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Concetti Chiave

  • La creazione di storie di paura richiede cinque fasi principali: premessa, sviluppo dei personaggi, scrittura, finale e rifinitura, ciascuna con elementi essenziali da considerare.
  • Il punto di partenza è la premessa, che guida la trama e le motivazioni dei personaggi, spesso ispirata dalle proprie paure e da elementi ipotetici per creare scenari avvincenti.
  • Sviluppare personaggi ben delineati è cruciale, con un protagonista e un antagonista inquietante, mantenendo alta la posta in gioco e permettendo errori credibili.
  • La trama deve seguire una struttura chiara con esposizione, evento scatenante e climax, aumentando la tensione senza dipendere da termini ovvi o cliché.
  • Il processo di rifinitura include la revisione e il feedback esterno, assicurandosi che ogni cambiamento contribuisca a una storia coerente e coinvolgente.

In questo appunto viene descritto come potere scrivere delle storie di paura. Si prendono in considerazione i punti principali che si devono seguire per potere scrivere delle storie di paura con delle vere e proprie conclusioni finali.

Indice

  1. Storie di paura
  2. Prima parte: lavorare sulla premessa
  3. Seconda parte: sviluppare i personaggi
  4. Terza parte: scrivere la storia
  5. Quarta parte: elaborare un buon finale
  6. Quinta parte: rifinire la storia
  7. Il punto di partenza: lasciarsi ispirare

Storie di paura

Per poter scrivere delle storie di paura è necessario procedere alla stesura di cinque parti ben precise con tutti gli elementi che le compongono.

Prima parte: lavorare sulla premessa

Prima di cominciare a scrivere delle storie di paura bisogna dunque stabilire quella che è la premessa della storia, ossia ciò che guida l’intera trama e ciò su cui si basano le motivazioni dei personaggi, l’ambientazione e lo sviluppo degli eventi. Storie di paura articoloIl modo migliore per trovare un’idea centrale è fare una lista delle nostre peggiori paure, infatti la nostra paura emergerà da quanto scriviamo e colpirà senz’altro il lettore. Lo scopo è un po’ quello di creare una storia terrificante.
A questo punto si può aggiungere un elemento ipotetico alla nostra paura più profonda. Bisogna dunque pensare a vari scenari in cui ci sia la possibilità di incontrare alcune delle nostre peggiori paure e formulare una lista di domande da fare a noi stessi che ci portano alla paura.
In terzo luogo bisogna che la nostra paura sia trasferita all’interno dell’ambientazione della storia. i luoghi in cui si svolgono gli avvenimenti devono essere, infatti, usati per intrappolare i personaggi; i loro movimenti devono essere limitati in modo tale che essi stessi siano costretti a cercare una via d’uscita e a confrontarsi con le proprie paure. Bisogna perciò inserire all’interno della storia uno dei luoghi che noi riteniamo più paurosi tenendo sempre a mente il climax della storia, mentre si sviluppa l’ambientazione.
Infine bisogna cercare una storia di paura interessante tra le notizie di cronaca. Basta sfogliare un semplice quotidiano o leggere qualche articolo online per trovare qualche spunto per le nostre storie di paura. Inoltre, un altro strumento utile per trovare delle idee sono senz’altro le tracce di scrittura creativa che corrispondono alle proposte di argomenti utili come punto di partenza per lo sviluppo di una trama. Si potrebbe ad esempio usare una traccia improntata su una festa importante che va a finire male oppure su un amico invidioso che comincia a comportarsi in un modo estremamente strano.

Seconda parte: sviluppare i personaggi

Per scrivere delle storie di paura, bisogna in primo luogo sviluppare i personaggi principali. Serve ovviamente un protagonista, un antagonista, i personaggi secondari e le comparse. In secondo luogo è necessario caratterizzare i personaggi in modo dettagliato. Infatti per poter sviluppare un personaggio bisogna inventare una serie di dettagli sulla sua identità, attribuirgli un certo tratto caratteriale e dei dettagli a cui poter fare riferimento quando si andrà a scrivere per poterlo riconoscere.
A questo punto bisogna fare in modo che la posta in gioco sia alta e ben definita. È infatti necessario stabilire che cosa il personaggio abbia da perdere; se infatti il lettore non sa cosa rischia il personaggio nel conflitto non avvertirebbe alcun senso di perdita.
Come quarto punto è fondamentale creare un antagonista inquietante. Nel momento in cui sviluppiamo l’aspetto e la personalità di quest’ultimo bisogna pensare a caratteristiche anomale; si può infatti provare ad attribuire all’antagonista un gesto distintivo che ripete di frequente: ad esempio si potrebbe dargli una voce profonda, rauca e rabbiosa.
Come penultimo punto di questa seconda parte bisogna rendere difficile la vita ai personaggi. Le storie di paura sono infatti incentrati su eventi tragici e sulle capacità del protagonista di superare ciò che lo spaventa. Infatti nel momento in cui la storia racconta di disgrazie che si abbattono su persone magari buone o innocenti, la trama si arricchisce di suspense.
Infine bisogna permettere ai personaggi di commettere errori o prendere decisioni sbagliate. Queste ultime però devono essere credibili, infatti non devono sembrare palesemente sciocche o futili.

Terza parte: scrivere la storia

È necessario in primo luogo creare uno schema della trama delle storie di paura. bisogna seguire una struttura precisa, con elementi chiave che possono esserci d’aiuto, quali l’esposizione, l’evento scatenante, la crescita dell’azione, la decrescita relazione, la risoluzione e l’epilogo.
Successivamente bisogna aumentare la tensione a mano a mano che la storia va avanti. il racconto, infatti, deve essere sempre più ricco di suspense, di nuovi indizi e di momenti terrificanti che si alternano a scene tranquille. Facendo tutto ciò infatti si permette ai personaggi di prendere fiato e sentirsi al sicuro, ma solo per poco, infatti bisogna subito trascinarli di nuovo nel conflitto. In terzo luogo il consiglio è di non usare termini troppo ovvi come paura, terrore, orrore spavento, o timore perché al lettore non va comunicato chiaro e tondo ciò che egli deve provare.
Infine bisogna guardarsi dei luoghi comuni ed assicurarsi che la violenza, gli spargimenti di sangue abbiano un senso ad uno scopo. Una quantità eccessiva di questi ultimi può infatti desensibilizzare il lettore.

Quarta parte: elaborare un buon finale

Per elaborare un buon finale delle storie di paura bisogna in primo luogo guidare gli eventi verso un climax; si potrebbe infatti alzare la posta in gioco e frapporre sempre più ostacoli a raggiungimento dell’obiettivo. Inoltre bisogna fare in modo che il protagonista abbia un’illuminazione, deve esserci dunque necessariamente un momento in cui il personaggio capisce come risolvere il conflitto.
A questo punto si può procedere alla scrittura del climax ed all’aggiunta di un colpo di scena. Quest’ultimo infatti, se ben scritto, può dare il tocco decisivo alla storia.
Infine bisogna decidere come concludere la storia. È infatti molto importante dare al lettore un finale soddisfacente, ma in molti casi è meglio non concludere in maniera troppo definita. Quando scriviamo il finale bisogna che ci chiediamo se quest’ultimo sia abbastanza sorprendente o invece abbastanza ovvio ed in quest’ultimo caso bisogna riscriverlo.

Quinta parte: rifinire la storia

Per rifinire le storie di paura bisogna necessariamente rivedere la storia. In secondo luogo bisogna controllare, correggere il testo e far leggere la storia a qualcuno per poter chiedere un parere. In questo modo, infatti, avremo un’idea di come gli altri agiscono a ciò che abbiamo scritto.
Infine a questo punto dobbiamo intervenire dove pensiamo sia necessario. Infatti, non bisogna per forza seguire tutti i suggerimenti altrui, ma qualora ci fossero proposte di modifica buone, bisogna effettuare quei cambiamenti. A questo punto siamo pronti a pubblicare il nostro racconto.

Storie di paura articolo

Il punto di partenza: lasciarsi ispirare

Prima di dedicarsi alla scrittura di una storia di paura, potrebbe essere molto utile lasciarsi ispirare da opere realizzate precedentemente da altri autori. Alcuni spunti possono derivare dalle raccolte di racconti e dai romanzi, tuttavia, ci sono anche moltissime altre fonti di ispirazione, quali ad esempio: i film horror, i thriller psicologici, le più recenti serie tv, i fumetti, le graphic novel e persino i videogiochi.
Le nostre fonti di ispirazione possono essere sia grandi classici, sia opere contemporanee: tutto può offrire degli interessanti spunti per le nostre storie di paura. Infine, oltre alle storie inventate dalla fantasia degli autori, un’ottima fonte di ispirazione può derivare dai fatti di cronaca e dai documentari.
È molto importante guardare con occhio critico le opere alle quali decidiamo di ispirarci: potrebbe essere utile appuntare tutti gli aspetti che ci piacciono dal punto di vista narrativo e stilistico, così come identificare gli aspetti che non ci piacciono e che non vogliamo inserire nella nostra storia di paura. In questo modo, possiamo iniziare a farci un’idea riguardo alla direzione che vogliamo conferire alla nostra storia di paura: avrà elementi splatter o incuterà timore insidiandosi nei meandri della nostra psiche?
L’aspetto più importante da sottolineare è che lasciarsi ispirare non significa copiare. Anche se troviamo una tematica o un aspetto particolarmente interessante e decidiamo di svilupparlo all’interno della nostra storia di paura, è fondamentale creare una personale e originale elaborazione.

Progetto Alternanza Scuola Lavoro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il primo passo per scrivere una storia di paura?
  2. Il primo passo è lavorare sulla premessa, stabilendo l'idea centrale che guiderà la trama e le motivazioni dei personaggi, basandosi sulle proprie paure più profonde.

  3. Come si sviluppano i personaggi in una storia di paura?
  4. È necessario creare personaggi principali ben caratterizzati, stabilire cosa rischiano di perdere, creare un antagonista inquietante e permettere ai personaggi di commettere errori credibili.

  5. Quali sono gli elementi chiave per scrivere la trama di una storia di paura?
  6. La trama deve seguire una struttura precisa con esposizione, evento scatenante, crescita dell’azione, climax, risoluzione ed epilogo, aumentando la tensione e evitando termini ovvi e luoghi comuni.

  7. Come si elabora un buon finale per una storia di paura?
  8. Bisogna guidare gli eventi verso un climax, includere un colpo di scena e decidere un finale che sia sorprendente e soddisfacente, evitando conclusioni troppo definite.

  9. Qual è l'importanza dell'ispirazione nella scrittura di storie di paura?
  10. Lasciarsi ispirare da opere precedenti, film, serie TV, fumetti e fatti di cronaca è fondamentale per trovare spunti originali, ma è importante creare una storia personale e originale senza copiare.

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