Concetti Chiave
- Giovanni Boccaccio nacque nel 1313 a Certaldo e trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Firenze.
- Fu portato da suo padre a Napoli nel 1327, dove visse un periodo ricco di esperienze a contatto con la corte angioina.
- Il periodo napoletano di Boccaccio durò fino al 1349 e fu cruciale per la sua formazione letteraria e culturale.
- Napoli, sotto Roberto d'Angiò, era un crocevia di culture diverse, inclusi intellettuali arabi e bizantini.
- A Napoli, Boccaccio sviluppò la sua vocazione letteraria e iniziò a scrivere le sue prime opere.
Infanzia e adolescenza di Boccaccio
Lo scrittore nacque nel 1313 a Certaldo, figlio illegittimo, poi riconosciuto, del mercante Boccaccio di Chellino. Trascorse l’infanzia e i primi anni dell’adolescenza a Firenze.
Il periodo Napoletano
Nel 1327 Boccaccio di Chellino, che desiderava avviare il figlio all’arte della mercatura; quando ebbe l’incarico di rappresentare la potente banca fiorentina dei Bardi presso gli Angioini, condusse Giovanni con sé a Napoli.Questo periodo è conosciuto come periodo Napoletano che iniziò nel 1327 e finì nel 1349, diciamo la sua parte di vita giovanile.
In seguito ritornerà 2 oltre a Napoli, affermando che la città stava decadendo rispetto ai temi d’oro. Nel frattempo i Bardi si erano insediati nella corte del re degli Angioini, e quindi con il pretesto del Re si erano impiantati anche a Napoli.Formazione culturale a Napoli
Gli anni vissuti nella capitale angioina svolsero un ruolo fondamentale nella formazione di Boccaccio: fu un periodo ricchissimo di esperienze a contatto con l’ambiente di corte, egli poté frequentare grazie alla variopinta realtà napoletana. Entrando in contatto così con la letteratura cortese che è una letteratura autoreferenziale ovvero che si riferisce a se stessi parlando di vidcende ella famiglia. Napoli, eredita il patrimonio di Federico II quindi troviamo intellettuali arabi, bizantini, quindi una pluralità di culture. Boccaccio oltre ad entrare in contatto con gli intellettuali dell’epoca, entra pure in contatto con il popolo essendo molto affascinato da loro. Proprio in questo periodo, assimilando la fervente attività culturale di corte promossa dal mecenatismo di Roberto d’Angiò, maturò la vocazione letteraria e compose le sue prime opere.