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Concetti Chiave

  • Andreuccio da Perugia è un giovane mercante ingenuo che, mostrando incautamente i suoi 500 fiorini, attira l'attenzione di una prostituta siciliana che lo inganna facendogli credere di essere sua sorella.
  • Dopo essere stato derubato, Andreuccio viene coinvolto in un furto per recuperare il denaro, ma viene abbandonato dai complici e si trova in situazioni pericolose, da cui riesce a liberarsi grazie alla sua astuzia.
  • Nonostante le sue iniziali ingenuità, Andreuccio riesce a ottenere un anello prezioso dal sepolcro di un arcivescovo, dimostrando di aver acquisito esperienza e scaltrezza nel corso dell'avventura.
  • La novella sottolinea il tema del "saper vivere" e dell'umana "industria", mostrando come Andreuccio superi le difficoltà e si emancipi dalla sua condizione iniziale di inesperienza.
  • La Fortuna gioca un ruolo cruciale nella storia, ma è l'abilità e l'intraprendenza del protagonista a permettergli di sfruttare le occasioni favorevoli e tornare vittorioso a Perugia.

Indice

  1. L'inganno della prostituta siciliana
  2. L'incontro con i ladri
  3. Il furto nel sepolcro
  4. Il riscatto di Andreuccio

L'inganno della prostituta siciliana

Andreuccio da Perugia è un giovane e ingenuo mercante. Si trova al mercato di Napoli per acquistare cavalli e porta con sé 500 fiorini d’oro. Noncurante dei pericoli, sfoggia il denaro, attirando l’attenzione dei passanti. Fra questi c’è anche una prostituta siciliana, che con l’astuzia gli fa credere di essere sua sorella e lo convince a fermarsi a casa sua. Andreuccio cade nell’inganno, lasciando i suoi averi incustoditi. Spogliatosi dei suoi vestiti, va al bagno cadendo nel chiassetto, ossia la fognatura. Il giovane inizia a gridare e sveglia così tutto il quartiere.

Il viaggio di Andreuccio: tra inganni, furti e riscatto personale articolo

L'incontro con i ladri

Andreuccio, per non avere problemi, si avvia verso l’albergo. Lungo la strada si imbatte in due ladri, che gli propongono di prendere parte a un furto: derubare il cadavere di un arcivescovo, seppellito con oggetti preziosi. Accetta, sperando di poter recuperare il proprio denaro. I due ladri lo convincono prima a calarsi in un pozzo per lavarsi. Però, ad un certo punto, giungono delle guardie e i due ladri abbandonano Andreuccio. Quando le guardie si avvicinano al pozzo per bere, vedono l’uomo e scappano spaventati.

Il furto nel sepolcro

Andreuccio incontra nuovamente i due ladri, e insieme mettono a segno finalmente il furto. Una volta giunti davanti alla tomba, i due ladri propongono al giovane ingenuo di entrare nel sepolcro. Andreuccio intuisce che non gli sarebbe stato dato nulla e decide di tenere per sé un anello.

Arrivò un gruppo di persone, tra cui anche un sacerdote, anche essi intenzionati e rubare. Quindi, i due ladri richiudono il sepolcro con Andreuccio ancora dentro e fuggono via. Sollevano il coperchio e uno di loro si introduce nel sepolcro. Andreuccio afferra per una gamba il prete, che, terrorizzato, scappa con gli altri, lasciando la tomba aperta.

Il riscatto di Andreuccio

Andreuccio, soddisfatto di aver conquistato il tesoro, torna a Perugia, con il suo bottino.

Il motivo centrale della novella è quello del “saper vivere”, dell’umana “industria”, che sa vincere ostacoli e liberarsi da situazioni difficili. Inizialmente, il protagonista si presenta come l’antitesi dell’eroe boccacciano accorto, malizioso, pronto e abile: è un giovane ingenuo e inesperto, che si trova in un mondo ben più insidioso di quello a cui era stato abituato.

Andreuccio si riscatta da questa iniziale condizione negativa. La vicenda è costituita infatti da un percorso di formazione, attraverso cui il giovane acquista esperienza e diventa più scaltro.

L’appropriarsi di tale anello non è certo un’azione moralmente lodevole, ma a Boccaccio non interessa giudicare moralmente l’agire di Andreuccio, quanto registrare il suo acquisto del “saper vivere”.

Antagonista dell’eroe è in questa novella la Fortuna. In questa novella, però, l’azione umana svolge un ruolo importante. La Fortuna si accanisce su Andreuccio solo perché egli non è capace di contrastarla. Così, al termine, la Fortuna salva Andreuccio dalla morte, ma solo perché questi sa cogliere l’occasione che gli è offerta: l’industria umana risulta decisiva.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'inganno della prostituta siciliana nei confronti di Andreuccio?
  2. La prostituta siciliana inganna Andreuccio facendogli credere di essere sua sorella, convincendolo a fermarsi a casa sua, dove lui lascia incustoditi i suoi averi.

  3. Come Andreuccio si ritrova coinvolto con i ladri?
  4. Andreuccio incontra due ladri che gli propongono di partecipare a un furto nel sepolcro di un arcivescovo, sperando di recuperare il suo denaro.

  5. Cosa succede durante il furto nel sepolcro?
  6. Durante il furto, Andreuccio viene chiuso nel sepolcro dai ladri, ma riesce a spaventare un prete che tenta di rubare, lasciando la tomba aperta per la sua fuga.

  7. Qual è il tema centrale della novella di Andreuccio?
  8. Il tema centrale è il "saper vivere" e l'acquisizione di esperienza, con Andreuccio che si evolve da giovane ingenuo a persona più scaltra, capace di affrontare le avversità.

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