Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Il potere magico delle poesie risiede nei suoni, che influenzano lo stato d'animo dell'ascoltatore indipendentemente dal significato delle parole.
  • Il Carmen arvale, un canto in latino arcaico, crea un'atmosfera coinvolgente attraverso suoni, nonostante le parole siano incomprensibili.
  • La poesia di Torquato Tasso esprime emozioni immediate e non razionali attraverso i suoni, integrando il significato delle parole.
  • La fontana malata di Palazzeschi utilizza l'onomatopea per rappresentare suoni naturali, dimostrando la connessione tra suono e significato.
  • Il linguaggio poetico è spesso complesso e ricco di echi interni, rendendo le poesie meno accessibili a chi non conosce il loro codice, specialmente nel contesto elitario del Rinascimento italiano.

Indice

  1. Il potere dei suoni poetici
  2. Analisi di testi poetici
  3. Difficoltà del linguaggio poetico

Il potere dei suoni poetici

Le parole delle poesie hanno una specie di “potere magico”, indipendentemente da quello che vogliono dire. Esso dipende dai suoni. L’ascoltatore riceve dai tipi di suoni che ascolta dei messaggi che indirizzano il suo stato d’animo: suoni dolci e aperti indirizzano alla serenità; suoni “che tremano” aumentano la tensione emotiva; suoni cupi e bui oppure suoni duri creano un clima teso e disarmonico. Questo avviene indipendentemente dal significato della parola: ma se poi la parola ha un significato omogeneo con la sensazione che viene trasmessa dal suono, il suo potere viene raddoppiato.

Analisi di testi poetici

I testi di queste poesie sono finalizzati a una riflessione generale sul suono delle parole e quindi verranno analizzati su questo piano. Il primo testo, il Carmen arvale, è un antico canto magico in latino arcaico i cui suoni creano un’atmosfera emotivamente coinvolgente al di là delle parole, incomprensibili al pubblico. Qual rugiada o qual pianto di Torquato Tasso veicola i sentimenti e la commozione dell’autore attraverso suoni che esprimono a livello immediato e non razionale quanto espresso razionalmente dal significato delle parole. La fontana malata di Palazzeschi permette di spiegare con un esempio chiaro la figura di suono più esplicitamente legata al mondo naturale, vale a dire l’onomatopea.

Difficoltà del linguaggio poetico

Il linguaggio della poesia comunque è difficile, perché deve dire cose che non è possibile dire in prosa in maniera altrettanto veloce e piena. In particolare, già nella poesia delle origini troviamo sovente delle immagini concentrate.

I poeti delle epoche successive usano il linguaggio della tradizione, cioè una lingua che in buona parte si rifà alle poesie che sono state scritte precedentemente, anche molti secoli prima. Si tratta di un linguaggio ricchissimo di echi interni. Ovviamente questo linguaggio speciale dei poeti fa sì che la poesia diventi poco accessibile a chi non ne possiede il codice. Questo è particolarmente grave là dove la poesia diventa appannaggio di ristretti gruppi elitari, come accadde in Italia a partire dal Rinascimento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del suono nelle poesie secondo il testo?
  2. Il suono nelle poesie ha un "potere magico" che influisce sullo stato d'animo dell'ascoltatore, indipendentemente dal significato delle parole. Suoni dolci e aperti portano serenità, mentre suoni cupi e duri creano tensione.

  3. Come viene illustrato l'uso del suono nei testi poetici menzionati?
  4. Il Carmen arvale utilizza suoni per creare un'atmosfera coinvolgente, mentre "Qual rugiada o qual pianto" di Tasso esprime emozioni attraverso suoni che completano il significato delle parole. "La fontana malata" di Palazzeschi esemplifica l'onomatopea legata al mondo naturale.

  5. Perché il linguaggio della poesia è considerato difficile?
  6. Il linguaggio della poesia è difficile perché deve esprimere concetti in modo rapido e completo, spesso utilizzando immagini concentrate e un linguaggio tradizionale ricco di echi interni, rendendolo poco accessibile a chi non conosce il codice poetico.

Domande e risposte

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