Concetti Chiave
- Ariosto rappresenta il Rinascimento, un periodo in cui l'uomo diventa il centro della realtà, simboleggiato dall'uomo vitruviano come misura di tutte le cose.
- Il Rinascimento vede l'uomo in crisi, poiché si affida più a se stesso che a verità assolute, portando a dubbi e incertezze, un tema presente nelle opere di Ariosto.
- Il cavaliere rinascimentale, ispirato ai modelli medievali, è imperfetto e soggetto a errori, come dimostrato dalla follia del cavaliere nell'Orlando furioso.
- Ariosto rivendica il ruolo dell'autore come narratore attivo, indicando che è lui stesso a "cantare", una rottura con l'idea medievale della musa o di Dio come fonte della narrazione.
- Il periodo rinascimentale è paragonato al primo secolo dell'età romana, con figure come Orazio e Virgilio che enfatizzano l'uomo al centro del mondo.
Ariosto e il Rinascimento
Ariosto è letterato pienamente rinascimentale, rappresenta il rinascimento nei suoi aspetti negativi e positivi, forse addirittura era all’apice del Rinascimento, prima del declino fino alla controriforma.
Le caratteristiche del Rinascimento sono:
- Centralità dell’uomo nella realtà, l’uomo vitruviano che diventa misura di tutte le cose, che conosce il mondo e ha le capacità razionali per comprendere ciò che lo circonda. Non tutto è scritto nella Bibbia, l’uomo deve scoprire, ha fiducia di poter contare qualcosa nella conoscenza del mondo. Ulisse era colui che aveva conosciuto il mondo tramite le sue capacità umane e Dante lo condanna, nel Medioevo l’uomo non doveva scoprire nulla poiché tutto era scritto nella Bibbia, verità assoluta; nel Rinascimento Ulisse diventa ideale, diventa ciò che l’uomo vuole fare, l’aspetto diventa un aspetto della realtà, mentre i fenomeni fisici e naturali devono essere scoperti dall’uomo.
- L’uomo è un uomo che va in crisi: rispetto all’uomo del Medioevo che vive di verità assolute, quindi sa che se si segue ciò che è detto nella Bibbia si va al paradiso, sennò all’inferno, l’uomo sbaglia solo se non segue i dettami, ha certezza di compiere la scelta corretta. Quando l’uomo si affida a se stessa non acquisisce sicurezza ma più dubbi, l’uomo non sa se sta facendo la scelta giusta o no, si affida a ciò che pensa ma può anche sbagliare, ha paura di non aver interpretato correttamente la realtà, e anche quest’aspetto è presente nelle opere di Ariosto. “Sbagliare è umano” “Errare Humanum Est”
Il cavaliere rinascimentale
Anche nella figura del cavaliere vi è la stessa contrapposizione: il cavaliere all’investitura diceva “La fede a dio, la vita al re, il cuore alla dama, l’onore a me”. Il cavaliere non agisce per denaro o potere, ma per farsi onore e fama. Il modello a cui i rinascimentali si ispirano è dunque il cavaliere medievale, generoso, magnanimo e coraggioso, modello ideale.
Nel rinascimento anche il cavaliere rientra nel fatto che può sbagliare, mentre nel medioevo era perfetto: nella letteratura sempre si parla di modelli ideali, un riferimento a cui ispirarsi che sia perfetto. Nell’Orlando furioso il cavaliere arriva addirittura alla follia, portato a quel punto dalla sofferenza.
“io canto” al termine ripresa della classicità ma, soprattutto, prima del rinascimento c’era ispirazione dalla musa, era la musa a cantare tramite il poeta: fino al medioevo in realtà a cantare le opere era Dio, il poeta era l’intermezzo. Ariosto dice invece che è lui che canta, e più di una volta interviene come narratore, raccontando anche le sue esperienze personali quando si sente affine a ciò che accade ad orlando. L’autore sottolinea dunque che è lui a scrivere, l’uomo è a centro.
Il primo secolo di età romana assomiglia al rinascimento, e Orazio ne fa parte, così come Virgilio, l’uomo era al centro del mondo. il verbo alla fine, inoltre, suggerisce la ripresa della forma del latinismo.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali del Rinascimento secondo Ariosto?
- Come viene rappresentato il cavaliere rinascimentale rispetto a quello medievale?
- In che modo Ariosto si distacca dalla tradizione medievale nella sua opera?
- Qual è il legame tra il Rinascimento e il primo secolo di età romana secondo il testo?
Ariosto rappresenta il Rinascimento con la centralità dell'uomo, che diventa misura di tutte le cose, e la crisi dell'uomo che si affida a se stesso, generando dubbi e incertezze.
Il cavaliere rinascimentale è ispirato al modello medievale, generoso e coraggioso, ma nel Rinascimento può sbagliare e arrivare alla follia, come nell'Orlando furioso.
Ariosto si distacca dalla tradizione medievale affermando che è lui a cantare, non una musa o Dio, sottolineando la centralità dell'uomo e del poeta come narratore.
Il testo suggerisce che il primo secolo di età romana, con figure come Orazio e Virgilio, assomiglia al Rinascimento per la centralità dell'uomo e l'uso del latinismo.