplicito.
Il poeta ricorda la giovinezza trascorsa nelle cinque terre, e la casa dei finanzieri lì vicino. Questa casa diventa l’occasione (l’oggetto) del tempo che non c’è più, poiché adesso è stata abbandonata. Tuttavia la casa è ancora nello stesso posto, come se il tempo non fosse mai trascorso, non esistesse.
Il tempo è come un nastro che si riavvolge sempre su sé stesso, come la banderuola che continua ad essere mossa dal vento o come le onde che continuano ad infrangersi sulla scogliera. Il poeta si ricorda di una donna che ha incontrato da giovane (probabilmente Arletta) e che ora non sa più dove sia.La casa dei doganieri
Il poeta si rivolge a questa donna dicendole che non si ricorda la casa dei doganieri, sullo strapiombo della scogliera che l’attende triste dalla sera in cui entrò nella casa, portando l’irrequietudine dei suoi pensieri.
Il Libeccio soffia da anni sulle vecchie mura della casa e il sorriso della donna non è più lieto come quello di una volta: la bussola sembra essere stata messa lì senza alcun senso, impazzita all’avventura (non segna più il nord) e il calcolo dei dadi non conta più, in quanto non puoi affidarti né al passato né al futuro. (Non hai speranze, devi solo vivere il presente, ma nel presente non hai più certezze.) → bussola e dadi sono correlativi oggettivi.
Il filo della memoria
“Tu non ricordi” è ripetuto per sottolineare l’unilateralità del ricordo. Altri ricordi distraggono la memoria della donna: il filo della memoria si riavvolge nel gomitolo (simbolo del rifluire del ricordo nell’oblio).
Il poeta tiene un capo del filo, provando a tenere il passato con sé, spera che la donna riesca in qualche modo a tenere l’altro capo del filo al fine di trattenere il ricordo di quel passato comune, ma fallisce: i ricordi della donna sono confusi e lei non può ricordare.
L'angoscia del vivere
Pertanto i ricordi svaniscono, le cose si allontanano e in cima a tutto la banderuola annerita dal fumo non ha pietà del poeta e continua a girare indifferente (correlativo oggettivo): è l’angoscia del vivere, dell’uomo che non riesce a trattenere la memoria. “ma tu resti sola” → la donna, così come il poeta, resta sola e lontana da quel luogo. Non sono più insieme a respirare insieme in quella notte e in quella casa.
La solitudine del poeta
Anche l’orizzonte sembra fuggire e allontanarsi, dove a lunghi intervalli si accende la luce della petroliera (correlativo oggettivo della speranza: una luce in questo orizzonte scuro). Il “varco” indica una possibile salvezza, una fuga dalla prigione dell’esistenza. Che questa luce possa far comprendere i segreti della vita? (un po’ come lo sbaglio di natura dei limoni).
“Ripullula il frangente ancora sulla balza che scoscende” indica un moto infinito circolare, le onde del mare che si infrangono di continuo e incessantemente sulla scogliera. → con una natura che avvolge tutto non è possibile uscire dal ciclo infinito della vita, di questo tutto che ritorna in sé stesso. Alla fine il poeta capisce che è veramente solo. “Tu non ricordi la casa di questa mia sera” → lei non ricorderà mai la casa nella sera in cui ora sta scrivendo: lei non c’è e non sta vivendo con lui quel momento. La casa, che sembrava essere inizialmente un luogo di presenza, diventa un luogo di assenza, in quanto non c’è nessun altro che ricorda oltre al poeta. La poesia termina con un dubbio: “ed io non so chi va e chi resta”. Montale non sa se lei è morta o se è lui che si crede vivo ma in realtà in quel luogo è morto dentro perché non vuole più esistere.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dei "Ricordi di giovinezza"?
- Come viene descritta la "casa dei doganieri"?
- Cosa rappresenta il "filo della memoria"?
- Qual è l'angoscia del vivere secondo il poeta?
- Cosa simboleggia la luce della petroliera nell'orizzonte?
Il tema principale è la memoria, con un ricordo esplicito della giovinezza trascorsa nelle cinque terre e della casa dei finanzieri, simbolo del tempo passato.
La casa dei doganieri è descritta come un luogo abbandonato e triste, che attende la donna dalla sera in cui vi entrò, portando con sé l'irrequietudine dei suoi pensieri.
Il filo della memoria rappresenta il tentativo del poeta di mantenere il passato con sé, sperando che la donna possa trattenere l'altro capo del filo, ma fallisce poiché i ricordi della donna sono confusi.
L'angoscia del vivere è l'incapacità di trattenere la memoria, con la banderuola che continua a girare indifferente, simbolo della solitudine e della distanza tra il poeta e la donna.
La luce della petroliera simboleggia una possibile speranza o salvezza, un varco che potrebbe rivelare i segreti della vita, ma il poeta si rende conto di essere veramente solo.