Concetti Chiave
- Il "Decameron" è composto da 100 novelle raccontate in 10 giornate da 10 narratori, ambientato durante la peste di Firenze del 1348.
- I protagonisti, 7 ragazze e 3 ragazzi, si rifugiano fuori città per sfuggire alla peste e alla decadenza morale di Firenze.
- Le giornate di narrazione sono strutturate con l'elezione di un re o una regina che sceglie il tema delle novelle, eccetto per Dioneo che narra per ultimo e in libertà.
- Il primo e nono giorno sono liberi da temi, mentre venerdì e sabato sono dedicati alla preghiera e alla cura personale.
- La struttura narrativa è un intreccio a cornice, con il narratore principale che incornicia le storie raccontate dai narratori di secondo grado.
(Deca+hemerôn= 10 giorni (∂)):
10 giornate per 10 novellatori = 100 novelle.
Sono 14 i giorni, ma solo 10 dei 14 si parla di novelle: in queste giornate ognuno dei 10 novellatori raccontano una novella, così ci sono 100 novelle in totale (cambia la numerologia), e 100 erano anche i canti della divina commedia.
Fuga dalla peste
Il Decameron è la storia di 10 persone, 7 ragazze e 3 ragazzi che si incontrano a Firenze durante la peste di Firenze del 1348 e, sconvolti e impauriti dalla peste, decidono di andare a vivere per 14 giorni fuori dalla città di Firenze per sentirsi sicuri, ma anche perché la città si stava degradando per la peste: la gente abbandonava i parenti malati, le donne si prostituivano per i farmaci ecc.
Regole e narrazione
Questi scappano quindi da Firenze anche per vivere lontano da questa città moralmente in decadenza, e ricostruire una vita normale. Per ripristinare l’idea di una regolarità, si danno delle regole ben precise, come se fossero in una piccola città creata da loro. La prima regola era che 4 giorni (venerdì e sabato) saranno dedicati alla preghiera(venerdì) e alla cura perdonale(sabato) del corpo; per gli altri 10 giorni si intratterranno raccontandosi delle novelle; ogni giorno eleggeranno per quello successivo un re o una regina, che decide quale sarà l’argomento delle novelle, e su quell’argomento tutti dovranno inventare una novella (è Boccaccio che le scrive). A turno tutti diventano re o regine, e tutti si alternano in maniera casuale nel raccontare le novelle, tranne uno, Dioneo, che racconta sempre per ultimo e non deve seguire il tema principale, può comporre la novella basandosi su propria iniziativa o idea.
Al martedì, primo giorno, non si ha un tema perché non c’è un tema, ma è libero, perché non c’è re o regina, e lo stesso vale per la 9 giornata.
Narratori e intreccio
Normalmente si hanno un narratore di primo grado, in tutte le opere è presente, che può anche essere ignoto, ed è colui che racconta la storia.
Bisogna distinguere la finzione letteraria dalla realtà: in realtà è Boccaccio a scrivere, ed il narratore è la finzione letteraria che ha creato Boccaccio. Il narratore di primo grado è quello che spiega la storia dei novellatori, quelli di secondo grado sono i novellatori, che raccontano una storia all’interno della storia. La narrazione può procedere per gradi infiniti. Questo tipo di costruzione della storia è detta intreccio a cornice: la cornice è il narratore, il quadro sono le novelle spiegate dal narratore di secondo quadro. C’è poi la super cornice data dall’autore reale, Giovanni Boccaccio, che interviene nella sua storia e in alcuni punti inserisce il suo punto di vista.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui si svolge il Decameron?
- Quali regole si danno i novellatori durante il loro soggiorno fuori Firenze?
- Come funziona la narrazione nel Decameron?
- Qual è il ruolo di Dioneo nel racconto delle novelle?
Il Decameron si svolge durante la peste di Firenze del 1348, quando 10 persone decidono di fuggire dalla città per evitare il degrado morale e fisico causato dall'epidemia.
I novellatori stabiliscono regole precise, dedicando 4 giorni alla preghiera e alla cura personale, mentre nei restanti 10 giorni si raccontano novelle, eleggendo ogni giorno un re o una regina che sceglie il tema delle novelle.
La narrazione è strutturata a cornice, con un narratore di primo grado che introduce la storia dei novellatori, e i novellatori stessi che fungono da narratori di secondo grado, raccontando novelle all'interno della storia.
Dioneo ha il privilegio di raccontare sempre per ultimo e non è obbligato a seguire il tema principale scelto dal re o dalla regina del giorno, potendo basare la sua novella su idee personali.