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Habilis
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Concetti Chiave

  • La novella di Boccaccio si svolge in un convento di monache, dove la regola di castità viene infranta, rivelando una realtà licenziosa e maliziosa.
  • I protagonisti principali, Isabetta e la badessa Usimbalda, mostrano ipocrisia nei loro comportamenti, infrangendo entrambi le regole che dovrebbero rispettare.
  • La storia affronta un tema scabroso, trasformando il peccato in convento in un elemento di narrativa, riflettendo il relativismo morale del Decameron.
  • Boccaccio utilizza un linguaggio reticente e decoroso, evitando la volgarità pur trattando un tema esplicitamente sessuale, per mantenere la dignità letteraria.
  • La caricatura della vita conventuale per fini comici serve a criticare i costumi corrotti degli ecclesiastici, utilizzando il grottesco per un messaggio educativo.

Indice

  1. Il tema della nona giornata
  2. La scoperta della relazione segreta
  3. Simmetria tra Isabetta e Usimbalda
  4. La morale laica del Decameron
  5. Linguaggio e rappresentazione nel Decameron
  6. Intenzione comica e caricaturale
  7. L'intento educativo di Boccaccio

Il tema della nona giornata

Nella nona giornata i narratori possono trattare un tema a piacere: Elissa racconta una storia davvero boccaccesca, nel significato che l’aggettivo ha poi assunto comunemente, ossia quello di “licenzioso, malizioso”. La novella è ambientata in un convento di monache, nel quale, però, la severa regola di castità non viene affatto rispettata. E così, una volta scoperta la colpa comune, le monache sono invitate ad abbandonarsi in segreto ai piaceri dell’amore.

● la sagacia necessaria per risolvere situazioni complicate;

● la vita in un monastero femminile;

● l’impossibilità di resistere all’istinto amoroso.

La scoperta della relazione segreta

Isabetta, una giovane monaca di un convento famoso per la sua devozione religiosa, ha una relazione segreta con un ragazzo. Una notte, un’altra monaca se ne accorge e insieme alle consorelle decide avvisare la badessa, la quale a sua volta si trova in compagnia di un prete. Chiamata nel bel mezzo della notte, la badessa si riveste in fretta e furia e, nella confusione, finisce per mettersi in testa le brache dell’amante, scambiandole per il velo

Simmetria tra Isabetta e Usimbalda

I due personaggi principali della novella, la monaca Isabetta e la badessa Usimbalda, risultano simili nei comportamenti, perché entrambe infrangono la regola di castità che le monache devono rispettare. In un primo momento la badessa accusa a gran voce la giovane monaca, nascondendo la propria colpa sotto l’autorità che esercita. Poi però i ruoli vengono ribaltati, e la verità smascherata dall’umile oggetto (un paio di brache maschili) che la badessa sventatamente si è messa sulla testa. Alla fine viene così ristabilita la simmetria tra Isabetta e Usimbalda.

La morale laica del Decameron

L’argomento della novella è tra i più scabrosi di quelli presenti nel Decameron: non si tratta semplicemente del peccato di una monaca, ma addirittura della pratica del sesso in convento, alla quale, nell’epilogo, tutte le monache sono libere di concedersi. Ciò che è normalmente proibito diventa lecito: una conclusione in accordo con la morale laica e con il relativismo del Decameron. Siamo davanti a un chiaro allargamento della materia narrativa, secondo quella poetica della realtà inaugurata appunto nel Decameron: cose di cui prima non si poteva parlare diventano adesso oggetto di rappresentazione letteraria e del sorriso divertito dell’autore.

Linguaggio e rappresentazione nel Decameron

Nella conclusione del libro, Boccaccio affermerà che non esiste situazione tanto «disonesta » da risultare sconveniente, purché sia narrata con «onesti vocaboli». A suo giudizio, lo scrittore non si deve autocensurare: tutta la realtà può essere rappresentata purché il linguaggio eviti la volgarità, rimanendo sempre decoroso. Per questo motivo, nella novella l’autore si serve di un linguaggio reticente, mantenendo un cauto riserbo intorno al tema esplicitamente sessuale. Il racconto procede infatti velocissimo: in poche battute Elissa delinea personaggi e ambienti, senza soffermarsi in modo compiaciuto su nessun particolare scabroso

Intenzione comica e caricaturale

Anche se ricostruisce uno scenario concreto, ossia la quotidianità all’interno di un convento, in questa novella Boccaccio fa prevalere sul realismo l’intenzione comica e caricaturale, che rende la situazione per certi aspetti inverosimile. Infatti:

• non si dice come il giovane amante di Isabetta riesca a introdursi in un monastero di clausura, né come poi, scoperta la tresca, pensi di trattenervisi per «veder che fine la cosa avesse» (r. 54);

• è poco credibile il fatto che nessuna delle monache, oltre a Isabetta, si accorga che la badessa si è stretta in capo, invece del velo, le brache del suo amante;

• alquanto improbabile è infine il sermone con cui la badessa invita le monache a concedersi ai piaceri della carne, quasi che il convento fosse una sua proprietà privata. Da questi esempi si nota dunque come nella novella la realtà non sia rappresentata al vero, ma venga caricata a dismisura e alla fine distorta (in modo “espressionistico”, come dicono i critici) per fini comici.

L'intento educativo di Boccaccio

Tale distorsione non contrasta, tuttavia, con l’intento educativo dell’autore. Boccaccio, infatti, usa le armi del grottesco e del paradosso per smascherare e denunciare l’immoralità di molti ecclesiastici del suo tempo, i cui comportamenti poco leciti e corrotti erano spesso noti pubblicamente

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della novella raccontata da Elissa nella nona giornata del Decameron?
  2. Il tema principale è la trasgressione della regola di castità in un convento di monache, dove le protagoniste si abbandonano ai piaceri dell'amore, sfidando le norme religiose.

  3. Chi sono le protagoniste della storia e quale ruolo giocano nella trama?
  4. Le protagoniste sono la monaca Isabetta e la badessa Usimbalda, entrambe infrangono la regola di castità e, attraverso un ribaltamento dei ruoli, la verità viene smascherata.

  5. Come Boccaccio affronta il tema della moralità nella letteratura?
  6. Boccaccio sostiene che tutta la realtà può essere rappresentata purché il linguaggio sia decoroso, evitando la volgarità, e utilizza un linguaggio reticente per trattare temi esplicitamente sessuali.

  7. In che modo Boccaccio utilizza la caricatura e il comico nella novella?
  8. Boccaccio esagera e distorce la realtà per fini comici, creando situazioni inverosimili e caricaturali, come la badessa che indossa le brache dell'amante sulla testa.

  9. Qual è l'intento educativo di Boccaccio attraverso questa novella?
  10. L'intento educativo è smascherare e denunciare l'immoralità e la corruzione di molti ecclesiastici del tempo, utilizzando il grottesco e il paradosso per evidenziare tali comportamenti.

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