russo giulia
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Concetti Chiave

  • Il Decameron di Boccaccio integra e arricchisce le opere precedenti, strutturandosi come la Divina Commedia con 100 novelle, in parallelo ai 100 canti di Dante.
  • La novella-cornice del Decameron offre un'unità all'opera, giustificando i temi e le azioni attraverso la cornice narrativa della peste a Firenze.
  • I protagonisti del Decameron sono dieci giovani, sette fanciulle e tre fanciulli, che trovano rifugio dalla peste in un paradiso terrestre, celebrando la vita.
  • Le donne nel Decameron sono rappresentate come esseri reali e carnali, lontane dagli ideali angelici dello "stil novo", capaci di amore, sofferenza e inganno.
  • Gli uomini sono descritti come individui astuti e ingegnosi, preumanisti, che mostrano dignità e forza nelle difficoltà quotidiane, sostituendo l'immagine del cavaliere feudale.

Indice

  1. L'Influenza del Decameron
  2. La Novella-Cornice e i Giovani Protagonisti
  3. La Rappresentazione della Donna e dell'Uomo

L'Influenza del Decameron

Tutte le opere anteriori al Decameron, scritta tra il 1348 e il 1353, confluiscono e si arricchiscono in esso. Anche la struttura di quest’opera, come la Divina Commedia, è legata ai numeri; le novelle che la compongono sono 100, come 100 sono i canti nel capolavoro di Dante.

La Novella-Cornice e i Giovani Protagonisti

Caratteristica principale delle opere letterarie del Medioevo, la novella-cornice, dà unità all’opera.

Nel caso del Decameron vuole essere un mezzo per giustificare i temi e le azioni descritte nell’opera. Nella novella-cornice, Boccaccio descrive le conseguenze della peste su Firenze e presenta i dieci giovani protagonisti: sette giovani fanciulle (Pampinea, Emilia, Elissa, Filomena, Lauretta, Fiammetta, Neifele) e tre giovani fanciulli (Dioneo, Panfilo, Filostrato). Boccaccio, di fronte allo spettacolo di morte, dolore, squallore provocato dalla peste, reagisce con un forte attaccamento alla vita ed è per questo motivo che conduce i giovani in un paradiso terrestre.

La Rappresentazione della Donna e dell'Uomo

La donna di Boccaccio non ha più i tratti angelici dello “stil novo”, ma è una creatura che impersona bellezza e grazia, che sa donarsi all’ amore, che può soffrire, che inganna, che tradisce ed è, quindi una donna carnale e più reale.

L’uomo non è più un cavaliere feudale, ma è il cavaliere dell’ ingegno, dell’astuzia; è un individuo che mostra la sua dignità e la sua forza nelle difficoltà della vita quotidiana. Boccaccio pone l’uomo al centro di tutto ed è per questo che viene definito preumanista.

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