Concetti Chiave
- Nel XVIII secolo, i Canti di Ossian tradotti da Melchiorre Cesarotti conquistarono l'Italia, rompendo con l'Arcadia e introducendo il gusto preromantico.
- Queste leggende, inizialmente rese note da James Macpherson, combinavano antichi frammenti celtici con nuove invenzioni letterarie.
- Le storie evocavano passioni infelici ambientate in scenari tenebrosi, rispecchiando il fascino dell'epoca per il medioevo barbarico.
- Cesarotti riuscì ad armonizzare la sensibilità ossianica con la tradizione letteraria italiana, influenzando autori come Alfieri e Foscolo.
- Il frammento di Colanto dipinge un paesaggio notturno e tempestoso, simbolo di una natura specchio dell'anima, preannunciando il preromanticismo.
Indice
Diffusione dei Canti di Ossian
Negli anni ‘60 del XVIII secolo, in Italia ebbero una grande diffusione e suscitarono un notevole interesse le versioni dei Canti di Ossian a cura di Melchiorre Cesarotti, come rottura nei confronti dell’esperienza dell’ Arcadia.
Rottura con l'Arcadia
Le leggende furono rese note dallo scozzese James Macpherson dal 1760 in poi come traduzione in prosa inglese moderna delle composizioni dell’antico poeta Ossian.
Dopo una vicenda millenaria, si sosteneva che esse erano state ritrovate dal traduttore e pubblicate. In realtà, però, si trattava di un rifacimento e di un ampliamento di alcune leggende popolari celtiche, sopravvissute oralmente fra i montanari e i pastori della Scozia, con l’inserimento di alcuni frammenti autentici e di molti passi di nuova invenzione.Temi delle leggende ossianiche
L’argomento di tali leggende era costituito da passioni infelici descritte su di uno sfondo fatto da penombra di caverne, da tombe antiche in mezzo a boschi o tra ruderi di città abbandonati. La tematica rispondeva alla sensibilità del tempo che avanzava: gusto per il medioevo barbarico, aspetto perduto di una eroicità perduta in sostituzione di una vita improntata all’ideale classico, alla ragione e all’equilibrio.
Influenza di Cesarotti
Già altri letterati prima del Cesarotti avevano cercato di trasferire nella letteratura italiana il gusto per il tenebroso caratteristico del preromanticismo nordico: tuttavia essi o si erano limitati ad una pura e semplice traduzione dei testi o ad adattare il nuovo atteggiamento alla sensibilità arcadica, immergendoli in una melodia molto superficiale. Invece, Cesarotti cercò di conciliare la sensibilità ossianica con la tradizione italiana, influenzando a breve anche Alfieri e Foscolo oltre a scrittori minori come Vittorelli.
Descrizione della tempesta notturna
Il testo che segue è caratterizzato da una natura travolta dalla tempesta notturna, con uno sfondo di malinconia e di tristezza. Alcuni motivi come la felce inaridita che compare ogni volta che balena la tempesta o lo spirito della notte che vaga muto sulla spiaggia mantengono ancora oggi una loro efficacia suggestiva. Il protagonista Colanto, un antico eroe scozzese, si rivolge a Fercuto per descrivere una nottata di tempesta. Il balenare dei lampi rivela un aspetto non vivo, ma inaridito della natura (= la felce), contribuendo a dare all’insieme un aspetto spettrale. In questa seconografia si può ritrovare un residuo della sensibilità del Seicento anche se, nel suo insieme, la natura tende a configurarsi come un paesaggio dell’anima come avverrà con i preromantici.
Tempestosa notte,
notte orrida: [travolte dal vento e dai fulmini] le querce rotolavano
giù dalle montagne; il mare fino nelle profondità
agitato dal vento mugghiava
terribilmente, e le onde marine accavallandosi
ricoprivano le nostre rocce, il cielo
ci mostrava la felce inaridita
con il suo continuo balenare dei lampi. Oh Fercuto, [è il personaggio a cui si rivolge il narratore]
io vidi lo Spirito della notte; se ne stava sulla spiaggia; la sua veste
intessuta di nebbia si agitava al vento; ne distinsi
le lacrime; sembrava un uomo dall’età veneranda
e carico di pensieri.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'influenza dei Canti di Ossian in Italia nel XVIII secolo?
- In che modo i Canti di Ossian si discostano dalla tradizione arcadica?
- Quali sono i temi principali delle leggende ossianiche?
- Come ha influenzato Cesarotti la letteratura italiana?
- Quali elementi caratterizzano la descrizione della tempesta notturna nei Canti di Ossian?
I Canti di Ossian, curati da Melchiorre Cesarotti, hanno avuto una grande diffusione in Italia negli anni '60 del XVIII secolo, rompendo con l'esperienza dell'Arcadia e suscitando notevole interesse.
I Canti di Ossian, presentati come traduzioni di James Macpherson, erano in realtà rifacimenti di leggende celtiche, caratterizzati da temi di passioni infelici e ambientazioni tenebrose, in contrasto con l'ideale classico e l'equilibrio dell'Arcadia.
Le leggende ossianiche trattano di passioni infelici su sfondi di caverne, tombe antiche e ruderi, rispecchiando il gusto per il medioevo barbarico e un'eroicità perduta.
Cesarotti ha cercato di conciliare la sensibilità ossianica con la tradizione italiana, influenzando autori come Alfieri e Foscolo, e distinguendosi da altri letterati che si limitavano a traduzioni o adattamenti superficiali.
La descrizione della tempesta notturna è caratterizzata da una natura travolta, con elementi come la felce inaridita e lo spirito della notte, creando un paesaggio spettrale e malinconico che riflette la sensibilità preromantica.