Concetti Chiave
- Il tema centrale dell'Orlando Furioso è l'ironia, che emerge attraverso avventure fantastiche in un contesto storico, con Orlando al centro, travolto dalla follia amorosa.
- La follia di Orlando è paragonata all'ira di Achille nell'Iliade, ma con una differenza chiave: Orlando perde la dignità in una degradazione psicologica, mentre Achille mantiene un isolamento dignitoso.
- Ariosto utilizza l'ironia per rappresentare scene dure e truci con un tono sorridente e scherzoso, trasformando la tragedia in un'avventura fiabesca.
- Immagini iperboliche ed esagerate, come il lancio di un asino, distaccano la narrazione dalla realtà, spingendola in una dimensione fantastica.
- La follia di Orlando rappresenta un distacco significativo dalle opere epico-cavalleresche precedenti, segnalando l'innovazione dell'opera di Ariosto.
Indice
L'ironia nel poema di Ariosto
Il tema centrale e l'ironia del poema l'Orlando furioso, conta le avventure, fantasticamente elaborate, di personaggi che si muovono in un contesto di avvenimenti storici. Sullo sfondo c'è l'aspra guerra tra l'esercito cristiano guidato da Carlo Magno e l'armata dei Mori infedeli guidati da Agramante.
In primo piano si sviluppano vari filoni narrativi che seguono le vicende di combattimenti, innamoramenti, incontri magici e avventure fantastiche. In tutto l'insieme narrativo spicca, come tema principale del poema, la figura di Orlando, che diviene, da innamorato sfortunato di Angelica, matto furioso, e abbandona perciò la difesa della Francia, fino a quando Astolfo non ritrova il suo senno sulla Luna e glielo fa annusare; Orlando rinsavisce e può riprendere il suo posto nelle file dell'esercito.Orlando e l'eco di Achille
Vi è, in questo motivo, un'eco dell'omerica ira di Achille che, nell'Iliade, spinge l'eroe ad abbandonare gli scontri, causando rovine ai suoi fino al rientro sul campo di battaglia. Grande, tuttavia, è la differenza: da un lato, Achille, colpito nei suoi valori di aristocrazia militare, si ritira in un isolamento sdegnato e dignitoso; dall'altro, Orlando è stravolto dalla delusione d'amore e dimentica la guerra in una degradazione psicologica che gli fa perdere anche la dignità. Proprio questo accostamento mette in luce la caratteristica principale del poema ariostesco: essa consiste in una forma particolarmente geniale di ironia, che gli permette di vedere attraverso una lente di divertito distacco anche gli aspetti più duri della realtà e gli atti più truci.
L'atteggiamento di Ariosto
Il brano che abbiamo letto è un chiaro esempio dell'atteggiamento di Ariosto. In esso è raccontata una delle imprese del paladino in preda alla follia, che il poeta deposto ormai il senso di malinconica partecipazione con cui ne aveva narrato lo scoppio ci presenta con un tono sorridente e scherzoso, generando un'atmosfera avventurosa e fiabesca. Orlando ha attraversato tutta la Francia, devastando paesi e città, e giunge sui Pirenei, proprio nei luoghi in cui la tradizione epica medievale aveva ambientato le sue eroiche gesta a difesa della cristianità. Vediamo come il paladino nella sua cieca pazzia si avventa su due giovani boscaioli e sul loro asino come se fossero pericolosi nemici; ne nasce una scena in cui lo squartamento di uno dei due giovani perde la sua crudezza e atrocità: essa è infatti preceduta dalla visione dell'asino che, scagliato in alto, sembra un «augelletto» (v. 29), e dall'immagine del primo giovane che, rotolando, finisce in una macchia di rovi e di «verzura» (v. 38).
Entrambe le situazioni suscitano il sorriso e cancellano il senso del tragico.
Immagini iperboliche e ironia
L'ironia del poeta viene sottolineata anche dal ricorso a immagini «iperboliche», cioè eccessive ed esagerate, ben evidenti nel lancio dell'asino, che sortisce un effetto smisurato spedendolo sulla cima del colle oltre la vallata, e nello squartamento del boscaiolo, effettuato con il semplice allargamento delle braccia da parte di Orlando.
Sono immagini che solo apparentemente richiamano le forze sovrumane degli eroi omerici, ma in realtà mirano ad allontanare dagli eventi l'idea della rappresentazione realistica per inserirle in una sfera fantastica e fiabesca.
La follia di Orlando
Il motivo della follia di Orlando, che caratterizza questo poema perfino nel titolo e che viene dichiarata come novità nel proemio, è anche l'elemento che segna il massimo allontanamento dell'opera di Ariosto dalla precedente produzione epico-cavalleresca.
Il paladino Orlando è il protagonista dei cantari medievali del ciclo carolingio e l'eroe che trova la morte nella difesa dei confini della Francia cristiana dall'assalto dei Saraceni. Nella tradizione popolare egli ha rappresentato per secoli la figura simbolica dell'eroe fedele al suo re e alla religione cristiana.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del poema "Orlando furioso" di Ariosto?
- In che modo Ariosto utilizza l'ironia nel suo poema?
- Come viene paragonato Orlando ad Achille nel poema?
- Qual è l'atteggiamento di Ariosto nei confronti della follia di Orlando?
- In che modo la follia di Orlando rappresenta una novità rispetto alla tradizione epico-cavalleresca?
Il tema centrale del poema è l'ironia, che si manifesta attraverso le avventure fantastiche dei personaggi sullo sfondo della guerra tra cristiani e Mori, con Orlando come figura principale che passa dalla follia alla ragione.
Ariosto utilizza l'ironia attraverso un distacco divertito e immagini iperboliche, trasformando eventi tragici in scene avventurose e fiabesche, come nel caso della follia di Orlando.
Orlando è paragonato ad Achille per il suo abbandono del campo di battaglia, ma mentre Achille si ritira dignitosamente, Orlando è travolto dalla delusione amorosa, perdendo la dignità in una degradazione psicologica.
Ariosto adotta un tono sorridente e scherzoso nel descrivere la follia di Orlando, creando un'atmosfera avventurosa e fiabesca che attenua il senso del tragico.
La follia di Orlando segna un allontanamento dall'epica tradizionale, poiché trasforma l'eroe fedele e valoroso in un personaggio che perde il senno per amore, introducendo un elemento di novità nel poema di Ariosto.