Concetti Chiave
- Giovanni Boccaccio nacque nel 1313 a Firenze, figlio illegittimo di un mercante, e iniziò i suoi studi a Firenze.
- Trasferitosi a Napoli con il padre nel 1327, Boccaccio sviluppò la sua formazione grazie ai contatti con diverse persone e ambienti.
- Durante il soggiorno a Napoli, Boccaccio maturò lo spirito di osservazione che ispirò il suo capolavoro, il Decameron.
- Dopo la crisi della banca dei Bardi nel 1341, tornò a Firenze e cercò una sistemazione presso vari signori senza successo.
- Influenzato dall'amicizia con Petrarca, Boccaccio si dedicò a una letteratura più impegnata e visse a Certaldo fino alla sua morte nel 1375.
Indice
Infanzia e Formazione di Boccaccio
Giovanni Boccaccio nacque nel 1313 a Firenze, figlio illegittimo del mercante Boccaccino di Chellino. Accettato dal padre iniziò i suoi studi a Firenze, nel 1327 Boccaccino si recò a Napoli in qualità di socio della banca dei Bardi, visto che voleva indirizzare Boccaccio nella stessa direzione, lo portò con sé, così da fargli conoscere il mestiere.
Esperienze a Napoli
Boccaccio a Napoli rimase per un certo periodo che va dal 1340 al 1341, grazie a questo lungo soggiorno determinò la sua formazione. Veniva a contatto con diverse persone come pescatori, mercanti e diversi avventurieri. Così poté maturare quello spirito di osservazione, di conoscenza di caratteri e stili che li utilizzerà nelle sue opere. Tutto ciò lo aiutò a dare vita al Decameron, una delle sue più grandi opere, ovvero il Capolavoro.
Ritorno a Firenze e Amicizie
Visto che faceva parte della borghesia (grazie appunto al lavoro del padre), in questi anni napoletani si afferma anche la vocazione letteraria, non d'accordo era il padre però. Accanto ai classici antichi, Boccaccio ammira anche i classici nuovi, come i famosi Dante e Petrarca. Questo splendido soggiorno finì nel 1341 con la crisi della banca dei Bardi, così tornò a Firenze lasciando l'allegra Napoli. Si presenta anche il problema di una sistemazione, si reca così presso molti signori senza però buoni risultati. Anche presso la corte Napoletana, ma nulla da fare.
Vita a Certaldo e Morte
Grazie all'amicizia di Petrarca, Boccaccio abbandona l'idea di una letteratura intensa al diletto, rivolta ad un pubblico non letterato e coltiva una letteratura più impegnata. Sceglie la condizione di chierico (membro di un clero). Nel 1362 si ritira a Certaldo, dove vive una vita appagata dedicata allo studio e alle opere. Morirà poi nel 1375 il 21 Dicembre.
Domande da interrogazione
- Quali furono le esperienze formative di Boccaccio a Napoli?
- Come influenzò l'amicizia con Petrarca la vita di Boccaccio?
- Quali furono le circostanze del ritorno di Boccaccio a Firenze?
A Napoli, Boccaccio entrò in contatto con pescatori, mercanti e avventurieri, sviluppando uno spirito di osservazione e conoscenza che influenzò le sue opere, culminando nel Decameron.
L'amicizia con Petrarca spinse Boccaccio a dedicarsi a una letteratura più impegnata, abbandonando l'idea di una letteratura leggera e rivolta a un pubblico non letterato.
Boccaccio tornò a Firenze nel 1341 a causa della crisi della banca dei Bardi, lasciando Napoli e affrontando difficoltà nel trovare una sistemazione stabile.