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La vita e le opere di Ludovico Ariosto
Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia l’8 settembre 1474, primo di dieci figli, da Niccolò, conte di origini ferraresi che svolge incarichi militari per gli Estensi. Ariosto viene inizialmente indirizzato agli studi giuridici, presto abbandonati nel 1497 per dedicarsi agli amati studi letterari, in particolare alla lingua e letteratura latina. nel 1500 con la morte del padre fu costretto a prendere gli ordini del patrimonio della famiglia quindi si doveva preoccupare dell'aspetto economico della famiglia. nel 1502 accettò l'incarico da capitano cardinale della fortezza di Canossa con gli ordini minori insieme a Petrarca, questi ordini minori li diedero alcuni benefici ecclesiastici (tutti gli incarichi erano faticosi perché erano tutti diplomatici (colui che mette la pace tra i vari stati/popoli quindi viaggiava molto per cercare di trovare un compromesso tra le situazioni drastiche dei vari stati). Negli anni 1506-1515 ci fu la stesura dell'orlando furioso che fu un poema cavaleresco (composto in ottave) subito dopo la produzione comincia la stesura di varie opere come la Cassaria di cui il titolo rimanda alla cassa e I Suppositi (gli scambiati). tra il 1517-1525 ci fu la composizione delle Satire che venne considerata come una sorta di autobiografia perché racconta la scelta di come ha trovato il processore. Nel 1528 scrive la commedia La Lena e nello stesso periodo riscrive in versi La Cassaria (1528) e I Suppositi (1531). Nel 1532, dopo un decennale lavoro di revisione linguistica, stilistica e di ricomposizione strutturale, pubblica la terza e ultima redazione dell’Orlando Furioso, Il 6 luglio 1533 Ariosto muore per una enterite.
Il pensiero e la politica
Ludovico Ariosto viene riconosciuto come l’autore più rappresentativo del Rinascimento, in particolare l’Orlando Furioso, sono stati considerati come il riflesso di quei principi di armonia e razionalità tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento fu un’epoca di confitti e di ambivalenze che possono essere così sintetizzati:
l’Italia attraversa un periodo assai tormentato dal punto di vista politico e civile, che segna la fne dell’equilibrio politico fra i vari Stati;
l’unità religiosa dell’Europa cristiana comincia a incrinarsi
vacillano i valori dell’Umanesimo (ci fu la riforma e la controriforma)
i valori dell’Umanesimo: la laicità, la tolleranza, la disponibilità ad accogliere la diversità e la ricchezza del reale, la visione terrena e umana dell’esistenza. La visione del mondo di Ariosto è quindi laica, lontana tanto dall’idea provvidenziale della mentalità cristiana quanto dall’ottimistica fiducia nella virtù individuale, la concezione poetica di Ariosto è alquanto disincantata e lontana dalla cieca fiducia, Ariosto scaturisce da una consapevole operazione di governo di sé e delle cose circostanti, così l’armonia strutturale e stilistica della sua opera, e in particolare del Furioso, risulta dal controllo e dall’elaborazione formale di una materia vasta e intricata. i principali temi narrativi dell’Orlando furioso sono:
- il dominio del caso nelle vicende umane;
- l’amore come fonte di follia;
- il tempo fluido e non lineare;
Anche i tratti strutturali e stilistici dell’opera si inquadrano nella medesima concezione; il narratore interviene direttamente per collegare e commentare gli eventi, facendo ricorso soprattutto all’ironia, Grazie alla funzione del narratore che governa l’Orlando furioso appare così al lettore un’opera dalla struttura aperta e al tempo stesso coerente. Nell’Orlando furioso, il poeta sceglie la materia cavalleresca per assecondare i gusti e le aspettative e del pubblico della corte ferrarese.
Ariosto è profondamente è influenzato dalla grande letteratura del Trecento italiano:
- da Dante con la terzina
L'Orlando Furioso
Questo poema può sembrare semplice perché ci sono 3 nuclei ma i personaggi danno vita ad un labirinto e intrecci. I 3 nuclei narrativi principali:
- la guerra (fra cristiani e saraceni)
- le avventure dei cavalieri e la follia di Orlando
Si contrappongono al campo dell’esercito cristiano a Parigi, che fa da ‘baricentro’ del poema e fulcro simbolico della moralità cavalleresca in un’incessante alternanza fra una spinta centrifuga (singolo) che li porta ad allontanarsi per svolgere singolarmente le loro ricerche, e una spinta centripeta (esercito) di tornare per dar man forte ai propri eserciti. l’intreccio si riflette anche nella descrizione dei personaggi: sull’aspetto psicologico e tutti gli altri aspetti fisico-caratterizzale.
Nel Furioso il movimento continuo e variato dell’esistenza e la concezione labirintica che si riflette nella struttura della narrazione, fino a comporre un grande arazzo narrativo. Questa tecnica compositiva si definisce a incastro. un altro aspetto della varietà è un universo labirintico, si tratta di una spazialità orizzontale quindi che non tende verso l’alto. Anche l’aspetto del meraviglioso è privo di implicazioni religiose. La linearità del tempo anticipano avvenimenti futuri con le loro profezie, così come anche il narratore interviene per accelerare o rallentare le vicende. Così il passaggio da una vicenda all’altra spesso si realizza grazie agli interventi in prima persona del narratore che servono a dare il senso della simultaneità. L’ottava ariostesca si adatta con fluidità ai diversi ritmi della narrazione, alle pause descrittive o riflessive, segue l’andamento del parlato, si presta ai cambiamenti di tono dal sublime al giocoso.
LUDOVICO ARIOSTO
L A VITA E LE OPERE
Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia l’8 settembre 1474, primo di dieci figli,
da Niccolò, conte di origini ferraresi che svolge incarichi militari per gli Estensi.
Ariosto viene inizialmente indirizzato agli studi giuridici, presto abbandonati nel
1497 per dedicarsi agli amati studi letterari, in particolare alla lingua e
letteratura latina. nel 1500 con la morte del padre fu costretto a prendere gli
ordini del patrimonio della famiglia quindi si doveva preoccupare dell'aspetto
economico della famiglia. nel 1502 accettò l'incarico da capitano cardinale
della fortezza di Canossa con gli ordini minori insieme a Petrarca, questi ordini
minori li diedero alcuni benefici ecclesiastici (tutti gli incarichi erano faticosi
perché erano tutti diplomatici (colui che mette la pace tra i vari stati/popoli quindi viaggiava
molto per cercare di trovare un compromesso tra le situazioni drastiche dei vari stati). Negli
anni 1506-1515 ci fu la stesura dell'orlando furioso che fu un poema cavaleresco (composto in
ottave) subito dopo la produzione comincia la stesura di varie opere come la Cassaria di cui il
titolo rimanda alla cassa e I Suppositi (gli scambiati). tra il 1517-1525 ci fu la composizione
delle Satire che venne considerata come una sorta di autobiografia perché racconta la scelta di
come ha trovato il processore. Nel 1528 scrive la commedia La Lena e nello stesso periodo
riscrive in versi La Cassaria (1528) e I Suppositi (1531). Nel 1532, dopo un decennale lavoro di
revisione linguistica, stilistica e di ricomposizione strutturale, pubblica la terza e ultima
redazione dell’Orlando Furioso, Il 6 luglio 1533 Ariosto muore per una enterite.
IL PENSIERO E LA POLITICA
Ludovico Ariosto viene riconosciuto come l’autore più rappresentativo del Rinascimento, in
particolare l’Orlando Furioso, sono stati considerati come il riflesso di quei principi di armonia e
razionalità tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento fu un’epoca di confitti e di
ambivalenze che possono essere così sintetizzati:
l’Italia attraversa un periodo assai tormentato dal punto di vista politico e civile, che segna la
fne dell’equilibrio politico fra i vari stati;
l’unità religiosa dell’Europa cristiana comincia a incrinarsi
vacillano i valori dell’Umanesimo (ci fu la riforma e la controriforma)
i valori dell’Umanesimo: la laicità, la tolleranza, la disponibilità ad accogliere la diversità e la
ricchezza del reale, la visione terrena e umana dell’esistenza. La visione del mondo di Ariosto è
quindi laica, lontana tanto dall’idea provvidenziale della mentalità cristiana quanto
dall’ottimistica fiducia nella virtù individuale, la concezione poetica di Ariosto è alquanto
disincantata e lontana dalla cieca fiducia, Ariosto scaturisce da una consapevole operazione
di governo di sé e delle cose circostanti, così l’armonia strutturale e stilistica della sua opera,
e in particolare del Furioso, risulta dal controllo e dall’elaborazione formale di una materia
vasta e intricata. i principali temi narrativi dell’Orlando furioso sono:
il dominio del caso nelle vicende umane
il movimento continuo e intrecciato dei protagonisti
l’amore come fonte di follia;
il tempo fluido e non lineare;
lo spazio orizzontale, ovvero la dimensione tutta terrena in cui si
muovono i personaggi
Anche i tratti strutturali e stilistici dell’opera si inquadrano nella medesima concezione; il
narratore interviene direttamente per collegare e commentare gli eventi, facendo ricorso
soprattutto all’ironia, Grazie alla funzione del narratore che governa l’Orlando furioso appare
così al lettore un’opera dalla struttura aperta e al tempo stesso coerente. Nell’Orlando furioso,
il poeta sceglie la materia cavalleresca per assecondare i gusti e le aspettative e del pubblico
della corte ferrarese.
al centro del poema ariostesco non ci sono più le gesta eroiche ma i sentimenti e
l'amicizia
l’amore narrato da Ariosto conduce alla follia.
inoltre, il cavaliere andavano alla ricerca di un oggetto che era desiderato e smarrito
Ariosto è profondamente è influenzato dalla grande letteratura del Trecento italiano:
da Petrarca, con lo stile classico ed aspetti del latino e la revisione
da Dante con la terzina
linguistica del poema sul modello
L’ORLANDO FURIOSO
da Boccaccio il realismo