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Concetti Chiave

  • Il Carnevale, celebrato dall'Epifania alla Quaresima, ha radici antiche risalenti all'Impero Romano con festività dedicate a Saturno.
  • Dal Medioevo, il Carnevale ha influenzato la letteratura, con opere come i canti carnevaleschi, famosi nella Firenze dei Medici.
  • Opere carnevalesche, come quelle di Lorenzo il Magnifico, utilizzavano toni allegri e parodistici per esprimere libertà e criticare i rigidi regimi.
  • La tradizione carnevalesca ha influenzato anche il teatro, con la commedia dell'arte che adotta maschere e temi carnevaleschi.
  • Autori moderni come Italo Svevo e Giovanni Verga usano il Carnevale per riflettere sulla società, spesso in modo critico e doloroso.

Indice

  1. Origini e storia del carnevale
  2. Carnevale e teatro: la commedia dell'arte

Origini e storia del carnevale

Innanzitutto, con carnevale nella cultura occidentale si intende il periodo dell’anno che si estende dall’Epifania alla quaresima, la sua storia è antichissima, basti pensare che già nell’Impero Romano venivano celebrati nello stesso periodo i celebramenti in onore del dio Saturno. Tuttavia, la vera fama di questa festività si estende a partire dal Medioevo, investendo anche il campo della letteratura con produzione di opere di carattere popolare come i canti carnevaleschi, particolarmente conosciuti nella Firenze dei De Medici, non a caso anche la famiglia stessa si cimentò nella stesura di queste tipologie di testi. Un chiaro esempio è dato da Lorenzo il Magnifico con la sua “Canzona di Bacco” pubblicata nel 1490, oppure di autori come Poliziano o Machiavelli, queste opere venivano poi recitate e cantate durante le sfilate di carnevale direttamente dai carri. Essendo scritte in un periodo così particolare ed esuberante, sembra che le opere ispirate al carnevale si oppongano ai rigidi regimi che convivono nella vita reale per dare sfogo invece a quella libertà che normalmente viene soppressa, libertà che viene esposta grazie ai toni allegri, profani e spesso parodistici, soffermandosi anche sui caratteri più folli del mondo. Questa cultura, tipicamente legata alla tradizione, ha influenzato anche autori di altre nazionalità come il francese Francois Rabelais e ha dato vita ad altri generi collegati proprio al carnevale, come ad esempio il romanzo picaresco.

Carnevale e teatro: la commedia dell'arte

Ovviamente però la sua influenza non si è limitata alla letteratura, si è estesa infatti anche al mondo del teatro, un chiaro esempio è fornito dalla commedia dell’arte, che ha rilevato da questa festività l’utilizzo di maschere e di soggetti appartenenti alla sua tradizione. Fondamentale è però il cambiamento che il carnevale subisce nell’interpretazione degli autori più moderni, sembra infatti allontanarsi dalle sue origini di allegria e spensieratezza per diventare invece teatro di scene spesso dolorose che indirizzano delle critiche ai lettori e li fanno ragionare sulla società problematica e ipocrita in cui questi autori vivevano. Italo Svevo ad esempio nel suo romanzo “Senilità” sfrutta il periodo del carnevale per sottolineare la contrapposizione con la vita noiosa e “senile” dei due protagonisti, Giovanni Verga invece in “Al veglione” mette in scena la tragedia del suo protagonista che avviene in un clima di generale indifferenza della società nei suoi confronti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine storica del carnevale nella cultura occidentale?
  2. Il carnevale ha origini antichissime, risalenti all'Impero Romano con i festeggiamenti in onore del dio Saturno, e ha acquisito vera fama a partire dal Medioevo, influenzando anche la letteratura.

  3. Come ha influenzato il carnevale la letteratura e il teatro?
  4. Il carnevale ha ispirato opere letterarie di carattere popolare come i canti carnevaleschi e ha influenzato il teatro, in particolare la commedia dell'arte, con l'uso di maschere e soggetti tradizionali.

  5. In che modo gli autori moderni interpretano il carnevale nelle loro opere?
  6. Gli autori moderni spesso usano il carnevale per rappresentare scene dolorose e critiche sociali, come Italo Svevo in "Senilità" e Giovanni Verga in "Al veglione", evidenziando la società problematica e ipocrita.

Domande e risposte

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