Concetti Chiave
- Ariosto trasforma il poema cavalleresco in un romanzo contemporaneo, utilizzando il mondo cavalleresco come strumento per esprimere le passioni del suo tempo.
- L'amore, da strumento di nobilitazione in Orlando Innamorato, diventa causa di turbamento e follia in Orlando Furioso, con una rottura ideologica rispetto al Boiardo.
- La casualità domina le vicende del poema, sostituendo la Provvidenza e riflettendo una visione laica della vita, con l'autore che intreccia abilmente diverse storie.
- Il laicismo e il pessimismo caratterizzano l'opera, evidenziando la vanità degli sforzi umani e il dominio del caso, spesso attraverso metafore come la selva e il palazzo di Atlante.
- La crisi dei valori umanistici viene esplorata attraverso il contrasto tra ragione e caos, dove la poesia e l'ingegno si scontrano con la realtà irrazionale delle passioni.
Indice
Il Mondo Cavalleresco Rivisitato
Ad una prima lettura, sembrerebbe che la materia trattata nell’Orlando Furioso sia il mondo cavalleresco; in realtà non è così. L’Ariosto trasforma il poema cavalleresco in un romanzo contemporaneo, in cui sono presenti le passioni e le aspirazioni degli uomini del suo tempo. Quindi il concetto secondo cui allo scrittore piace perdersi in fantasticherie e proiettarsi in un tempo antico, ormai passato, non ha alcun senso. Infatti, la materia cavalleresca è uno strumento letterario per veicolare una visione del mondo che non ha nulla di disimpegnato: al di sotto della finzione letteraria e delle fantasie del mondo cavalleresco, esiste un interesse marcato dell’Ariosto per il proprio tempo.
L’Orlando furioso riprende l’Orlando innamorato del Boiardo, ma dal punto di vista ideologico se ne distacca completamente. La materia cavalleresca ripresa dall’Ariosto corrispondeva perfettamente alle attese del pubblico costituito dalla corte di Ferrara, che, per diversi aspetti, era ancora legata ai valori dell’umanesimo cortese e cavalleresco e di cui, alcuni anni prima, l’opera del Boiardo costituiva una felice sintesi. Il Boiardo aveva narrato la storia degli amori di Orlando e degli altri cavalieri, sia saraceni che cristiani, per la bella Angelica e le loro vicissitudini attraverso i luoghi più svariati della Terra, sempre con lo scopo di veder realizzato il proprio desiderio. L’amore era uno strumento di elevazione spirituale che serviva a nobilitare l’animo dei personaggi, perfettamente integrati nel loro ruolo di eroi positivi. Essi erano forti, audaci, leali, cortesi e dotato dello spirito cavalleresco. L’Ariosto sceglie di continuare il poema nel punto in cui il Boiardo lo aveva lasciato, ma si distacca dai modi e dagli ideali del Boiardo. I tempi sono cambiati e il pubblico cominciava ad orientarsi verso tematiche mitologiche e storiche, per cui Boiardo stava perdendo successo.
L'Amore e la Follia di Orlando
L’amore da strumento di nobilitazione diventa causa di turbamento. Se l’innamoramento di Orlando ben si confaceva con i valori della cavalleria e dell’umanesimo cortese, la pazzia di Orlando a cui si fa già riferimento nel proemio, costituisce una novità e l’amore ne è la causa. Infatti, lo scrittore invece di invocare le Muse o il dio Apollo o lo stesso Dio, si rivolge alla donna amata chiedendole di moderare la sua furiosa passione amorosa affinché egli si trovi nella condizione ideale per comporre la sua opera.
La Guerra e le Vicende di Orlando
La vicenda si snoda lungo tre itinerari: 1) la guerra fra cristiani e saraceni. Dapprima i cristiani sono assediati a Parigi dove si mette in evidenza per audacia e valore Rodomonte, poi si ha la riscossa cristiano fino all’invasione dell’Africa e quindi con la sconfitta dei saraceni; 2) l’amore di Orlando per Angelica che attraverso tante peripezie porta l’uomo alla follia, quando egli scopre che la ragazza si è sposata, fino al recupero del senno da parte di Astolfo sulla Luna; 3) gli amori contrastati fra il saraceno Ruggiero e la ragazza cristiana Bradamante, dalla cui unione, dopo la conversione, trarrà origine la casata degli Estensi. Su questi tre percorsi si innestano alle vicende che spesso si possono configurare come novelle autonome.
Il Caso e la Visione Laica
Un fattore unisce tutte le vicissitudine: il caso, cioè una casualità umana e terrena che corrisponde alla visione laica che l’Ariosto ha della vita. I fatti umani non solo legati alla Provvidenza. Le intenzioni, la volontà le passioni, le azioni dei personaggi sono tutti conseguenza del caso e non c’è posto per il sovrannaturale. È vero che il recupero del senno di Orlando è in qualche modo legato al sovrannaturale; tuttavia si tratta di un espediente solo narrativo, tanto più che serve allo scrittore per manifestare la sua ironia. Nell’insieme, però, l’Orlando furioso ha un aspetto coeso: lo scrittore assolve la funzione di regista quando periodicamente interviene per esprime una riflessione sui comportamenti dei personaggi. Accanto a questa presenza dell’autore troviamo la tecnica dell’ “entrelacement”. Essa consiste nel saper intrecciare diverse vicende che vengono interrotte e poi riprese in momenti diversi, facendole convergere e divergere continuamente. La tecnica risale alla tradizione dei cantari che costituisce una forma particolare di coesione dell’opera.
I tratti ideologi principale dell’opera sono il laicismo e il pessimismo, due aspetti strettamente legati. Gli sforzi, le intenzioni e le azioni dei protagonisti che si smarriscono nel labirinto della vita sono vani e il dominio del caso si concretizza nel fatto che la volontà, la razionalità e la virtù in senso machiavellico hanno un peso nettamente inferiore rispetto al caso. Nell’opera questo concetto viene a volte espresso da una metafora. Per esempio, all’inizio del poema, Angelica fugge e Orlando ed altri personaggi partono alla sua ricerca in un tortuoso ma anche vano inseguimento che li porta a perdersi in una selva: la selva acquista il valore della metafora dell’esistenza e del mondo. La vanità degli sforzi umani (visione pessimistica della realtà) è presente nella metafora del palazzo di Atlante: per una sorta di incantesimo, i cavalieri sono attirati nel luogo inseguendo i fantasmi delle persone umane che, però non riusciranno mai a raggiungere, per cui i loro sforzi sono veramente vani. Il punto del poema in cui lo scrittore manifesta più che altrove il proprio scetticismo neo confronti della ragione si ha nella descrizione del vallone lunare in cui tutto è sovrastato dalla cieca Fortuna e dalle passioni irrazionali.
La Ragione e il Caos
Dalla cultura umanistica, l’Ariosto apprezza il ruolo della ragione, intesa come forza naturale che rende più intenso l’ingegno e il coraggio. La ragione stimola il senso dell’onore, la lealtà e promuove la società civile. A questi concetti, però, nell’opera, si oppongono il potere irrazionale del caos e delle passioni, l’amore che genera follia, la volubilità, la prepotenza, l’istinto di sopraffazione, la vendetta eccetera. Anche il mito della cultura classica che assegna alla poesia il compito di formare ed educare gli uomini viene messo in discussione perché nell’episodio di Astolfo sulla Luna, si dimostra che, di fatto, i poeti sono costretti a scendere a patti con la propria coscienza. Esiste quindi un contrasto fra il mondo ideale che l’Ariosto continua a vagheggiare e la dura condizione del reale.
Domande da interrogazione
- Qual è la vera materia trattata nell'Orlando Furioso secondo l'Ariosto?
- Come viene rappresentato l'amore nell'Orlando Furioso?
- Quali sono i tre itinerari principali della vicenda nell'Orlando Furioso?
- Qual è la visione della vita presentata dall'Ariosto nell'opera?
- Come si contrappongono ragione e caos nell'opera dell'Ariosto?
L'Ariosto utilizza il mondo cavalleresco come strumento letterario per riflettere sulle passioni e aspirazioni del suo tempo, trasformando il poema cavalleresco in un romanzo contemporaneo.
L'amore, da strumento di nobilitazione, diventa causa di turbamento e follia, come dimostrato dalla pazzia di Orlando causata dalla sua passione amorosa.
La guerra tra cristiani e saraceni, l'amore di Orlando per Angelica che porta alla follia, e gli amori contrastati tra Ruggiero e Bradamante.
L'Ariosto presenta una visione laica della vita, dove il caso domina sugli eventi umani, riducendo il ruolo della Provvidenza e del sovrannaturale.
La ragione, apprezzata per il suo ruolo nella promozione della società civile, si scontra con il potere irrazionale del caos e delle passioni, mettendo in discussione anche il ruolo educativo della poesia.