Concetti Chiave
- Il Ninfale Fiesolano è un'opera minore di Boccaccio scritta in ottave, simile allo stile delle Metamorfosi di Ovidio.
- La storia racconta l'amore tragico tra il pastore Affrico e la ninfa Mensola, che dà il nome a due fiumi di Fiesole.
- Mensola, una delle ninfe votate a Diana, fugge da Affrico per timore dell'ira della dea, ma viene trasformata in un corso d'acqua.
- Affrico, disperato per l'amore non corrisposto, si uccide, diventando anch'egli un fiume che si unisce all'Arno.
- Pruneo, figlio di Mensola e Affrico, cresce e fonda Fiesole, segnando il passaggio dall'età delle ninfe a quella civile.
l Ninfale Fiesolano pè un’opera minore del Boccaccio scritta in ottave, un metro che sarà largamente usato anche dai poeti del Rinascimento.
Indice
La storia d'amore di Affrico e Mensola
L’Affrico e la Mensola sono due piccoli fiumi che nascono dalla collina di Fiesole e si gettano nell’Arno. Il Boccaccio ne ha fatto due creature vive, cioè un pastore di circa vent’anni e una bionda ninfa quindicenne ed ha immaginato fra di essi una storia d’amore che termina tragicamente e con cui essi danno il loro nome ai due corsi d’acqua. Si tratta della stessa tecnica adoperata da Ovidio nelle Metamorfosi.
Il tragico destino di Affrico e Mensola
Siamo ai tempi che precedono la fondazione di Fiesole. Sulle colline tutte intorno, ricoperte di boschi, le nife di Diana si stanno divertendo ad andare a caccia. Esse hanno consacrato la loro vita alla Dea e, pertanto, dovranno rimanere vergini per sempre. Un giorno sedute su di un verte prato giorno esse vengono scorte da Affrico che si invaghisce in particolare di una di loro, Mensola. Da allora egli conosce tanta sofferenze che non possono essere alleviate né dalla quiete della sua capanna, né dalle cure amorose dei genitori che ignorano la vera ragione della sua tristezza anche se il padre sospetta, a volte, che il male del figlio abbia origine amorosa. Il suo animo non trova pace anche perché Mensola lo fugge continuamente; addirittura una volta la giovinetta gli scaglia contro un dardo come se si trattasse di un nemico. Piangendo, Affrico invoca la dea Venere che interviene ma l’amore conquistato e la conseguente gioia durerà soltanto un’ora. Successivamente Mensola, pentita e timorosa per l’ira di Diana, decide di non presentarsi più davanti al pastorello. Preso dalla tristezza e dalla disperazione Affrico si uccide proprio in riva al corso che da lui prenderà il nome. Nel frattempo, Mensola, che ha dato alla luce un bambino, viene sorpresa ed inseguita da diana. La fuga si trasforma in una metamorfosi perché la ragazza viene trasformata anch’essa in un corso d’acqua che si getta nell’Arno, dove già sfociavano le acque dell’Affrico.
La nascita di Pruneo e la fondazione di Fiesole
Il bambino, di nome Pruneo, viene allevato in modo amorevole dai nonni paterni. Diventato grande, egli sceglie di mettersi al seguito di Atlante ed insieme a lui fonderà Fiesole, dopo aver disperso le ninfe od averle costrette alle nozze.
Per questo motivo, Pruneo diventa il fondatore dell’età civile che ha sconfitto quella delle barbarie.
Domande da interrogazione
- Qual è la trama principale del "Ninfale Fiesolano"?
- Come si conclude la storia d'amore tra Affrico e Mensola?
- Chi è Pruneo e quale ruolo ha nella fondazione di Fiesole?
- Quale tecnica narrativa utilizza Boccaccio nel "Ninfale Fiesolano"?
La trama principale ruota attorno alla storia d'amore tragica tra Affrico, un giovane pastore, e Mensola, una ninfa, che termina con la loro trasformazione in corsi d'acqua.
La storia si conclude tragicamente con il suicidio di Affrico e la metamorfosi di Mensola in un corso d'acqua, entrambi diventano fiumi che si gettano nell'Arno.
Pruneo è il figlio di Affrico e Mensola, allevato dai nonni paterni, che diventa il fondatore di Fiesole dopo aver disperso o costretto le ninfe alle nozze.
Boccaccio utilizza la tecnica della personificazione e metamorfosi, simile a quella di Ovidio nelle "Metamorfosi", trasformando i protagonisti in elementi naturali.